lunedì 20 maggio 2013

LA SENSITIVA - Opera di Osvaldo Contenti




Anche stavolta i miei carissimi amici di Facebook, che ringrazio sentitamente, nei loro acuti e preziosi commenti sono riusciti a sintetizzare in brevi ma illuminanti tratti di pensiero il significato di quest’opera intitolata “La sensitiva”. Sviscerandone anche le emozioni più impalpabili, racchiuse tra il fluttuare dei capelli della figura femminile e nel suo enigmatico sorriso, splendidamente evidenziato in primis dalla finissima poesia di Mina Pensi, che ho la gioia di offrire alla vostra lettura, assieme ad altri commenti assolutamente di pregio. Buona lettura!      

Occhi profondi,
immersi nel segreto dell'invisibile e indicibile...
Contatti imprevedibili con altri mondi
oltre la razionale sintesi visiva...
Aura che vibra nella scia del subconscio
e reclama spazio e tempo
snodandosi nell'eterea navigazione...
Lieve sorriso imperscrutabile
dal tocco magico...che filtra
i sapienti giochi di luce.
Questa musa ti ha preso per mano
ed ha stregato la tua fantasia feconda.
E' un sorriso enigmatico che lascia il segno.
grazie, Osvaldo
MINA PENSI

...la sensitiva! Un nome da dare ad un'opera o la eco di antiche storie che possono essere ricondotte alla attualità, dove il presagio ed il presagire rimbombano dentro di noi come la nostra parte occultai? Restano fiammanti le varie sovrapposizioni grafiche e pittoriche che lasciano spazio alla bellezza dell'opera ed alle sue allegoriche percezioni ! Grazie Osvaldo
ALBERTO BARRA

La sensitiva...è come se catturasse il mio sguardo e mi conducesse in un viaggio interiore...bello nei colori e nelle sovrapposizioni.
ANGELA FANTESCHI

Ti superi ad ogni opera, grandissimo Osva!
Sono felice ed orgoglioso di esserti amico.
GIAN CONTARDO COLOMBARI

straordinario in ogni tua opera... uno stile inconfondibile.. che rivela, attraverso luci ed ombre, la tua Anima. grazie Osvaldo
CELESTINA ROMITO

SENSITIVA, es está ópera, como té, abracci de Barcellona.
IRENE PASTOR ZAMORA

molto bella!
ROSA ANNA MIRABELLA

Buon fine di settimana, e grazie per tua amicizia......la foto è bellisima...abracci..della Spagna.
HELENA LOPEZ IRIARTE

Splendida!
MONICA NARDIELLO

Grazie Osvi. Il gioco di ombre è perfetto complimenti
ELIDE DUVALLI
sensibile, dolce, luminosità interiore....e tu sei fantastico...grazie per le emozioni che ci doni osvaldo...
LILIANA VERDOLIN

Buongiorno Osvaldo, bella questa immagine della Sensitiva che entra ed esce dai tratti accennati e fuoriesce nei tratti accentuati.
ROBERTA MABILIA

Grazie Osvaldo, molto bella.
IPPAZIO EZIO CITO

Bellissima sei favoloso caro amico un grosso abbraccio.
MARTINENGHI PAOLA

Mi piace!
MARIAPIA CORBETTA
Molte grazie caro Osvaldo Contenti
BILHA TILLEMAN

martedì 30 aprile 2013

Valeria Golino – Fotoritratto ed effetto pittorico di Osvaldo Contenti




Valeria Golino fa il suo esordio alla regia cinematografica con “Miele” ed un cast di tutto rilievo che infatti, tra gli altri, annovera: Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Vinicio Marchioni, Iaia Forte e Roberto De Francesco. Il film, tratto dal libro A nome tuo di Mauro Covacich, distribuito da BiM, che sarà in concorso nella sezione Un certain regard al Festival di Cannes, uscirà nelle sale italiane il 1° maggio 2013.

Sinossi del film
Miele narra la storia di Irene, una ragazza di trent’anni che ha deciso di aiutare le persone che soffrono: malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia, persone le cui sofferenze intaccano la dignità di essere umano. Un giorno a richiedere il suo servizio è un settantenne in buona salute, che ritiene semplicemente di aver vissuto abbastanza. L'incontro metterà in discussione le convinzioni di Irene e la coinvolgerà in un dialogo serrato lungo il quale la relazione tra i due sembrerà infittirsi di sottintesi e ambiguità affettive.

Trailer

FONTE: Ufficio Stampa: Silvia Palermo

martedì 23 aprile 2013

Narrativa: “Amo nutrirmi di te” di Renata Di Leo e Massimiliano Fusai


Narrativa: “Amo nutrirmi di te” di Renata Di Leo e Massimiliano Fusai
Favole moderne in stanze quotidiane
Recensione di Osvaldo Contenti

Ogni libro ha una sua particolare chiave di lettura e con essa delle serrature segrete, pudicamente ben celate tra le parole, che se fatte scattare ci permettono di aprire le porte dell’immaginario di ogni autore, addentrandoci nelle stanze ammobiliate dai sentimenti, decorate dalle passioni e illuminate dalle emozioni! Io quella chiave l’ho trovata: è un passepartout sul quale sono incise le parole “favole moderne”. Quasi un ossimoro per i tempi che corrono. Dato che sembra anacronistico o addirittura stralunato abbinare l’atmosfera delle favole alla cruda e volgare realtà che ci gira attorno. Ma non è così! Perché Renata Di Leo e Massimiliano Fusai, autori dell’originalissima silloge di racconti brevi intitolata “Amo nutrirmi di te”, nelle loro storie ci dimostrano proprio il contrario. Cioè che, se siamo sufficientemente attenti a dar significato alle esperienze nostre e altrui, da queste possiamo trarre delle summe alte, anche se attinte da storie apparentemente ordinarie e banali…

L’intero articolo è presente sul Portale PALCOSCENICO

martedì 12 marzo 2013

“Ragazza triste” - Opera di Osvaldo Contenti


I miei carissimi amici di facebook, che ringrazio infinitamente, hanno omaggiato questo mio dipinto con dei commenti davvero profondi e lusinghieri che potete leggere di seguito, mediante i quali, come in un ricco collage, il significato dell’opera viene squadernato in una moltitudine di emozioni che ora, a tutti gli effetti, fanno corpo unico col lavoro in sé. Buona lettura!

