lunedì 4 luglio 2011

Hubble's Eye on the Universe

domenica 3 luglio 2011

Film in Blu-Ray: “ARTHUR E LA VENDETTA DI MALTAZARD” di Luc Besson


Ambientalismo e creatività
Recensione di Osvaldo Contenti


La tematica ambientalista

“Con questo film voglio dare coraggio e speranza ai bambini ai quali lasciamo un mondo sporco e volgare!”. È in questo modo perentorio che Luc Besson ha presentato a Roma, alla Casa del Cinema, il film d’animazione “ARTHUR E LA VENDETTA DI MALTAZARD”, di cui ha firmato il testo (per un libro edito in Italia da Mondadori) e la regia.
Un tono energico, quello adottato del regista francese, che ci fa subito intendere quanto egli abbia a cuore le tematiche ambientaliste, rese ancor più urgenti dall’attuale, profondo stress climatico a cui è sottoposta la Terra.
Un tema, per la verità, già affrontato cinematograficamente, e molto seriamente, nel 2006, da Al Gore nel bellissimo e puntuale docufilm “Una scomoda verità” (titolo orig. An Inconvenient Truth), ma che nella saga di Arthur (iniziata con Arthur e il popolo dei Minimei, dello stesso Besson) viene affrontato con le armi della creatività da artisti e animatori che si pongono al servizio di un messaggio rivolto alle nuove generazioni, verso le quali sentono di dover infondere non solo la speranza in un futuro migliore, ma un pungolo ideologico da convogliare,
unitamente ai piccoli spettatori, verso i potenti che avrebbero il dovere di assicurare la salvaguardia del pianeta.

Il processo creativo e il messaggio ecologico

Una preoccupazione alla quale il recente summit di Copenhagen ’09 ha corrisposto in modo sterile, impacciato, elusivo e con un stallo di fatto che potrebbe costarci molto caro sul versante delle contromisure da adottare contro il surriscaldamento planetario.
Perciò, Besson, prevedendo questo impasse, ha fatto in modo che il presente sequel (a cui seguirà un terzo episodio, già in cantiere) fosse votato all’ecologia.
E in tal senso si spiegano i favolosi scenari di “Paradise Alley”, la minuziosa riproduzione computer grafica della natura del sottobosco, gli animali in festa e i modellini naturali scolpiti dal team dell’artista Hugues Tissandier, unitamente al messaggio di fondo.
Il tutto per un gruppo di 170 tra animatori e supervisori, di cinque graphic designer, Philippe Rouchier, Robert Cepo, Nicolas Fructus, Georges Bouchelaghem, Stéphane Martinez, e un team di sequenze live-action, capitanato dal direttore della fotografia Thierry Arbogast, che ha fatto riferimento alle opere degli artisti statunitensi Norman Rockwell e Edward Hopper, complice la rigogliosa campagna della Normandia, per “catturare” fonti di luce naturale, anche nelle difficili scene notturne.
In un film che quindi ha le qualità artistiche per proporsi in prima fila anche tra i giganti dell’animazione made in Usa.

Giudizio: 4/5

Curiosità

Nella versione americana del film, il cantante Lou Reed prende il posto di David Bowie nel prestare la voce al cattivissimo Maltazard.

In rete

Sito italiano del film
http://moviemax.it/film/Arthur

N.B. Articolo pubblicato sul Portale d’arte Pittura & dintorni all’indirizzo:
pitturaedintorni.it

sabato 2 luglio 2011

“Kalos kai Agathos” di Osvaldo Contenti



Kalos kai Agathos, vale a dire il bello è anche buono, e viceversa, in un rapporto di inscindibile armonia. Per Platone era così. Ma questo concetto espresso nel periodo della Grecia Classica può essere valido anche al giorno d’oggi?

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Su Facebook, la poetessa Valeria Catania ha dedicato i seguenti, magnifici versi all’opera pubblicata in questo post:

Kalos kai Agathos
Surnatante sofferenza residua inattesa/
Filtra fonema irradiando antefatto/
Sosta adagiata sdoppia allungando divenire contrapposto/
Trasforma volontà di connessione/
Senza scelta/--/


p.s. conosco la bellezza che è anche bontà = e = la bruciante sofferenza del convivere abbracciando l’altro/a

Valeria Catania

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E a seguire non perdetevi questa serie di strepitosi commenti, sempre inerenti a “Kalos kai Agathos”, amabilmente scritti da alcuni carissimi amici di facebook:

Eliane Micheluzzi
Kalos Kai Agathos " Beau et Bon " l'oeuvre ainsi proposée je la dirai " belle et très originale " comme tu l'es toi dans tes expressions et dans ta façon de voir la vie, c'est toujours très intéressant et cela nous interpelle..compliments Osvaldo, merci de ce cadeau ..amitiès...

Pia 'Smilla' Fantoni Stufissima
mi piace!!!!

Liliana Verdolin
il bello interiore...sicuramente è anche buono....i tuoi colori mi avvolgono stupendi...

Francesco Era
‎"Ogni scarrafone è bello 'a mamma soia"....questa verità ci fa capire che nel profondo dell'anima non esiste il bello o il brutto, il buono o il cattivo, esiste qualcosa che nasce tra l'osservante e l'osservato...voglio chiamarla armonia, ricondurmi a Platone e trovare che lo "scarrafone" diventa bello e buono. Al di là delle parole trovo la tua opera molto significativa. Un caro abbraccio Osvaldo :-)))

Roberta Mabilia
Buon pomeriggio Osvaldo. Certo, è assiomatico. Come quando sovente si dice:" Che bella torta! Chissà quant'è buona!" Nellla tua opera si evince sia l'uno che l'altro. le linee morbide e precise, sinuose e decise, indicano una madre che abbraccia teneremante il suo bimbo. E quest'immagine così dolce, ci porta a provare le stesse emozioni e sensazioni che hai trasmesso tu, con il tuo dipinto. Scaturire vivamente, quanto è bello e quanto è buono il sentimento d'amore. (E questo concetto espresso nel periodo della Grecia Classica è valido anche al giorno d'oggi...) E' valido fintantoché le persone esprimono le loro sensazioni interiori. Sono dell'idea che sia per sempre, poichè il bello e il buono esisteranno per sempre negli animi di coloro che lo sanno immediatamente individuare ed esternare. Quindi la tua provocazione, ad intitolare l'opera Kalos Kai Agathos, è lecita e dovuta. Ciao, a presto. Grazie passa un buon fine settimana.

Daniele Petrone
Complimenti Osvaldo, come sempre opera significativa. Mi permetto e me ne scuso, di accettare la provocazione. Personalmente mi piace considerare il Mondo, come Platone e cioè come un grande Ordine dove tutto si collega in modo armonioso con l'uomo. Arte, Cultura, Scienza, Legalità, Democrazia, Giustizia ecc., per cui caro Osvaldo la tua provocazione oggi trova più che mai oggettivo riscontro nella nostra società. Bello è buono oggi???? Quanta bellezza...... infatti oggi, i politici sono reclutati per la loro bellezza e non perchè devono essere al servizio del Popolo, ma per continuare a fare la vallette , non per garantire a tutti pari opportunità, ma per consolidare privilegi, non per garantire il diritto al Sapere e alla Salute per tutti, ma per pochi, non per affermare principi di giustizia uguali per tutti, ma per sfuggire alla Giustizia........ tutta Bellezza in un grande girone Dantesco. Ancora complimenti, ciao.