Tristezza fra colori accesi e tessuti di damasco.
EVANNA SANGIORGIO

Beautiful Fiery colours and deep concentration. My compliment my friend Osvaldo Contenti!!!
SAM ZORBA

Osvaldo è veramente bella questa ragazza triste.
VITA MARZULLO

Tristesse
E va la mia tristezza
sospinta da ricordi lontani.
Sfiora palpebre socchiuse,tinge
rimmel sbiadito ai bordi.

Scivola oltre i pensieri ,brivido tra
lenzuolo di seta, vicina si accoccola,
compagna rimasta a sentire con me
solo il silenzio ed il suo frastuono!
ANGELA RAGUSA

Si è triste, ma cosa può rendere oggi felice una giovane donna! Bellissimo lavoro! G
GRAZIA NEGRINI DONINI

Buongiorno a Osvaldo ::: 'bonjour tristesse' is beautiful.
KIRSTEN SøNDERGAARD LARSEN

Splendida!
GIAN CONTARDO COLOMBARI

Meravigliosa................
MARTINENGHI PAOLA

Love this picture, thank you dear Osvaldo Contenti.
BILHA TILLEMAN

MERCI MAGNIFIQUE
ELIZABETH DELPLA

Grazie di cuore Osvaldo ! Accetto il tuo omaggio con immenso piacere! Ti confesso che nel raffigurare la donna hai riportato, senza conoscermi, dei " segreti " che mi rappresentano davvero! !!! Non solo per lo stato emozionale ma per la raffigurazione di molti miei tratti fisici e somatici ......che solo le persone che mi conoscono davvero sapranno individuare! Il colore acceso inoltre mi infonde coraggio e speranza! Io non sono una critica d'arte come mia sorella Caterina Viola Scimeca ma sono un'esteta, ho un grande senso del bello e con un padre musicista ho il DNA artistico! Ecco perché le tue opere mi appassionano tanto e mi emozionano . Grazie ancora Osvaldo dal mio cuore al tuo con affetto!
MARIAPIA CORBETTA

Ciao Osvaldo. Contrasto di straordinario effetto ....
CELESTINA ROMITO

Eppure ha un'incontenibile forza vitale.
TERESA DE SALVATORE

Me plait ce tableau. tristes de la femme.
JOSEPH SEGUI

Bellissimi i lineamenti di questa ragazza orientale e azzeccatissima la fantasia ed i colori.
CLEO FACCINI

Bellissimo il tuo dipinto Osvaldo !!!!!
Ecco...una ragazza e tutto il suo tormento !
MARIA DE GIORGI

Sei riuscito a dipingerne l'anima..Complimenti signor Osvaldo!
ELVIRA LEMBO

Che bello. Una profonda tristezza in contrasto con questi colori vivaci.
JEANETTE CINI

Pensierosa anche in mezzo a colori fantastici che solo Osvaldo sa fare....
LILIANA VERDOLIN

Bellissima!
MARIA IRAZU ARANDA

Opera davvero molto bella. Lo sfondo sembra imprigionarla, costringerla.
GABRIELLA RUSTICI

Squisitamente moderna questa ragazza triste che fa i conti con colori pastosi e luminosi che sanno inevitabilmente di antico. Il tutto poi viene esaltato dalla morbidezza delle pieghe, della materia che dà respiro e spazio al viso e al coro della modella! Grazie Osvaldo.
ALBERTO BARRA

giovedì 7 marzo 2013

“La scoperta dell’alba” di Susanna Nicchiarelli al Filmstudio di Roma


LA SCOPERTA DELL’ALBA

di Susanna Nicchiarelli al FILMSTUDIO
dal 7 al 13 marzo 2013
Mercoledì 13 marzo, alle ore 20.00
è previsto un ‘saluto- incontro’ della regista
SUSANNA NICCHIARELLI con il pubblico.

Dal 7 al 13 marzo il Filmstudio presenta “LA SCOPERTA DELL’ALBA”di Susanna Nicchiarelli.
In linea con la sua tradizionale attenzione verso le nuove autrici e i nuovi autori che crescono, il Filmstudio proponendo La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli, intende rivolgere anche un omaggio al “cinema al femminile”.
I nuovi autori, a nostro avviso, non vanno liquidati con gli automatismi delle uscite convenzionali (pur necessarie), ma va
rivolta loro un’attenzione particolare, gli va dato un segnale di apprezzamento e di fiducia, perché sono loro il futuro del
nostro cinema.


filmstudio/Sale 1 e 2
Roma, Via degli Orti d’Alibert 1/c (Trastevere)
tel. 334 1780632 (negli orari di programmazione)
info e programmi su: www.filmstudioroma.com
FONTE: Ufficio Stampa Fandango: Marinella di Rosa

RECENSIONE DEL FILM DI OSVALDO CONTENTI

sabato 23 febbraio 2013

Avvistato un UFO nei cieli del Vaticano! – Photoscoop di Osvaldo Contenti



ROMA – Al trambusto generale, dovuto alle recenti dimissioni di Papa Benedetto XVI, quest’oggi, alle precise, si sono aggiunte altre nubi sui cieli del Vaticano. Stavolta causate dall’avvistamento di un UFO - dai romani subito soprannominato “Er quadri cuppolone” - dal quale non è sceso ancora nessun alieno. Anche se qualcuno, da uno dei finestroni del veicolo extraterrestre, giura di aver visto affiorare un bizzarro essere con le orecchie a punta, che per qualche minuto ha pure esposto uno striscione con su scritto: “Santità, lei non lo conosce il Vaticano!”. A seguito di questa sorprendente notizia, le reazioni politiche italiane non si sono fatte attendere. Eccone alcune. Beppe Grillo: “Non abbiate paura, è un mio cugino di Varazze venuto a salvare il mondo!”. Silvio Berlusconi: “E va bene, con la prossima finanziaria costruiremo uno Stargate tutto per lui!”. Mario Monti: “Ma questo Signor alieno, la paga l’Imu sulla prima astronave?”. Pierluigi Bersani: “Ragassi, però, non siamo mica qui a dar da mangiare a ufo a un E.T.!”.

giovedì 7 febbraio 2013

“Il sacerdote” opera di Osvaldo Contenti

Questa mia opera è una tecnica mista che si ispira ai sacerdoti dell'antichità e alla loro misteriosa missione compiuta sempre a cavallo tra umano e divino.

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Anche quest’opera, che fa parte delle mie “pitture oscure” (dove tendo a tradurre il pensiero antico veicolandolo in quello moderno), ha riscosso un certo interesse tra i miei amici di facebook. Prova ne sia la pregevole collana di commenti che potete leggere di seguito.

Afferenze stanziali argomentano d'adiacenze e distanze tracciando mappatura d'itinerante inconscio/---/
VALERIA CATANIA

Bellissima quest'opera, Osvaldo...quasi monocromatica.... restituisce piena dignità al volto riprodotto che appare come dimenticato dall'altrui sguardo ma non dal tuo....che lo evidenzia ... grazie.
ALBERTO BARRA

Molto interessante ..ne hai messo in evidenza l'anima...sembra quasi privo di fisicità..Hai focalizzato la tua attenzione sull'espressività del volto...che appare in tutta la sua dimensione spirituale...Grazie, Osvaldo.
ELVIRA LEMBO

Grazie Osvaldo, affascinante e grottesca al contempo...senza tempo, fuori dal tempo. Ed è lo sguardo che più mi colpisce.
STEFANIA GIALLANELLA

volto inquietante... ...che non vuol dire che non sia molto bello...
LILIANA VERDOLIN

Per me non è inquietante, mi pare un'anima inquieta, questo si!! intenso ed espressivo, comunque..
ANNAMARIA ROSSI

Cela me rappelle le " Sfumato" de Léonard de Vinci, ce visage est en pleine méditation, peut-être l'étais-tu aussi..très intéressant...bonjour Osvaldo...
ELIANE MICHELUZZI

Molto particolare e dal sesso indefinibile.
MARIA PIA MONICELLI

Excellent work. There is so much to read into this face. Thank you Osvaldo Contenti.
SAM ZORBA

Molto particolare, mi piace.
MAURIZIO MAGGI

Se non leggessi la firma saprei già che è una tua opera..quello sguardo ti etichetta e direi con certezza :E' un "Contenti".
ANGELA RAGUSA

Molto particolare, riflessivo, con quel pizzico di indecifrabile inquietudine...Grazie Osvaldo!
MELINA GENNUSO

Molto Bella quest´opera !!! Divina Grazie Osvaldi *
MALICE CASTRO

domenica 3 febbraio 2013

ANDREA OSVART DOTATA DI POTERI MAGICI! – Photoscoop di Osvaldo Contenti

GOSSIP PLUS!, La rivista che se le Canta e te le Sona, grazie al fotografo di redazione El Osvaldawy, nipote del lead vocalist egiziano Mubarock, ha realizzato un eccezionale scoop fotografico, in cui l’attrice ungherese Andrea Osvart, evidentemente dotata di poteri magici, col solo tocco delle mani riesce a far scaturire uno Jinn, un “genio” soprannaturale, dalla propria sciarpa appena acquistata al mercatino di Porta Portese in Roma. In perfetto italiano, poi, la bella e brava attrice magiara, ha reagito così dinanzi al nostro fotografo che le chiedeva di poter pubblicare lo scatto:

“Te, picolo photografo con tua machina photografica de guano, non te permectere de publicar mia photo in tua rivixta de m****!”.

Per cui, visto l’esplicito ed entusiastico consenso espresso dalla Osvart, è anche con una certa punta d’orgoglio che pubblichiamo via web questo fotoritratto veramente straordinario!

sabato 2 febbraio 2013

Al cinema: “La scoperta dell’alba” di Susanna Nicchiarelli

“La scoperta dell’alba” di Susanna Nicchiarelli
Recensione di Osvaldo Contenti

Trama del film: Nel 1981, a Roma, due brigatisti rossi uccidono a rivoltellate il Prof. Mario Tessandori nel cortile dell’università dove questi insegna. Testimone dell’efferato omicidio è il collega Prof. Lucio Astengo, che poche settimane dopo scompare nel nulla. Le figlie Caterina e Barbara Astengo, rispettivamente di dodici e di sei anni, assieme alla madre, non riescono a comprendere il perché di quell’improvvisa sparizione. Passano gli anni e nel 2011 Caterina e Barbara decidono di mettere in vendita la casa del mare. Ma in quell’appartamento abbandonato da tempo, Caterina scopre che un vecchio telefono, con la linea staccata, riesce invece a comunicare col numero della vecchia casa di città della propria famiglia. E all’altro capo del telefono le risponde lei stessa, la Caterina di dodici anni. C’è quindi la possibilità di allertare quella bambina su quello che accadrà al padre di entrambe, forse arrivando a risolvere l’enigma della sua misteriosa scomparsa.

La visione iniziale di questo film mi ha subito fatto tornare alla mente quando, all’età di 7 anni, il 22 novembre del 1963, un’edizione speciale del telegiornale diede notizia dell’assassinio del Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Quella scioccante notizia, relativa ad un signore che mi era stato molto simpatico, mi scaraventò immediatamente dal mondo delle favole a quello della realtà, in cui i grandi, tolta la maschera, mi apparivano come degli esseri violenti e sanguinari. Da lì in poi compresi che il percorso che mi separava dagli individui con più anni dei miei non si sarebbe risolto in una piacevole passeggiata.

Per cui, tramite questo “filtro mnemonico”, sono entrato subito in sintonia con “La scoperta dell’alba” di Susanna Nicchiarelli, capendone gli intenti, il punto di vista e la tecnica ad “acquarello” utilizzata per pennellare la delicatezza cromatica dei sentimenti, in particolare quando questi si riferiscono agli universi spaziotemporali che tracciano, senza separarle, le vite di due donne e il loro passato da bambine.

Il che fa di questa pellicola, liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Walter Veltroni, un complesso involucro di situazioni simmetriche ma atemporali, che assumono una singolare forma unitaria solo quando le donne e le bambine comunicano tra loro tramite un vecchio telefono a rotella, mediante il quale, forse, sarà possibile scoprire i motivi della misteriosa scomparsa del padre di entrambe.

Sullo sfondo di tutto questo, però, si avverte, incombente, un pesantissimo monito rivolto a dei crudeli e spietati assassini, quei brigatisti rossi che nei famigerati “anni di piombo” insanguinarono l’Italia con omicidi efferati che non tenevano in alcun conto i sentimenti delle famiglie che sarebbero state colpite da quegli orrori. Omicidi rivendicati con un gergo demenziale, logorroico, iperburocratico e sgrammaticato (neanche da quinta elementare), tramite volantini imbevuti di sola violenza, incapaci di umanizzare e gestire il dialogo politico, nonché le passioni e le idee che generano il futuro e il rispetto per chiunque non la pensi al tuo stesso modo. In anni terribili, che chi li ha vissuti con coscienza e raziocinio, vengono ricordati come il vero oblio della ragione che genera mostri.