Alberto Barra
grazie Osvaldo, quello che vedo è veramente una ricerca spasmodica non tanto degli equilibri che caratterizzano l'opera d'arte bella ... anche ... ma del nuovo ... arte che sia proposizione dell nuovo ...ne abbiamo tutti bisogno ... bisogno di nuovi punti anche grafici di comunicazione ... e l'opera in questione ci riesce ... anche attraverso il colore ... comunichiamo allora ! ahahah grazie nuovamente!

Melina Gennuso
Sono d'accordo con Francesco, nel bello di solito si ricerca la parte buona, un'armonia che li unisce, come se, altrimenti, venisse a mancare il completamento della persona stessa. Un concetto d'unione e d'amore dell'animo umano. La tua opera è bellissima, Osvaldo, complimenti!

Ambra Sorrentino
nessuno e niente è veramente bello e buono se non conosce e presenta anche il brutto ed il cattivo di sè!

mi piace...per questo ancor di più la polarità positivo-negativo dei due dipinti!

Mary Caputo
molto bello...♥

Mina Pensi
Il bello è anche buono? Domanda ricorrente... L'opera creativa è parte intima dell'autore,è comunicazione in definitiva di un'identità.....che come tale è sempre e comunque in evoluzione e alla ricerca di conoscere e comprendere se stessa....! L'artista è una "persona" che si esprime utilizzando mezzi che narrano, propongono e inevitabilmente coinvolgono in un processo di crescita anche il fruitore....! Dunque la mission dell'arte è connettere ,non ha fine scopertamente didascalico....Semmai, tale elemento potrebbe intervenire senza essere voluto....!Il bello è armonia in senso lato,suscita emozioni,sensazioni,contaminazioni, pensieri.....Non è percepito nella stessa intensità e secondo gli stessi parametri! Dunque le risonanze sono varie e talvolta contrastanti...! L'equazione BELLO=BUONO a mio avviso non esiste....Platone considerava l'arte ancella dell'anima razionale ed era subordinata ad essa,doveva perciò soddisfare esigenze di tipo socio-politico,non essendo indipendente.Tendeva a suscitare la catarsi in quanto era finalizzata! La tua opera, Osvaldo, mi infonde una sensazione di calde vibrazioni che dilagano e supportano un processo di evoluzione vitale...con uno sbocco di serena speranza,di raggiungimento degli obiettivi.... Pur tuttavia, le figure come sagome evidenziano anonimato ....nel vivere e nel subire l'ombra del rischio e della fatica esistenziale.....inseriti in un'atmosfera dettata da impulsi, pulsioni tipici dell'ardimento e della passione! Grazie della nuova proposta,caro Osvaldo! Vivissimi complimenti♥

Marlene Kirchesch
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L'artista Esistenzialista
je suis d'accord avec Mina Pensi

giovedì 30 giugno 2011

TOM CRUISE – Photo: Osvaldo Contenti



L’attore Tom Cruise, a Roma, in un mio fotoritratto del 2009. / The actor Tom Cruise, in Rome, in a 2009 picture of mine.

Film in Blu-Ray: “AMABILI RESTI” di Peter Jackson


Il limbo tradotto in immagini
Recensione di Osvaldo Contenti


La quattordicenne Susie Salmon (Saoirse Ronan) viene brutalmente ammazzata da un inquietante maniaco (Stanley Tucci) nel dicembre del 1973. Ma già un momento dopo l’assassinio, la ragazza, avvinta in una sorta di limbo ultraterreno, ci parla di sé, narrandoci sia gli antefatti inerenti all’omicidio che l’ingresso nell’extramondo di cui ora fa parte.

E questo dà modo al regista Peter Jackson di convogliare in “AMABILI RESTI” tutta la sua proverbiale maestria in fatto di rappresentazioni legate al genere fantasy (vedi la trilogia de “Il Signore degli Anelli”), che, però, in questo caso, vengono opportunamente miscelate alle atmosfere da thriller che si dipanano in tutto il corso del film.

Film che, volutamente, non traduce tutta la crudezza presente nell’omonimo romanzo di Alice Sebold da cui è tratta la pellicola. Perché, Jackson, ha esplicitamente dichiarato che non gli interessava tingere di sangue una vicenda già drammatica di per sé, preferendo privilegiare la fase “onirica” del percorso di Susie.

Il che ci regala scene di grande poesia ed efficacia artistica, in cui il gusto estetico del regista raggiunge vertici davvero insuperabili. A cui la soavissima e talentuosa Saoirse Ronan e l’ottimo Stanley Tucci (in una straordinaria interpretazione da Oscar) aggiungono tutto il peso della loro professionalità, realizzando dei ritratti assolutamente veridici.

Giudizio: 4/5

In rete

Sito italiano del film
http://www.lovelybones.com/intl/it/#home


In libreria

Il bellissimo, toccante e avvincente romanzo “AMABILI RESTI di Alice Sebold, da cui è tratto il film di Peter Jackson, pubblicato dalle edizioni e/o, è acquistabile nelle librerie di tutta Italia e anche on line in:

http://www.edizionieo.it/

N.B. Articolo pubblicato sul Portale dello Spettacolo PALCOSCENICO all'indirizzo:
palcoweb.net

martedì 28 giugno 2011

Film in Blu-Ray: “RANGO” di Gore Verbinski


Verbinski fa il ruggito del Leone!
Recensione di Osvaldo Contenti


I disegnatori di “RANGO”, uno splendido film d’animazione ben diretto da Gore Verbinski, hanno attinto le espressioni da apportare ai personaggi da quelle degli attori, che il regista ha ripreso in High Definition durante tutte le sessioni di doppiaggio.
Questo perché Verbinski volela che ogni personaggio animato fosse il più aderente possibile alle voci e alla mimica facciale dei doppiatori, in specie per Johnny Depp, che nel film in versione originale ha prestato la voce alla star del film: Rango, una lucertola che sbalzata fuori da un terrario domestico si ritrova nel bel mezzo del deserto del Mojave, con scarsissime possibilità di sopravvivenza.
Invece, Rango, aiutato dalla lucertolina Borlotta, non solo sopravvive, ma raggiungendo un’aridissima cittadina del West, non a caso chiamata Polvere, ne diventa rocambolescamente lo Sceriffo, e quindi l’eroe, in grado di risolvere il suo problema endemico: la siccità, che rischia di fare secca ogni forma vivente sul suolo di quella inospitale contrada.
Una cittadina del selvaggio West tradotta digitalmente dagli animatori della ILM, l’Industrial Light & Magic, fondata da George Lucas, che tra gli altri ha firmato gli effetti speciali dell’ormai celeberrima saga di “Guerre Stellari”, ma che in ambito di film d’animazione era alla sua prima esperienza, del resto come Verbinski, arcinoto per la riuscitissima serie de “I Pirati dei Caraibi”, ma un neofita nel genere dei cartoni animati.
Un doppio handicap che il regista ha trasformato in una duplice opportunità, scommettendo che egli stesso e l’ILM avrebbero prodotto qualcosa di estremamente originale, di mai visto prima, proprio perché “novellini” nel campo dell’animazione. Una scommessa che, a mio giudizio, Verbinski ha vinto a pieno merito, per tre motivi principali.
Primo, perché il nostro ha diretto la pellicola come fosse un film vero e proprio, con campi e controcampi, soggettive, primi piani, piani americani, dettagli, campi lunghi e totali, quindi con i “movimenti di macchina” propri della cinematografia convenzionale, il che per un film d’animazione è cosa più unica che rara. Secondo, perché ha fatto sua la lezione del regista italiano Sergio Leone, maestro nel drammatizzare e reinventare un genere western sino a quel momento ad esclusivo appannaggio del cinema americano. Terzo, perché ha lasciato che la ILM si sbizzarrisse in ciò che sa far meglio: la confezione iperrealista di ambienti e personaggi, che pur riflettendo un’impronta caricaturale della realtà, sanno sempre rendere sia nei micro che nei macrocosmi rapresentati una versione verosimile dell’esistente, per il tramite di un’intelligente e sapida ironia di fondo.