A parte ciò, nel buon film di Susanna Nicchiarelli, al quale manca solo un po’ di ritmo per elevarsi a ottimo, vi sono delle straordinarie prove d’attore, sopra a tutte quelle di Margherita Buy, di Sergio Rubini e di Lina Sastri, che anche da sole meritano di essere sottolineate per la capacità di questi eccezionali interpreti di delineare i rispettivi personaggi con assoluta nettezza, senza mai incorrere nella gigioneria o nella recitazione sopra le righe. Qualità che solo i grandissimi attori possiedono.

Collegamenti

Distribuzione Fandango:
http://www.fandango.it/scheda.php/it/la-scoperta-dell-alba/690

Trailer del film:
http://www.youtube.com/watch?v=xDKDvG-uesk

La scoperta dell’alba – Rizzoli editore:
http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/1309_la_scoperta_dell_alba_veltroni.html

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N.B. Recensione pubblicata anche sul Portale dello Spettacolo PALCOSCENICO

domenica 27 gennaio 2013

“SHOAH NO MORE!” opera di Osvaldo Contenti

USC Shoah Foundation: http://sfi.usc.edu/

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Su facebook, LA GIORNATA DELLA MEMORIA è stata vissuta molto intensamente, tramite ricordi, racconti, testimonianze anche inedite, poesie, foto e tantissime manifestazioni di sincero cordoglio per un orribile sterminio che evidentemente continua a pesare sulla coscienza di noi tutti. Una sorta di catarsi collettiva che ha investito anche questa mia opera (non in vendita), intitolata “SHOAH NO MORE!”, che ha riscosso numerosi consensi nonostante il suo carattere fortemente drammatico, quindi potenzialmente repulsivo. In aggiunta a questo, dico soltanto che in questo mio lavoro ho voluto rappresentare una persona per tutte, volendo significare che lo stermino di più di 6 milioni di ebrei non va valutato solo per cifre roboanti, ma considerando una ad una le vittime del più brutale e insensato assassinio di massa della storia dell’umanità. Un’umanità, spiace dirlo, evidentemente ancora troppo piccina per essere considerata matura ed evoluta. Di seguito potete leggere alcuni commenti ricevuti su fb relativi alla mia opera e alla Shoah in sé. Mai come stavolta, buona lettura!

LA MEMORIA è un dovere , un obbligo !!!!
Siamo legati ad un filo sottile quasi invisibile
con ciò che è stato...
quindi fa parte di noi come esseri viventi
e vissuti nelle anime trapassate!!!
La nostra storia è anche soffrire il martirio
di uomini donne e bambini...
solo così possiamo portare il peso ,
cioè, CONDIVIDENDOLO!
*
Il volto esprime tutta l'incredulità
sudata lacerata
che traspare dallo sguardo....
E vive la fiamma dell'amore infranto!!!!
ciao,Osvaldo...
MINA PENSI

Un'immagine emblematica che coagula tutta la sofferenza... il dolore di chi ha vissuto quei momenti così tragici...
ELVIRA LEMBO

Con mio sommo dispiacere debbo dire che non ci siamo ancora liberati di queste silenziose e dolorose torture,ma che continuano ancora,magari con altri nomi,con altre facce,ma la violenza verso gli uomini,verso gli animali,verso il nostro pianeta è sempre attuale!
CATERINA VIOLA SCIMECA

Mai più i tuoi occhi vedranno l'orrore/mai più le tue lacrime righeranno di sangue/ mai più all'uomo sia questa morte/ mai più crocifissi dai chiodi del male... La verità è che di uomini , donne , bambini vittime di prigioni , di malattie, di guerre, di fame, di violenza, di sopraffazione ce ne sono ancora tanti...Luoghi come quei campi di concentramento ce ne sono in tutti il mondo magari in altre vesti...Io spero che l'uomo prima o poi riconosca l'altro uomo come un vero fratello, che guardi davvero ai suoi occhi, al suo cuore alla sua anima... Sono le cose in cui credevo da ragazza...ci credo ancora ma il tempo passa e la lotta tra bene e male è sempre quella..esiste come quell’erba che nasce ovunque e purtroppo questa è l'amara verità. Forse in questo consiste la vera sfida dell’essere umano, la vera salvezza su questa terra: faremmo bene e non scordarlo…
ANGELA RAGUSA

Un inno al cambiamento: John Lennon – Imagine: http://www.youtube.com/watch?v=0ugDbDyndfM&feature=youtu.be
CELESTINA ROMITO

John Lennon's song "Imagine" is an excellent spoken words for the painting. Thank you Osvaldo Contenti. It does represent our existance now a day.
SAM ZORBA

.....EPPURE SIAMO UN PO' TUTTI DEPORTATI QUANDO ABORTITI O NON ASCOLTATI....BELLISSIMA L'OPERA CHE RACCHIUDE IL CONCETTO....GRAZIE OSVALDO!
ALBERTO BARRA

D'accordissimo....io non dimentico! Ma ora raccontiamola ai Palestinesi.
SILVIO BOLLANA

La tua immagine condensa tutto il dolore,la disperazione, l'indifferenza che questa gente ha dovuto subire! Ci vedo quasi il volto del Cristo,anche lui crocifisso ingiustamente;quando parlo del Cristo non parlo di un dio,ma di un maestro di vita!
CATERINA VIOLA SCIMECA

Perfetta ad esprimere il dolore e l'orrore. Non bisogna dimenticare, la memoria serve a non ripetere gli stessi orribili errori. Eppure a volte non sembra bastare. Bravo Osvaldo!
MONICA NARDIELLO

Concordo con Angela Campi come quelli tristemente "famosi" ne esistono molti ancora, purtroppo non se ne parla così tanto e l'orrore continua.
GIUSY FOGU

Molto espressivo.......complimenti all'artista!
ANNA MARIA ZOPPI

Pubblicherò questa immagine condividendola e introducendola con qualcosa che ho scritto un'ora fa:

Mi spiace

Mi spiace
che l'orrore
per noi abbia un marchio,
che sia
legato a un fatto storico,
che limiti
la ricerca delle sue fonti
a una cultura.
Per me
e non sono sola
il male è banale.
L'andare a capo
in questo scritto
spero evidenzi
la non poesia.

di Teresa De Salvatore
TERESA DE SALVATORE

NO MORE!
MARIA PIA MONICELLI

Quest’opera ha riscosso anche il classico “Mi piace” dal:
Corriere delle Donne e da Marianna Micheluzzi, Olga Handjal, Glionna Barbara, Cleo Faccini, Anna Maria Angioi, Valeria Catania, Carma Artista, Daniele Deidda, Nikos Asuliptos, Bilha Tilleman, Evelina Morganella, Emanuele Salvatore Atzori, Franklin Watts, Santo Milano, Stelios Garnelis, Valeria Tatò, Patrizia Romano, Marco Riccitelli, Nizar Habash, Kirsten Søndergaard Larsen, Maria Teresa Illuminato, Goran Drljaca, Daniela Branchini, Elena Nena Forni, Valentina Sovran, Christian Cast, Alexander Galaktionov, Teresa Mancini, Fatma Budak, Andrea Rossetti, Dimitris Triantafilopoulos, Pasquale Vessa, Eliane Micheluzzi, Laura Dispenzal, Renzo Rossellini, Giusy Fogu, Monica Nardiello, Marisa Zanarelli, Wardia Bon, Oriana Morganella, Stefania de Chiara, Afra Avanzi, Mariù Armenio, Bruno D'Annunzio, Carol Ann Staples, Bruno Torri, Halvard Birkeland e Garibbo Vincenzo.

sabato 26 gennaio 2013

“Il fiore dell’utopia” di Osvaldo Contenti

Questo dipinto è dedicato alla mia cara amica Emanuela Tarascio, che lo scorso 24 gennaio ha festeggiato il suo compleanno. A questa dedica on line si sono uniti alcuni miei cari amici di facebook, che anche stavolta, nei loro commenti, hanno evidenziato grandi capacità critiche, assieme all’espressione di alcuni componimenti poetici che hanno omaggiato come meglio non si poteva l’opera pubblicata in questo post.

Discriminando il selettivo il divenire svilì l'ottundente abilitandosi all'esistenza di un inconscio atomico =e= tutto divenne figlio di memorie oniriche/---/
VALERIA CATANIA

Dentro ai tuoi dipinti c'è la vita...
LILIANA VERDOLIN

Molto bello .......auguri a Emanuela!
ANNA MARIA ZOPPI

Certamente affascinante. Non so quale sia l'onomatopea del fischio.., ma è quello che mi è venuto da fare! Toga, direbbero in Sardegna.
TERESA DE SALVATORE

Il fiore dell'utopia è l'utopia? Sguardo trasversale e sorriso ironico, il fiore è indifferente a tutto ed è questa l'utopia che mi viene in mente... come diceva O.Wilde: "meglio vale godersi la rosa che esaminarla al microscopio".
STEFANIA GIALLANELLA

....posso dire la mia? Sguardo fiero , deciso e convinto , per me non è un suo sogno l'atto è già stato compiuto.
CLEO FACCINI

Magnificent, thank you my friend.
SAM ZORBA

Esclamativo!
DANIELA MORICONI

Bello.
STEFANO DISEGNI

Chi ha dentro se la visione di una realtà migliore, già vive in quella dimensione! Il sogno utopico offre in questa immagine la sua faccia, ardente come il sole, lo sguardo dritto verso la meta, la certezza del suo sogno,la consapevolezza che solo chi detiene la verità può possedere! Grazie, ci stimoli ad osservare e cogliere il messaggio intrinseco che ogni dipinto gelosamente conserva, ma offre agli occhi di chi sa entrare in esso metaforicamente per arricchirlo culturalmente! Un dipinto va' guardato e riguardato,gustato con lentezza,letto oltre l'apparenza! Si deve quasi instaurare un dialogo silenzioso fra l'immagine e l'osservatore,un chiacchierio segreto,per coglierne veramente l'essenza,il nucleo vitale! Si deve sentire battere il suo cuore...Solo allora riesce ad emozionarti e restarti dentro!
CATERINA VIOLA SCIMECA

Sorriso della speranza,
dolcezza dei colori
a un'alba radiosa
induce.
Sguardo
morbidamente fisso
sul ponte delle intenzioni
verso un futuro da realizzare
protese.
Viso intonso,
di lacrime ancor scevro,
da disillusioni ancor
non solcato,
carnagione delicata
e vellutata
come petali
di appena sbocciata speme.
Quante volte il fiore
dell'isola che non c'è
è sbocciato
con la rugiada
dell'entusiasmo,
per essere poi seccato
da torride realtà!
Eppure,
tentar ancor si deve,
per dare alla vita
il suo senso,
per porsi sulle
già lontane orme
dei gloriosi Lumi,
che consideravano Utopia
non il miraggio
di sogni al fallimento
destinati
ma
il fecondo letto
su cui concepire
proposte per
un futuro possibile,
non lampo fugace
che con inganno seduce
ma
solida base
su cui realizzar
dell’umanesimo edifici.
migliori.
GIAN CONTARDO COLOMBARI

Un bel viso...
sicuro di possedere
le chiavi di un regno
creato in modo inusuale,
con materiale vaporoso ...
che a tratti riluce di bagliori accecanti !!!!
Corre nel vento.
Sorriso sicuro...
lievito che spazia su terre immense
fiorite ma disabitate...
Castello incantato ,
di un unico proprietario che si crogiola nella speranza
di vedere abitato da moltitudini !!!
E l'emozione assale,
il fuoco divampa
nel cuore trabocca di gioiosi propositi...
guardie a difesa !!!
Una nuova creatura...
ed è presenza viva
mai muta!!!!!
grazie,Osvaldo
MINA PENSI

Mi vesto di me

"...mi vesto di me se mi accosto col cuore,
poche cose, che lasciano spazio all'essenza.
Non serve coprirsi di fatue parole,
incantare di falsi sorrisi o di ipocriti gesti

Il sangue che scorre sincero splende
in circolo di rosso-bellezza e niente
inquina il suo corso .All'anima eleva
come acqua di fonte giunta al suo mare..."
ANGELA RAGUSA

GRAZIE!!! E' meraviglioso! Il fiore dell'utopia accende di passione chi lo guarda. E' ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Grazie Osvaldo e grazie a tutti voi.
EMANUELA TARASCIO

venerdì 25 gennaio 2013

Il nuovo bestiario politico

Strane, nuove specie di incroci genetici, intergenerici e intraspecifici, popolano i mass media con le loro inquietanti e debordanti presenze. Eccone una lista, accuratamente sui generis, recentemente stilata dall’eminente stranologo Oswald Glad.

I BERSENDOLA: Derivati da un ibrido umano-alieno, in stretto dialetto piacentino ripetono sino allo sfinimento: “Fì, fappiamo fuonare il faffono, per quefto ftravinceremo!”. Giudizio: Inascoltabili!

I MARONSCONI: Piccoli, verdognoli e molto voraci, data la loro bassa statura politica addentano prima le caviglie e poi tentano di spolpare il 75% di ogni terrone che gli si pari davanti. Giudizio: Inqualificabili!