Curiosità
Durtante la visione del film, osservate le cose sparse tra gli edifici di Polvere, che all’apparenza normali sono invece costituite da logori pneumatici, bombolette spray e da bastoncini di ghiacciolo!

Giudizio: 4/5

In Rete

Sito italiano:
http://www.rango-ilfilm.it/

N.B. Articolo pubblicato sul Portale d’arte Pittura & dintorni all’indirizzo:
pitturaedintorni.it

lunedì 27 giugno 2011

BRUCE WILLIS – Photo: Osvaldo Contenti



L’attore Bruce Willis in un mio fotoritratto del 2007. / The actor Bruce Willis in a 2007 picture of mine.

sabato 25 giugno 2011

Hubble Deep Field Slideshow

In libreria: “HUMUS” di Francesco Maria Tipaldi


Attrazione fetale!
Recensione di Osvaldo Contenti


Cosa può vedere o pensare un non-nato? E mentre “Preme il sangue nel fango fetale” quali visioni lo inquietano, quali rumori lo incuriosiscono, proprio quando “La terra dà le grida del parto”?

Francesco Maria Tipaldi, nel suo straordinario volumetto di viaggio-poesie intitolato “HUMUS” (Casa editrice L’arcolaio, di Gian Franco Fabbri), ha lo sfacciato ardire di svelarci tutto questo! E molto altro ancora…

Nel farlo, adotta una sorta di allotropia semantica, in cui, per doppia etimologia, egli è il feto e il narratore esterno, la voce fuori campo e dentro il campo… uterino, pur essendo la medesima persona-non-persona.

In ciò, supera agilmente le barriere del “non essere” shakespeariano, calamitato com’è da quella ineffabile “attrazione fetale” di cui già si comprendeva il richiamo ne “La culla” (Edizioni LietoColle, 2006), prima raccolta di liriche del Nostro.

Ma qui l’ossessione per dar voce ai senza-voce si fa ancora più ossianica. Di più, oltre alla virulenza, tipica del bardo scozzese, affiora un moderno Sturm und Drang in cui la potenza dei versi parafrasa la drammaturgia. Dove il comico e il tragico parlano la stessa lingua, e si sfottono e si urlano addosso fino allo sfinimento, come fossero maschere di vita e morte di uno stesso, informe corpo di fango che nulla sa veramente di sé, perché nessuno lo ha ancora visto, toccato, riconosciuto.

Una vita-non-vita, insomma, che assomiglia molto a quella del Golem d’argilla di Gustav Meyrink, la cui anima è appesa al filo delle ore di vita che gli sono concesse, dopo le quali torna ad essere il non-Essere, la materia grezza, l’embrione, appunto.

A tutto questo pensavo mentre leggevo, l’uno dietro l’altro, con avidità, i versi di “HUMUS”. Ma poi, giunto all’ultima, doppia lirica intitolata “Amfumis”, ho capito… Ho capito che Francesco Maria, tramite la poesia, stava tentando di comunicare direttamente con Dio: “Ammettici a godere della luce del tuo volto”, e assieme con la Dea Madre, con il volto di Lei che affiora dal fango del parto.

Ancora un’inaudita sfrontatezza dell’autore! Che non solo fa l’autoreferenziale Virgilio di se stesso nel suo viaggio intrauterino, ma che al suo termine anela addirittura a vedere il volto del Creatore! Una sfrontatezza che però, dobbiamo dirlo, fa stretta e dolce rima con la tenerezza del “punto esatto in cui decisi di nascere”, dove il poeta lascia il compito di essere rappresentato dai versi-vagiti spontanei di un bambino tanto spirituale quanto universale.

In Rete

Sito della casa editrice L’arcolaio

www.editricelarcolaio.it

Nel sito è possibile acquistare on line, oltre a “HUMUS” di Francesco Maria Tipaldi, ogni pubblicazione edita da L’arcolaio.

venerdì 24 giugno 2011

"LA DANZATRICE" di Osvaldo Contenti



Mi è piaciuto molto il gioco del non spiegare nulla sul lavori d’arte che sottopongo al vostro commento critico, perché le vostre osservazioni mi sono apparse più libere senza il “sigillo” interpretativo dell’autore. Così, sperando di farvi cosa gradita, ripeto l’esperimento, stavolta con la voluttuosa e ardente DANZATRICE che state vedendo. A voi la parola. E grazie in anticipo a chi vorrà intervenire. Osvaldo :O)

N.B. La danzatrice l'ho ritratta dal vero. Mentre danzava, vorticosamente, indossava una maschera, tra l'alieno e il felino. Ballando, seguiva le note della sinfonia "L'uccello di fuoco" di Igor Stravinskij.

Garibbo Vincenzo
sensuale movimento....................

Valeria Catania
Segmenti iniettano posturale sonorità/Antitesi coesiste dono riflesso stemperando distacco/Originaria progressione alimenta spettrofotometrando arcobaleno in notte stellata/---/

Yuna Parmentier
♥♥♥

Maria Pia Monicelli
quel serpente....)))

Iggy Rose
Oh Osvaldo xxxxxxxxxxx

Angela Ragusa
Fiore di zucca fascia l'aliena
Danza flessuosa.
E' Eva che ammalia,
odore di femmina non ancora sbocciata.
Prototipo ascende tra alghe di mare,
dal verde smeraldo all'arancione solare.
Matura nel rosso, sfiderà anche l'aspide.
Da quel ballo ancestrale assorbirà l’ardire,
e donna e madre e regina
radicherà sulla terra.

Angela Ragusa
Restiamo in tema evolutivo almeno secondo la mia visone...un prototipo di femmina che si differenzia nell' acqua, laddove ogni forma di vita ha avuto origine, (i filamenti sono alghe per me )che appare verde in profondità ma che si apre al cielo coni colori del sole.Poi quel serpente sulla sua testa mi ricorda Eva ancora fragile ed ingenua ma che divenuta (Ma)donna saprà far fronte alle insidie dell 'umanità regalando la sua offerta materna.
… quei fili potrebbro essere le sequenze aminoacide che "aggrovigliandosi "danno origine a forme viventi ben più precise...le vedo unirsi all'immagine della danzatrice che mi pare così volutamante fatta di linee poco precise...poco "evolute"...

Francesco Era
Mi piace questo gioco "attraverso te conosco me, attraverso me tu conosci te". Cosa vedo? l'inizio della nostra distorta storia (Eden ), vedo l'indicazione alla fonte di un'energia che governa la vita stessa. potresti riscrivere il libro senza alterarne il divino...Grazie per le emozioni che mi dai Osvaldo :-)))

Marlene Kirchesch
♥´¯`•->❥❥❥I suoi movimenti con molto ballerina, si presenta a volte come un serpente ora una farfalla, originale, bella e sensuale, un poema lirico ..... fatto con l'amico di danza bella ... complimenti ... tanti baci dal Brasile.......:)

Liliana Verdolin
I tuoi colori mi danno sempre un senso di benessere e pace...la ballerina....mi inquieta un po’...