I GRILLOPODI: Avendo come capobranco il guru dell’“Hare vaffa, vaffa Krishna”, questa specie ridanciana vaga per le piazze virtuali e non razziando scorte di protossido d’azoto! Giudizio: Anche troppo esilaranti!

I MONTIZEMOLO: Novelli e onesti Robin Hood, rubano ai ricchi per dare ai… banchieri. Giudizio: Incoerenti!

Gli INGRODIPI: Spelacchiati e dall’incerta deambulazione, in uno strano idioma dichiarano che il loro obiettivo politico è di contare più del due di coppe quando regna berlusconi! Giudizio: Inappellabili!

giovedì 24 gennaio 2013

“La macchina registra-sogni” di Osvaldo Contenti

Ho scoperto una macchina che registra i sogni: la mia fantasia!

Di seguito potete leggere la favolosa e variopinta ghirlanda di commenti che alcuni miei amici di facebook hanno dedicato all’opera riprodotta in questo post. Buona lettura.

Mi fa particolarmente piacere l'idea di aver scoperto questo particolare tag a quest'ora della notte. Credo che ti imiterò nell'uso della tua macchina registra-sogni quanto prima, anche se per essa non credo ci sia distinzione tra fase onirica e non. il Sogno è giorno e notte, ad occhi aperti o chiusi. Grazie del toccante pensiero nel quale mi rispecchio alquanto. NiKi.
NIKITA FUJIKOBETH GRAY HARING

Bellissima immagine, commento esplicativo, coinvolgente.
TERESA DE SALVATORE

Good luck with your machine!!!
SAM ZORBA

....è l'unica macchina inesauribile e bella che non tradisce mai....la fantasia ...grazie
ALBERTO BARRA

Abitando il futuribile trasposizioni evolvono in volumetriche progressioni figlie di un'anatomia trans-minimale amplificante la semplicità di mete in successione/ La fantasia interseca spazi possibili dentro vuoti =necessari=/---/
VALERIA CATANIA

È un sogno che si sfoglia sulla strada della bellezza, altero e diamantato di luce! In questa immagine emerge la tua visione della donna:passionale, consapevole del suo fascino, altera, quasi divina, libera, immersa in un mondo di luce! Almeno questa è la donna che hai ritratto!
CATERINA VIOLA SCIMECA

Due occhi, guarda un po', azzurri, che cercano di sovrapporre le immagini di una donna elegante nei suoi movimenti. L' inconscio... la speranza di poterla rivedere un giorno libera , spoglia di tutte le esperienze per poterla riavere tra le sue braccia......
CLEO FACCINI

...dolcemente consapevole dell'amore che le viene donato.
ROBERTO SCALABRINI

Sei grandioso…
GLIONNA BARBARA

perfetto!
MARIA PIA MONICELLI

E' trasfigurazione
che continua a plasmare se stessa ,
mai paga ...si sofferma soltanto
per godere ampiamente delle visioni
e delle loro suggestioni!
E poi riprende il cammino ...instancabile,
alla ricerca di scie luminose
che svaniscono,
s'accavallano,
stravolgono scenografie,colori.....
Tutto un palcoscenico di cielo ,
immenso ,fluttuante!
Il sipario si alza
e il nuovo spettacolo s'impone !!!
Ma si sa....le maschere recitano
ma nascondono anche i segreti
di un'anima esploratrice!!!!
Fantasia...specchio incantato!
Osvaldo, sei ricco dentro....
MINA PENSI

martedì 22 gennaio 2013

“ERINNI” opera di Osvaldo Contenti

Erinni, dal greco: Ερινύες dette anche Furie, Furiae, Dire, Dirae deae o, benevolmente, Eumenidi, Eumenides (“gentili”), nome usato per placarne le ire, nella mitologia greca e latina erano le tre sorelle che Virgilio chiamò: Aletto, Megera e Tisifone (da me interpretata), personificazioni femminili della furibonda vendetta punitiva.

“…dove in un punto furon dritte ratto
tre furïe infernal di sangue tinte,
che membra femminine avìeno e atto,
e con idre verdissime eran cinte;
serpentelli e ceraste avean per crine,
onde le fiere tempie erano avvinte.”

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto IX, 38 – 41)

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Anche quest’opera ha suscitato numerosi consensi tra la mie amiche di facebook, e non nego che questa mia interpretazione di una Erinni possa risultare particolarmente emozionante, ma non v’è dubbio che i commenti che potete leggere di seguito siano altrettanto carichi di ampiezze descrittive, di puntuali considerazioni e di aneliti poetici, tali da accompagnare l’opera in questione in una sorta di inscindibile simbiosi artistico-letteraria.

....un ammasso di energia che sprigiona la sua ira...... e fulmina con gli occhi chi del torto le vuol fare....
CLEO FACCINI

Esplosive, sovrapposte l'una sull'altra a cercar di placare la loro stessa ira fiammeggiante.
ROBERTA MABILIA

Intransigente acrobata iridale sfodera spire dentro notte infuocata/ preda tormento e struggimento maciullando l’insospeso di verità e menzogna / ---/
VALERIA CATANIA

Oltre all'immagine che concretizza quanto da te spiegato caro Osvaldo l'incantesimo continua con quei bagliori che accecano come può farlo solo l'ira di una donna!
ANNA MARIA CIAURRO

Furibonda? Una donna irosa , ma comunque un volto bellissimo che emana una luce straordinaria ......complimenti!
ANNA MARIA ZOPPI

Con questa immagine di straordinaria bellezza e di forza magnetica,mi hai veramente stupito, Osvaldo! Non ci si stanca mai di guardarla! Ti comunica un chiacchierio infinito di stelle luminose e di strade asfaltate da pietre roventi!Più che aggressività,io ci vedo la solidità della luce,la compattezza di un essere che sfida il tempo! E’ vero non ci si stanca mai di guardarla.......in questa opera si legge l'anima di questo volto........ovvero l'animo dell'artista! E' la tua forza,la tua luce,che hai riversato in questa immagine! Ti abbaglia...è Sole! Osvaldo sai attraversare l'infinito e' coglierne la bellezza! Non dipingeresti in questo modo,se tutta questa bellezza non fosse già in te! Quel volto e' fermo,non conosce l'usura del tempo! Ti da' il senso dell'eterno; e' luce,nemmeno un filo d'ombra l'appanna! Ti ci aggrapperesti per andare altrove! Tira fuori questa luce,questa forza nel dipingere...stupisci le tue fate!
CATERINA VIOLA SCIMECA

L’elemento di forza della tua arte è l'intensità agli sguardi che riesci a dare in questi volti..gli occhi di queste tue figure parlano e comunicano il loro stati d'animo e noi osservatori ci sentiamo trascinati dal loro dire ...e allora ad arte si risponde con arte come spesso accade... E questa immagine la sposerei con una mia poesia..la furia della giovinezza:

La furia della giovinezza
è parvenza d 'irreale questa polvere
nel pugno .Aggruma tutti i sogni e
rende vere immagini che rinascono
come ombre nella nebbia rarefatta.
Saranno i giochi rinnovati a far roteare
ancora i sensi nelle ellissi del piacere,
a procacciare nuovo cibo nel digiuno
di un letargo lungo anni.
Nulla può frenare il fremito di un vento
che torna con la furia della giovinezza,
nulla può fermare il ritorno alle sponde
nella terra azzurra dell’amore.
ANGELA RAGUSA

Cosa esprime,
o Furia,
il tuo glaciale volto,
forse placatosi,
irrigiditosi in algida posa
dopo uno scoppio d'ira
più o meno funesta?
Esprime
cattiveria,
aggressività.
oppure
sdegno
e sete di rivalsa
verso una subita
ingiustizia?
Esprime
abbagliante luce
d'artigliante violenza
oppure
fulgida riscossa
per secoli
di femminile oppressione,
di sfruttamento,
d'umiliazione,
di stupri?
Facile,
troppo facile
per dei maschi poeti,
per dei maschi
padroni di cultura
e di conoscenza,
attribuire
vizi e difetti
all'altra metà del cielo.
GIAN CONTARDO COLOMBARI

Fiera,feroce ....
Repentine movenze,
sguardo fulmineo
nell'atto di incenerire
volti ed animi
infuocati dalla passione e dal sangue ....
Vendetta e furia
nel cuore palpitante di donna-dea...
Chioma fluente
che lievita e ondeggia
inondata da chiaroscuri
suscettibili di tinte forti....
abitata da viscide creature
serpi cornute agitate da folle ira ...
Venti di procelle funeste e roboanti
annunciano lo spirito cacciatore e baldanzoso
nel petto traboccante!!!
Il volto attento ,
dalla bellezza sinistra e austera,
invoca il caos della punizione
tra flutti di lacrime insanguinate e fetide!!!!!
I suoi occhi trafiggono
sguardi accesi di peccatori spavaldi...
Nessuna remissione!
Nessun perdono ad un'umanità
immersa nella palude dei bassi istinti!!!!
Immagine palpitante
dai movimenti a spirale....
Pupille indomite
onnipresenti.....

*****
Indimenticabile.....
questa tua creatura
dal fascino di tigre selvaggia e graffiante
mi ha catturata.....!!!
Osvaldo,sei un mito
MINA PENSI

lunedì 21 gennaio 2013

WHEN EAST MEETS WEST a Trieste dal 21 al 23 Gennaio 2013

Ricevo e con molto piacere pubblico il seguente comunicato.

WHEN EAST MEETS WEST
Si apre oggi When East Meets West il co-production forum di Trieste dedicato alle coproduzioni con i paesi dell’est europeo. I paesi di lingua tedesca sono gli ospiti di quest’anno.

Trieste, 21 gennaio 2013 – 27 paesi rappresentati, oltre 150 decision makers internazionali, 250 accreditati, questi i numeri della terza edizione di When East Meets West, il co-production forumdedicato alle coproduzioni tra i Paesi dell’Europa dell’est e dell’Europa occidentale che si apre oggi a Trieste.
Oltre ai 22 progetti cinematografici che sono stati selezionati per essere presentati tramite un pitch a un pubblico di addetti ai lavori, When East Meets West ospiterà una serie di panels, tavole rotonde, case studies e incontri individuali, tutti dedicati alla coproduzione internazionale.
Completano il programma gli italian screenings, nell’ambito dei quali verranno mostrati film italiani di recente produzione a distributori e agenti di vendita internazionali.
Organizzato dal Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Trieste Film Festival, When East Meets West si svolgerà a Trieste dal 21 al 23 gennaio 2013 ed avrà anche quest’anno un focus speciale su una singola regione dell’Europa occidentale: i Paesi di lingua tedesca (Austria, Germania e Svizzera). When East Meets West ha come supporters e partners: MEDIA Programme, Mibac Direzione Cinema, EURIMAGES, CEI (Central European Initiative), Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, EAVE, MAIA workshops, Antenna Media Torino, Media Desk Slovenia, Media Desk Croazia, Media Desk e Antenne Germania, Media Desk Svizzera, Media Desk Austria e Confartigianato Udine.

SITO: http://www.wemw.it/

FONTE: claudiatomassini & associates | 419 Lafayette Street | new york, ny 10003

giovedì 17 gennaio 2013

“To sleep, perchance to dream” opera di Osvaldo Contenti

To sleep, perchance to dream. Ay, there’s the rub,
For in that sleep of death what dreams may come
When we have shuffled off this mortal coil
Must give us pause.

Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci esitare.

(William Shakespeare, Amleto, atto terzo, scena prima)

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Questo dipinto tenebroso e piuttosto inquietante, che certo non trasuda allegria, ha suscitato invece un caloroso quanto inaspettato consenso in tanti miei amici di facebook, di cui vi invito a leggere i relativi commenti, nei quali vi è l’esatta chiave di lettura di quest’opera che mi sta particolarmente a cuore. Leggete con calma e meditate.

Trascrivendo egocentriche pause il sé trascende il bisogno attraversando adiacenze formali / Divisioni cromatiche intermittenti aprono i cancelli nell'ansia dei sospesi/---/
VALERIA CATANIA

Volto pensieroso....
Meditazione in atto...sguardo accigliato...
e una smorfia si dilata !
La mente straripa ,
sinapsi s'intrecciano in vorticosi voli
che narrano di sforzi esistenziali,
di ossimori che convivono
e s'annullano in drammatici sobbalzi
tra acute disillusioni e brevi pause di sogno!!! "Essere o non essere...
Morire e dormire!
Dormire,forse sognare...
Perché in quel sonno della morte,quali sogni posson venire...."
E tutto gira e rigira in una giostra esistenziale,
con volute e spirali che narrano
di volontà decisionale bloccata
dal nulla della morte,
dalla paura dell'oltre....
Piccole svolte rosate anelano al riposo e al sogno!!!!
Il dubbio paralizza la voglia di riscossa...
e la notte della morte incombe
dilagando i brevi picchi di serena pace del cuore...
L'icona del dubbio rivela
il drammatico respiro dell'uomo
tra il nulla del tempo e il nulla del sonno eterno.....