Eliane Micheluzzi
La danse des corps mélangés et inquiétants, magnifique oeuvre Osvaldo, tant dans les mouvements que dans les couleurs, l'Oiseau de Feu auquel l'on peut penser en voyant ce tableau est magnifiquement interprêté par Francesca Potenza, belle composition de Stravinski....compliments " pittore "....

Salvina Alba
Si libra leggera nell'aria sullo sfondo arancio di un tramonto...

Roberta Mabilia
Ecco vedi? E' come la bellissima Silfide del tuo disegno, pare che sia accigliata verso di noi che la stiamo osservando, in realtà si sente imprigionata dai legami degli steli sottili che la tengono come se fosse una bambola di pezza, non si arrende e lo dimostra elevandosi sino in cielo...dove vige il suo vero regno e la sua reale dimensione. Se ne va via piano piano ma decisa e fiera, dove potrà danzare libera soavemente la sua danza ardente senza remore.
L'Uccello di fuoco ha sempre insinuato in ognuno di noi, la libertà che dirompente desidera emergere dalla nostra interiorità, con scintille ardenti...E finalmente esprimersi libera da ogni vincolo che lo tiene imprigionato in qualche misterioso modo indissolubile...

Anna Maria Ciaurro
‎"La Danzatrice" ... La prima cosa che mi affascina è propio Lei; questa figura fantastica dalle sembianze di un folletto " quello della Musica" che hai dipinto sulla base di una ( Chiave di violino o di sol ) solo che il pentagramma ha sette linee e sei spazi e sono posti in verticale anzicchè in orizzontale; proprio a determinare la libertà interpretativa della musica vista in "Chiave fantastica", il tutto avvolto in colori meravigliosi quali sono quelli dell'arcobaleno... che vengono sprigionati quando un certo tipo di musica ci coinvolge trasportandoci in altra dimensione; e mi intriga questo serpente che ne avvolge il capo di questa danzatrice..., come a volte può intrigare " La danza". A volte vago in mondi fantastici per alleviare la stanchezza che può dare la monotonia e ascolto la musica che mi fa danzare aggrappata al filo della libertà... Grazie Osvaldo, con stima e ammirazione Anna maria.

Aldo Guadagnino
Beh, Osvaldo, con voluttuosa e ardente qualche input lo hai fornito, a me non resta altro che ammirare l'opera per la sua armonia tra le linee e il colore. Ciao, buona serata.

Ambra Sorrentino
Ardente passionalità, seducente voluttuosità, movimenti turbolenti e blocchi di angosciante e tetra solitudine mista a rabbia e cocente calore!

Marianna Micheluzzi
La danza è sublimazione....il corpo si esprime rivelando profonde ed enigmatiche pulsioni, guidato dalla musica.Ma questa danzatrice no, lei ha una musica in testa. E' la sua musica e s'abbandona ad essa con languore, coinvolgendo il suo pubblico.Il tratto è fortemente sensuale e i colori sono acerbamente solari.E' una donna molto giovane e molto femmina.

Anna Maria Angioi
Io abbraccio con entusiasmo l'affascinante e coinvolgente descrizione di Angela e non oso pronunciarmi di fronte a questi bellissimi commenti che ho appena letto. Posso solo confermare che la sua posa trasmette sensualità e voluttà, in contrasto col suo sguardo carico di rabbia (anche a me ha dato l'impressione che ne ha riportato Gloria).

Marlene Carboni
l'uccello di fuoco di Igor StravinsKji agita sempre le sue Ali nei cuori e nelle mani degli Artisti senza mai bruciarli ^ ! Finalmente posso condividere questo Capolavoro in Danza * !

VALENTINA CERVI – Photo: Osvaldo Contenti



L’attrice Valentina Cervi in un mio fotoritratto del 2008. / The actress Valentina Cervi in a 2008 picture of mine.

giovedì 23 giugno 2011

In DVD e Blu-Ray 3D: “Coraline e la Porta Magica” di Henry Selick


L’arte dei burattini senza fili
Recensione di Osvaldo Contenti


Tratto dal pluripremiato ed omonimo romanzo di Neil Gaiman, “Coraline e la Porta Magica” è uno straordinario film d’animazione di genere fantastico, che il regista Henry Selick (Nightmare Before Christmas) ha girato in 3D e con la tecnica dello stop-motion. Il che significa che ogni singolo fotogramma è stato fotografato e montato in una sequenza di inquadrature che poi hanno creato l’illusione del movimento, per 24 immagini al secondo e per tutti i 100 minuti di durata del lungometraggio.
Un lavoro immane e del tutto manuale, reso ancor più gravoso dal fatto che i personaggi non sono delle creazioni digitali, ma dei pupazzi movimentati fotogramma per fotogramma, nei quali “ogni ripresa è un’acrobazia”, come ha dichiarato, non senza soddisfazione, il capo animatore Travis Night.

Per un film che quindi prevede un team di animatori di una sorta di burattini senza fili, proseguendo una tradizione di pupazzi animati che la vecchia Europa ha portato sugli schermi sin dagli anni 20 del secolo scorso e tuttora in voga, principalmente nei paesi dell’Est.

Ma non è tutto. Perché, a monte del processo d’animazione, il team di artisti che ha lavorato al progetto “Coraline” ha iniziato a disegnarne la storia sin dal lontano 2005. Realizzando uno storyboard in cui la manualità c’è eccome, anche se non prevede più l’uso di penne o matite, ma delle modernissime penne interattive.

Dei pennelli elettronici che permettono di eseguire il disegno direttamente su degli schermi piatti modello Cintiq LCD Wacom, con 1000 livelli di sensibilità del tratto e la fantastica possibilità di integrare musica e dialoghi, ricostruendo l’intero film partendo da delle tavole disegnate sullo schermo, come hanno fatto gli illustratori Tadahiro Uesugi e Michel Breton, lavorando sia a distanza, tramite rete telematica, che gomito a gomito, assieme a quasi altri cento artisti dell’Art Department.

Il tutto per un plot assai semplice ma ben sviluppato, in cui Coraline, dopo aver varcato una strana porticina incassata in un muro della propria abitazione, attraversando un “buco di tarlo”, una sorta di tunnel comunicante con due universi paralleli, entrerà in contatto con un’altra versione della propria famiglia.

Vale a dire con un Altro Mondo e con un’Altra Madre e un Altro Padre, dapprima molto più dialoganti e disponibili rispetto agli originali, ma che col passar del tempo si riveleranno inquietanti come i loro bottoni neri al posto degli occhi… Il tutto per un finale “thriller”, che ovviamente non vi sveliamo, ma dalle conclusioni molto edificanti.

Giudizio: 4/5

Curiosità

Il romanzo di Neil Gaiman, da cui come detto è stato tratto il film, pubblicato negli Usa da HarperCollins nel 2002, con le illustrazioni dell’artista Dave McKean, tra gli altri ha ricevuto il premio di Miglior libro dell’anno da parte di Child Magazine, un importante riconoscimento che l’ha fatto adottare come libro di testo presso numerose scuole e istituti.

In Rete

Sito Ufficiale del film
http://www.coraline.com/

N.B. Articolo pubblicato sul Portale d’arte Pittura & dintorni alla pagina:
pitturaedintorni.it

mercoledì 22 giugno 2011

“Vernissage rosso veneziano” di Osvaldo Contenti



Tra le suadenti opere astratte esposte in una grande mostra, d’un tratto appare lei: affascinante e misteriosa, con i capelli tinti d’un rosso veneziano che in un gioco di rimbalzi ottici, tra vetri e specchi, finiscono per riflettersi sui quadri dell’artista. Ed è allora che la noto, interpretandola come una sovrapposizione di arte nell’arte, come una velatura figurativa su puri concetti astratti. Che c’è di meglio – penso – di quel delizioso e imprevedibile mélange? Una sensazione-emozione che ho cercato di riprodurre, con un pizzico di misterico trasporto, nell’opera che state guardando.

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La poetessa Valeria Catania, su facebook,ha dedicato a “Vernissage rosso veneziano” questa splendida poesia:

Fascinosa ebbrezza fluisce fraseggiando/
Bramosia iridale spoglia tramonto seducendo guizzi argentati/ tesse proto ancestrale/
trascina bramando carezze profonde/
Nuda sensorialità/---/


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…e di seguito potete leggere dei magnifici commenti di alcuni cari amici di facebook, sempre dedicati a “Vernissage rosso veneziano”:

Daniele Petrone
Difficile trovare la parole per esprimere appieno le sensazioni che sprigiona l'opera. Complimenti anche per il colore.. il rosso , il mio preferito.

Mina Pensi
Arte su arte....che non è sovrapposizione,ma armonizzazione! Il rosso ti abbaglia come un vento che dilaga e si diffonde e incorpora i movimenti, gli altri colori, gli inserti che si adagiano accanto al volto che tu gradatamente delinei...! Volto di donna che da questo momento diventa la tua musa! I suoi occhi ti accompagnano alla scoperta del senso giù giù in profondità...E' diventata il tuo sguardo indagatore...Ti conduce all'opera astratta ...che si fa sondare! Sinuosi nastri di movimenti ondulatori e cangianti preludono a un divenire subdolo e misterioso...Esso balza infido e frantuma, abbandona....Tutto avvolto nelle sfumature sanguigne della passione dell'odio del dramma della tempesta esistenziale... Dipinto che evidenzia ricerca di terra di frontiera, passaggi arditi e contaminazioni con spirito intenso ed avvolgente!!! Grazie per avermi offerto l'opportunità di fruire di forti emozioni e molteplici sensazioni,caro Osvaldo!

Eliane Micheluzzi
De l'émotion toujours, le coeur bât en contemplant cette oeuvre entre le figuratif et l'abstrait, tu séduis et envoute, le mystère est palpable, sei straordinario Osvaldo " le mélange est très réussi " bravo...amitiès..

Simonetta Della Scala
Ricerca della sostanza nella crepuscolarità, nelle molecole che sembrano sfladarsi forse per offrire una rifrazione più composita, più screziata. Lei è fiera, l'oggetto, immagine al finaco, destabilizza nella cromatura permeabile e infissa nelle cornee sul carminio aranciato. Sds

Maria Pia Monicelli
Ci sei perfettamente riuscito! Adesso l'astrazione incontra l'impressione e il tutto s'amalgama in un'opera calda e viva!

Francesco Era
Come per te quella apparizione è finita per essere al centro della tua emozione, così, anche per chi osserva la tua opera, quella stessa figura con uno sguardo magnetico, focalizza l'attenzione su di sè. Penso che il tuo intento sia riuscito molto bene. Un caro abbraccio Osvaldo buona serata :-)))

Alessandra Viancini
Mi è piaciuto molto ...
Ho la sensazione di forza gentile
i colori vivaci, brillanti, in contrasto con la dolcezza del suo viso.
quando la vedo, mi dà equilibrio le mie emozioni.
...

Garibbo Vincenzo
bellissima e dolce immagine.................................................................da bb

Angela Ragusa
La cosa che mi colpisce sempre delle donne dei tuoi lavori è il loro sguardo, i loro occhi che sembrano guardare proprio te che le crei. Nasce così un legame unico, un'artistica complicità...che serve poi per ammaliare lo spettatore. E tu ti "servi" di loro che però senza te non esisterebbero... E qui ancora di più...Bravo.

martedì 21 giugno 2011

Short-film: "Vernissage! 1607, Caravaggio" di Stella Leonetti


Recensione di Osvaldo Contenti

L'Arte ha saputo innovare il proprio linguaggio espressivo innumerevoli volte. Sta in questo la sua forza. Ma non altrettanto, nella maggior parte dei casi, è successo per la divulgazione delle opere che da essa scaturiscono. Un linguaggio aulico e penosamente stantio, accompagna ancora, troppo spesso, la descrizione delle opere e dei capolavori di ieri e di oggi.
Ma "Vernissage! 1607, Caravaggio", un cortometraggio di 18 minuti di Stella Leonetti, fa esattamente il contrario. Perché quello della regista è più un viaggio intorno alle Sette opere di Misericordia di Michelangelo Merisi, che una mera descrizione accademica.
E con i crismi del viaggio, di divertita curiosità mista al gusto dell'esplorazione, il dipinto del Caravaggio (un olio su tela di cm. 390x260, conservato a Napoli nel Pio Monte della Misericordia), viene osservato deviando dalle solite strade del documentarismo, optando per l'agile percorso delle parole dei committenti, di quelle dell'artista e del pubblico che partecipa, assieme agli altri, ad un ipotetico vernissage dell'opera. Da tale lettura ne consegue che il dipinto in questione diviene patrimonio collettivo, con tutto il carico di mondanità e mercato, di frustrazioni e grandezze del Maestro, che da sempre accompagna, mestamente, la vernice di un'esposizione d'Arte. Il tutto viene proposto sul filo di una sottile ironia che ricorda l'esilarante leggerezza di certi quadretti felliniani.
La metafora del passato, allora, diviene presente e, tolti i costumi e gli ambienti dell'epoca, sembra proprio di assistere all'odierno, petulante cinguettio degli ammiratori per forza e dei critici a gettone.
In tale atmosfera, Danny Quinn, che interpreta Caravaggio, ha il grande merito di offrire una vasta e convincente gamma di stati d'animo dell'artista, passando dalla veemenza all'amabilità, dall'inquietudine al sarcasmo, fino all'estasi simbiotica per l'opera in sé. Accanto a Quinn, altri ottimi interpreti, tra cui la bravissima Lella Costa (una poetessa un po' "svaporata"), Marc Fiorini (un appiccicoso mercante d'Arte), David Halevim ( un Monsignore "tuttofare"), Adriana Sartogo (una Donna Adriana fin troppo raffinata), Renato Nicolini (un Cavalier Renato deliziosamente autoironico) e tanti altri (per un cast di 50 attori!), completano un quadro vivente di personaggi volutamente sempre sopra le righe, che avviliscono l'Arte proprio quando (ahinoi!) se ne ritengono parte.
Nondimeno, nel film non si perde l'occasione per far comprendere l'assoluta originalità delle Sette opere di Misericordia, la forte audacia compositiva (le sette opere riunite in una sola rappresentazione, invece che divise per pale come da tradizione), con un morto rappresentato solo dai suoi piedi posti in orizzontale, con una donna che allatta al proprio seno un vecchio, tutti inseriti in una scena che, per crudezza e senso della realtà, pare ripresa da un vicolo napoletano dell'epoca.
Sul piano strettamente filmico, il "corto" di Stella Leonetti si avvale della splendida fotografia di Pino Sondelli e della raffinata cura dei costumi da parte di Fabrizio Caracciolo, i cui apporti risultano sostanziali per la perfetta risultanza visiva delle atmosfere conviviali del tempo. Unico rammarico, vedendo il film, è che 18 minuti di durata sono davvero pochi rispetto al notevole impegno e alle capacità profuse nel set. "Ho avvertito la stessa cosa rivedendolo" ci ha confermato Stella Leonetti "quindi ne terrò conto se la mia idea di una serie di corti di fiction in costume sull'Arte italiana troverà in futuro delle adeguate produzioni. Anche se, ora sto già lavorando alla sceneggiatura di un lungometraggio che spero vada in porto".

Scheda film

Titolo originale: VERNISSAGE! 1607, CARAVAGGIO - regia: Stella Leonetti - cast: Danny Quinn, David Halevin, Lella Costa, Marc Fiorini, Goeril Mauseth - sceneggiatura: Stella Leonetti - fotografia: Pino Sondelli - produzione: HIP Film - paese: Italia - anno: 2002 - durata: 18' - formato: 35mm – colore sonoro: Stereo

Riconoscimenti

Gran Premio della Giuria del Globo d’Oro, Associazione Stampa Estera in Italia; Menzione Speciale Nastri d’Argento, Sindacato Critici e Giornalisti dello Spettacolo; Premio Miglior Fotografia al Festival International de Cine Indipendiente, Elche, Spagna; Menzione Speciale, Mostra Internazionale del Cortometraggio, Montecatini

N.B. Articolo pubblicato sul Portale d’Arte Pittura & dintorni alla pagina:
pitturaedintorni.it

lunedì 20 giugno 2011

FRANCESCA NERI – Photo: Osvaldo Contenti



L’attrice Francesca Neri in un mio fotoritratto del 2002. / The actress Francesca Neri in a 2002 picture of mine.

domenica 19 giugno 2011

"AVANZANDO NELL'ARTE" di Osvaldo Contenti



Nel mio rutilante viaggio nell’arte non mi sono mai spinto così lontano come all’interno di questa raffigurazione simbolica. Era assai presuntuoso pensare di avvicinare l’arte fino quasi a toccarla, e anche se non ci sono riuscito, l’emozione di averla vista per il tempo di un batter di ciglia è stata di indicibile potenza. Il bello è che Lei, la Musa, nel sogno era stupita quanto me di vedermi sfrecciare su una navetta che sfidava le sue intricate architetture d’ingresso. Perciò, vedendomi passare, istintivamente ha girato il capo seguendo il mio percorso, che un attimo dopo si era già proiettato lontanissimo da Lei. Ma per un momento l’ho vista: bellissima, pur nella sua “alienità”, e del tutto diversa da come l’avevo immaginata. Quell’incontro non si è mai più ripetuto, ma mi considero fortunato di averla vista anche solo quella volta.

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Alcuni carissimi amici di facebook hanno dedicato a quest'opera i seguenti, splendidi commenti:

Valeria Catania
Sei addentro l'eterno fluire propulsore del non ritorno /misura d'intagilbile trasli aggregazioni template/ Un viaggio maturo /continuità sensibile oltrepassa discriminando il non atteso/l'oltre forzuto / vivo/La Tua Arte sempre una meravigliosa meraglia/---/

Maria Pia Monicelli
molto fortunato..:)))

Roberta Mabilia
Infrangere gli specchi, passarvi attraverso incurante delle schegge che si frantumano in ogni dove, eppure una sorta di forza dirompente mi aiuta ad uscire e liberarmi da queste mani che mi sono state dipinte addosso, non riusciranno tuttavia a frenare il mio lecito ed immediato volo di libertà sovrana ai miei intendimenti propositivi e intimi. Questa è l'ultima volta che oserai guardarmi dalla tua dimensione imperfetta ancora fragile e troppo...disumana! La Musa dei cristalli ti saluta...

Eliane Micheluzzi
La muse fugitive avait donc repéré un artiste et s'est montrée à toi pour t'encourager dans ta voie, heureux homme même une seule fois suffit peut-être à forger un destin et ton chemin, belle représentation, une fois encore compliments Osvaldo.....outre d'être un peintre tu es aussi poète....

Aldo Guadagnino
Per quelli come me che non riescono ad essere creativi o ispirati e trovano nella contemplazione il motivo di vivere l'arte e gli artisti in tutte le loro manifestazioni, penso che la soddisfazione di ricevere tali doni sia paradossalmente più intensa di chi ce li porge. Chi crea, secondo me, alla fine dell'opera desidera ardentemente che essa sia contemplata e commentata in una simbiosi di emozioni che finalizzano la fatica compiuta. In un tuo recente commento, Osvaldo, ho letto che hai parlato di critici d'arte che dovrebbero imparare da noi contemplatori, ma, per essere come noi gente comune che vive emozioni comuni, essi dovrebbero avvicinarsi alle opere d'arte non come mestieranti o mercanti d'arte. Insomma, non dovrebbero viverle come un lavoro da compiere per realizzare un qualsivoglia profitto sulla creatività o l'ispirazione dell'artista, perchè la critica mancherebbe in ogni modo di spontaneità, quindi, di verità, che per un artista vero, secondo me, significa il più alto riconoscimento della sua fatica. In tutta verità, allora, ti dico che non finisci mai di stupirmi ed emozionarmi.

Marianna Micheluzzi
E' molto bello e anche molto vero per un artista ciò che confessi...Sono felice per te e ti comprendo benissimo.Grazie per aver condiviso un "momento davvero speciale".

Marlene Carboni
Che meraviglia riuscire a fissare con questa espressività la poesia di un Attimo * * * E riuscire a trasmettere la tua Emozione ! Grazie.

Ambra Sorrentino
Una dichiarazione d'amore alla vita che fugge!

Mina Pensi
Arte.... desiderio,foga che oltrepassa il limite !Che sorvola la libera esplosione di intrecci di luce e di fregi ,lance di focose sensazioni,di palpitanti pulsioni....!Zona di "mezzo"che alita misteriose fragranze e riverbera luci soffuse di sguardi sensuali,di profili audaci e fieri,ribelli, ricchi di austere narrazioni e di lievi dita vellutate di amorosi sensi....Musa ispiratrice ,è domina e schiava,distanza siderale,dolce calore,pura bellezza,vaga armonia,realtà di sogno..!Essa è scintilla dell'universo.. con ali di farfalla compare nell'attimo di un baleno entro la profondità cupa dello spirito e del mondo interiore...Visione fulminea e bruciante, lascia storditi e increduli,eternamente assetati del suo sguardo ammaliatore!Dipinto complesso e surreale che parla ad una mente ispirata e rapita ed invade lo sguardo attento e indagatore!!Certamente è un'incursione nella mente e nell'immaginazione!Complimenti,caro Osvaldo!

Simonetta Della Scala
Corposo baluginìo di contrasti tra il grigio e lo sfavillare dell'oro in una sapiente attrattiva surreale che spiazza e destabilizza per la sua innominabile, incoercibile ma anche indefinibile, bellezza. sds

Francesco Era
Certe visioni, ispirazioni o un credo altrui, penso che non si possano discutere, sono talmente personali che comprenderli penso sia vano, a meno che siano collegabili a emozioni o momenti vissuti simili. Io vedo l'arte come una parallela forma di comunicazione prima tra se e ciò che si sta realizzando, poi con l'esterno per comunicare l'essenza di se stessi. Personalmente da ragazzino ho vissuto esperienze che subito pensavo fossero normali e di tutti poi è nata la convinzione che appartenessero a me e forze (preferisco energie) esterne che interagivano; da quel momento qualcosa dentro premeva tanto che in qualche forma doveva uscire all'esterno. Cosa intendo comunicare? che non siamo singoli esseri scollegati, ma al contrario collegati ad ogni forma che ci circonda sia una pietra o un indefinibile profumo. Osvalto che dire vedento il tuo disegno... provo emozioni vissute. Semplicemente grazie :-)))

Melina Gennuso
La tua ispirazione ha sprigionato ciò che in te era racchiuso. Quando tutt'attorno v'è una magia, l'arte "si tocca con mano", come tu hai detto...non sempre si riesce a coglierla nella sua totale essenza, ma, caro Osvaldo, anche se solo per un attimo, l'hai vista e toccata ed hai saputo imprimerla sulla tela in un modo stupendo. Grazie!

Anna Maria Ciaurro
‎" Avanzando nell'Arte" già il titolo di quest'opera dice molto; spiega in un certo senso l'ardito desiderio di un artista di oltrepassare (anche solo in sogno) la soglia della logica, che già nel concreto è difficile da collocare; figuriamoci se si può parlare di razionalità; quando in sogno si afferra l'immagine della Musa che tanto si corteggia nella veglia, senza mai vederla! Credo che Osvaldo sia proprio innamorato della sua Musa, e che la sua Musa le doni i suoi tocchi magici, come possiamo ammirare in questa stupenda opera. Sembra irraggiungibile questa figura ma , se entriamo nell'ottica del pittore allora tutto diventa plasmatico e quindi interpretabile... La bella "aliena" non è altro che la proiezione di una figura idealizzata negli anni dal suo "amante" ella sembra plasmata nel legno e quindi facente parte del mondo naturale, interiore che l'artista ha dentro di se da un tempo indefinito... semplice nella sua complessità, vediamo delle dita che avvolgono il busto, quasi a volerlo sollevare senza riuscirci...questi prorompenti e giovani seni danno il senso di quanto l'arte sia sempre capace di regalare novità...queste braccia all'indietro danno il senso dello stupore;assieme a questi grandi occhi puntati sulla navicella che l'abbaglia, deve essere lo stesso stupore che Osvaldo ha potuto provare nel vederla così da vicino; infine tutto l'intorno che ha le sembianze dell'acqua modellata come se fosse gelatina con i colori che le appartengono e le forme delineate da cerchi e bolle in successione, segno dell' avanzata tecnologia che ci permette di realizzare forme perfette in qualsiasi prospettiva! Che dire Osvaldo sempre più stupende le tue Opere; come d'altronde le tue motivazioni che ci accompagnano ogni volta in mondi da scoprire con immensa curiosità... Già! e' questo il dono aggiunto che ti fa tutte le volte la tua bella Musa! Con affetto Anna Maria.

sabato 18 giugno 2011

Film in Blu-Ray: “AVATAR” di James Cameron


Un nuovo mo(n)do per fare cinema
Recensione di Osvaldo Contenti


Un film sontuoso, sia dal punto di vista metodologico che da quello artistico, che a ben vedere potrebbe ridisegnare i confini della cinematografia, allargandoli a panorami esaltanti e ancora inesplorati.
Sì, perché “AVATAR”, di James Cameron, al ritorno sul set dopo 12 anni dall’acclamatissimo “Titanic”, non è solo un gran bel film, ma il possibile inizio di una nuova era cinematografica, tante e tali sono le innovazioni tecniche che il regista canadese ha immesso in questa eccezionale pellicola, che perciò assume i connotati di un’opera visiva dai tratti epocali.
Difatti, con “AVATAR” il linguaggio cinematografico si appropria di nuove tecnologie e terminologie che dovremmo imparare al più presto per aggiornare il nostro vocabolario di celluloide.

A partire dal “Performance Capture”, che convoglia i movimenti e la mimica degli attori (dotati di caschi, terminali e tute ad hoc) in un’unità di memoria ottica digitale ad Alta Definizione. Il tutto memorizzato in una “Simul-Cam”, capace, in tempo reale, di integrare le azioni live agli ambienti disegnati in Computer Grafica dagli artisti della Weta Digital, onde trasmetterle alla “Fusion Camera”, che in mano a Cameron ha permesso al regista di girare le azioni in live action già unite agli scenari in CG, per una pellicola disponibile anche in versione 3D.

Uno sbalorditivo bagaglio di risorse tecniche, che appaiono tanto più tali in quanto i personaggi chiave del film, Jake Sully (Sam Worthington) e Grace (Sigourney Weaver), come avatar di loro stessi, accompagnati dalla nativa Neytiri (Zoe Saldana), assumendo i connotati dell’altissima popolazione aliena dei Na’vi, di carnagione blu e striati come felini, nella narrazione filmica non fanno altro che replicare l’ibridazione umano-non umano presente nella conversione digitale pilotata da Cameron.

Tutto ciò nell’arco di uno script, non molto articolato ma ugualmente intrigante, in cui gli avatar hanno il compito di convincere i Na’vi a fruire dello sfruttamento di un prezioso minerale, chiamato Unobtainium, presente in modo massiccio nel mondo di Pandora, il pianeta dei Na’vi.

Un pianeta oltremodo lussureggiante, con vastissime foreste pluviali, con flora e fauna gigantesche. Il che ha chiamato a raccolta i migliori artisti di tutto il mondo per ideare e raffigurare un mondo intero, oltre, naturalmente, alle inusitate fattezze dei Na’vi, di cui si sono occupati, tra gli altri, gli artisti Scott Patton, Richard Taylor, Tully Summers, Alex Alvarez, Rafael Bugos, Ryan Church, James Clyne, Steven Messing, Victor Martinez, Craig Shojl, Daphne Yap, Barry Howell e Dorian Bustamante. Per un kolossal realizzato in 5 anni, con un budget di 220 milioni di dollari, già abbondantemente recuperato dopo il grande successo riscosso negli States nelle prime settimane di programmazione del film.

Giudizio: 5/5

Curiosità

“AVATAR” è la prima pellicola a fruire del nuovo logo della 20th Century Fox, produttore e distributore del film, creato da Blue Sky Studios.
Il film di Cameron fa sventolare anche un bel po’ di tricolore, dato che si avvale del magistrale contributo del Direttore della fotografia Mauro Fiore.

In Rete

Sito ufficiale
http://www.avatarmovie.com/

Avatar in libreria

In contemporanea con l’uscita del film, l’Editrice Il Castoro pubblica un volume dal titolo “L’UNIVERSO DI AVATAR”, con 200 immagini di concept art, la prefazione di Peter Jackson, l’introduzione di Jon Landau e la postfazione di James Cameron.

N.B. Articolo pubblicato sul Portale d’arte Pittura & dintorni all’indirizzo:
pitturaedintorni.it

venerdì 17 giugno 2011

SPIKE LEE – Photo: Osvaldo Contenti



Il grande regista Spike Lee in un mio fotoritratto del 2008. / The great director Spike Lee in a 2008 picture of mine.

mercoledì 15 giugno 2011

"L'UOMO-FIORE" di Osvaldo Contenti



Nelle mie opere ho realizzato moltissime volte degli “innesti artistici” per creare degli ibridi umano-vegetali, ma l’idea dell’Uomo-Fiore è quella a cui sono più legato, perché il suo fortissimo significato simbolico traduce appieno una mia certa visione del futuribile per accedere a una realtà altra. Già, ma qual è quest’altra realtà e a cosa porta? Stavolta non ve lo dico. Così avrò la possibilità, tramite i vostri auspicabili commenti, di verificare se sono stato capace di rappresentare quest’idea in modo sufficientemente comprensibile.

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Su Facebook, una serie di deliziosi amici ha omaggiato L’Uomo-Fiore con i seguenti, articolati commenti critici:

Angela Ragusa
‎"Scocca scintilla, caso o provvidenza /Il grande scoppio rintronò nell'immenso/ nero e ancora senza luce.../Esplosero energie / E venne il giorno e piovve" /.........................L’uomo -fiore,conserva in se la scala evolutiva...meglio fiore -uomo per seguire nei millenni la trasformazione perfetta di questa natura. Un concentrato in questo tuo lavoro di visioni darwiniane...di quel mistero, di quel big-bang che, per caso o Provvidenza, diede inizio a tutto. Ecco ci vedo questo, ci vedo l’unione nella natura dell’uomo, ci vedo le origini, ci vedo la semplicità e la perfezione, l’incastro straordinario di atomi, di molecole, di coacervati che intrapresero il viaggio della vita e raggiunsero l’amplesso per “sbocciare” come il tuo fiore nel miracolo dell’essere umano.
Geniale metafora questo tuo lavoro che lascia all‘osservatore notevoli spunti meditativi. Sei il poeta del pennello, Osvaldo e Grazie per condividere questo tuo “sentire” con noi.

Ambra Sorrentino
potremmo pensare a infinite cose...di certo Germina un Cambiamento importante!

Gloria Pernarella
l'uomo fiore .. la contrapposizione è perfetta. Il fiore lo vedo come la rappresentazione dell'anima, della coscienza e della consapevolezza. Da un seme nasce una pianta e da questa si sviluppa la sua essenza più bella.

Francesco Era
I fiori parlano senza l'uso della parola ormai priva del vero significato. loro comunicano attraveso i sensi, il colore, il profumo, la forma, possono comunicare con l'Italiano o l'Australiano col nero o col bianco senza essere confusi, sono lì per farsi guardare, per attirare, per trasmettere, sono l'essenza della vita, l'amore, energia che unisce o divide senza l'uso della parola. La tua unione al fiore Osvaldo la trovo straordinaria e profonda :-)))

Valeria Catania
Squarcio a-temporal e mira interni intersecando dimenticanze/
Doppiezza circolare illumina inconscio puntiforme saldando gli opposti/
Spaccato retro- successivo cadenza complessità/
Dicotomia di confine respira silenziosa/---/

Maria Pia Monicelli
Il fiore preannuncia sempre un frutto, anche se microscopico..è il mezzo nel mezzo..

Eva Luna
Ho avuto modo soltanto da poco tempo di conoscere i tuoi dipinti, che mi hanno profondamente colpito, tanto da aggiungerti come contatto internet....I tuoi quadri mi hanno emozionato,essenza e rappresentazione di una realtà in divenire, non soltanto una semplice rappresentazione.... E' quella che io, da profana, chiamo arte, visto che il mio lavoro concerne altro.... Chiedo venia, per coloro i quali vivono l'arte, in modo completamente diverso da me!!!! Grazie e buon pomeriggio ....

Melina Gennuso
Il fiore- uomo... la sensibilità, l'essenza, l'altra faccia- l'interiorità nascosta- la bellezza che emana tutto il suo essere, sprigionando l'unione dell'esistenza: la semplicità dell'amore e il profumo della terra, culla dove nasce e scresce un fiore, dove affiorano i segni della vita stessa. Complimenti, Osvaldo, bellissimo il tuo dipinto!

Maria Grazia Della Pietra
Un continuo divenire, nella pittura come nella musica..... http://youtu.be/9qvglWAHDak

Daniela Moriconi
‎...penso al fiore e alla sua straordinaria forza,non chiede di nascere,come l'uomo, viene impollinato, non dovrebbe essere reciso, come spesso purtroppo si cerca di fare con le persone, che sistematicamente si cerca di cambiarle a propria immagine...mi piace l'idea di un fiore umanizzato, delicato, tenace, anche un pò contronatura...adoro il controcorrente, e quello che vuole esprimere! Mi piace perdermi in qualcosa da decifrare, capire cosa voglia dire un dipinto, o uno scritto...A fiducia dico, ottima sovrapposizione, o accostamento.Ciao Osvaldo.Ciao a tutti voi!:)

Liliana Verdolin
che meravigliosi colori...colori di pace...

Emanuela Tarascio
L'uomo fiore ha un occhio aperto e uno chiuso, quello aperto per la razionalità, quello chiuso per abbandonarsi alla bellezza che si schiude nella coloratissima corolla. Una sintesi che mi va proprio a genio!

Roberta Mabilia
L'idea ancestrale dell'uomo fiore gratifica quell'ambito di desiderio di trasmettere tutti i sentimenti e le sensazioni maschili, attraverso l'armonia dei fiori, delicati e forti, a tutte le intemperie. Bellissimo Osvaldo, ciao a presto rileggerti, un abbraccio.

Marianna Micheluzzi
L'uomo -fiore o la persona-fiore per me è la caducità della bellezza che si offre e poi...in men che si dica completa e conclude il suo ciclo vitale.Ottima intuizione artistica che vale non solo per la pittura ma anche per le altre ARTI.

Eliane Micheluzzi
La femme fleur dans toute sa splendeur et son mystère, merveilleuse observation de la vie et de ses facettes, cela me plaît beaucoup Osvaldo, tu es d'une grande finesse..merci pour ce cadeau..amitiès..

Margarita Sammito
Maravillosooooo, expresa muchas cosasss.... te felicito, muy buen trabajo!!!.... saludos, dtb!!

martedì 14 giugno 2011

“DISEGNI UNDERGROUND” di Osvaldo Contenti



Per ovviare all’intenso traffico romano e alle interminabili e spossanti ricerche di parcheggio, sempre più spesso lascio l’auto sotto casa ricorrendo a degli spostamenti in metropolitana. Così, in quei lunghi percorsi in underground, liberato dall’assillo della guida, posso dedicarmi con tutta tranquillità al disegno di bozzetti che interpretano liberamente ciò che mi passa per la mente, o ciò che passa davanti ai miei occhi… perché il fitto viavai dei passeggeri di un vagone di metropolitana è una vera manna dal cielo per un artista figurativo come me. Infatti, mi basta cogliere il verso di una posa particolare, di uno sguardo, o di un profilo interessante di chi mi trovo davanti per traslare quell’immagine e fissarla fedelmente, o con molta fantasia, su un blocchetto di carta per schizzi. Per farlo, utilizzo, come mi gira, o una penna a sfera Bic (con inchiostro nero), o una matita morbida o un pennarello nero a punta fine. In ogni tragitto in metrò, calcolando andata e ritorno, posso arrivare a completare anche 7 o 8 disegni. Poi, una volta tornato a casa, valutandoli con attenzione, cestino quelli poco significativi, conservandone solo i migliori. E molto spesso quei disegni “sotterranei”, una volta emersi, sono i modelli a cui mi riferisco per realizzare dei dipinti in superficie, ma non per questo superficiali, almeno spero.