*******
Osvaldo,sinceramente ...questa è l'opera migliore che ci hai proposto!!!!
E' sublime e il tema trattato non è certamente di poco conto!!!!!
Complimenti
MINA PENSI

Colori scuri,
di scura lucentezza
che brilla sullo
nero sfondo.
Colori chiari,
il giallo dei capelli,
l'azzurrino del volto
del sogno che
forma prende.
Rapidi movimenti
dei chiusi occhi,
rapide pennellate
della mente,
pittrice che
con padronanza
il sogno dipinge.
Cosa vuoi dire,
onirico quadro?
Evochi paure,
timori, angosce?
Evochi speranze,
gioia, bei ricordi?
Attingi dall'ego profondo
del tuo pittore
o dal sotterraneo
e misterioso oceano
del collettivo inconscio?
La veglia porterà
il setaccio del conscio:
farà dimenticare
i sogni privi d'importanza
o quelli che il bisogno
di serenità impone
di rimuovere;
farà ricordare e,
forse,
mettere a frutto
con la riflessione razionale
i sogni utili
per affrontare
la vita.
GIAN CONTARDO COLOMBARI

stupenda....poi i tuoi colori mi fanno sempre emozionare...grazie osvaldo
LILIANA VERDOLIN

"To be or not to be" ?.. Very interesting, Osvaldo/Hamlet.
Il sogno che si mostra attraverso il colore. Grazie.
NIKITA FUJIKOBETH GRAY HARING

Davvero stupenda..L'accostamento dei colori mi piace da morire !Sei grande ,Osvaldo !
ELVIRA LEMBO

Bella e inquietante. Potrebbe essere la protagonista di una "storia" noir. Ci penserò.Grazie.
MARIANNA MICHELUZZI
Une expression très troublante, les pensées circulent pêle-mêle dans toutes directions peut-être..compliments Osvaldo, tu interroges …
ELIANE MICHELUZZI

Mi piacciono i colori e la tecnica! ... dà inquietudine sì... ma quella che spinge alla riflessione... districarsi da vorticosi pensieri ... Mi piace!
GRAZIA LADISA

Completo in se stesso William Shakespeare. Vorticoso e in preda alla tempesta interiore tra nubi minacciose e soffi di venti irrequieti la tua portentosa immagine in movimento astrale! Grazie Osvaldo.
ROBERTA MABILIA

"È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga". W. Shakespeare continuerebbe dunque scegliere se assecondare il sonno o risolvere l'enigma attraverso il sogno che è spesso un rimuginare intorno alla ricerca di una soluzione. Un'immagine vorticosa che sembra invitare l'osservatore a soffiarci su per diradarne i dubbi. grazie Osvaldo per l'invito alla riflessione.
STEFANIA GIALLANELLA

che bella!
TERESA DE SALVATORE

Splendido!!!
MARIA PIA MONICELLI

bellissima!
ANNA MARIA ZOPPI

grazie osvaldo bello
LINO BORGHI

Grazie...Osvaldo
ROSA FRONTINO

molto bella grazie
GLIONNA BARBARA

martedì 15 gennaio 2013

SAOIRSE RONAN – Photo: Osvaldo Contenti

L’attrice irlandese Saoirse Ronan in una mia foto del 2010. / The Irish actress Saoirse Ronan in a 2010 picture of mine.

domenica 13 gennaio 2013

“Giovane attore” disegno di Osvaldo Contenti

Quante speranze e quanti sogni traspaiono da quei floridi volti, in cui l’acne giovanile traduce a vista l’acerbo e tortuoso viottolo delle loro aspirazioni: fare l’attore, esser desiati, applauditi, ben recensiti e infine acclamati! Ma più che altro esser considerati da mamma e papà, che ancora una volta, pazienti e un po’ timorosi per l’incerto avvenire del figlio, gli scalderanno la cena del dopo teatro.

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Il mio personale progetto di “arte in facebook” continua a mietere un successo inaspettato, segno che l’arte non è affatto morta, come sostiene qualcuno. Ma forse è definitivamente defunta una certa concezione dell’artista che si isola da tutto e da tutti, che non accetta il confronto, che non si mette in gioco con le persone comuni, che poi “comuni” non lo sono affatto! Come si evince chiaramente dai commenti raccolti su FB, che evidenziano un’empatia costante, un’analisi psicologica approfondita e un lirico pathos che mette i brividi! Non ci credete? Sto esagerando? Leggete il seguito di questa introduzione e giudicate voi stessi.

C'è qualcosa di classico in questo volto, come se il giovane volesse fuggire il presente e rifugiarsi in un tempo non suo.
FILADELFO GIULIANO

... indubbiamente questo dipinto ha un suo fascino ...misterioso ed arcaico. grazie.
CELESTINA ROMITO

Aleggia lo sguardo d'antico /e l’occhio impregna di vivo interesse.../offrire di se l'emozione di un altro/ e rendere vero il gesto teatrale/ e la finzione diventa realtà / si confonde col suono di applausi e lo scorrer del sangue ...nell’onirico tempo si fa luce il pensiero...
ANGELA RAGUSA

Che parte hai nella mente,
che parte ti accingi a recitare,
coperto da una maschera
che esprimerà sentimenti
che i troppo lontani spettatori
non potranno sul tuo volto
vedere?
Tragedia o commedia,
in questo teatro all'aperto
del cielo dell'Ellade?
Medita, o giovane attore,
medita su come modulare
la tua voce dalla maschera
amplificata
e i movimenti del tuo corpo,
testo mimico che forse
parla più chiaro delle parole
prima scritte e poi recitate.
Medita, o giovane messaggero
di storie umane,
nelle quali chi sta per ascoltarti
potrà forse trovare
brandelli di specchio
della sua via.
Medita, o giovane artista,
medita sul successo che
forse stai per mietere;
sugli applausi che
forse raccoglierai
come gocce di pioggia
lenitive d'arsura,
sulla fama che
forse ti avvilupperà
come un invisibile
eppur fulgido mantello,
sulla corona d'alloro che
forse cingerà la tua chioma;
medita, o giovane,
su quanto effimera
è la gloria terrena,
su quanto possa
prosciugar di valori
la vita d'una persona.
GIAN CONTARDO COLOMBARI

Sublime... rileggo estasiata "...Tragedia o commedia, in questo teatro all'aperto del cielo dell'Ellade? ..... medita, o giovane, su quanto effimera è la gloria terrena, su quanto possa prosciugar di valori la vita d'una persona"
CELESTINA ROMITO

Buongiorno Osvaldo, nelle tragedie greche, gli attori emergenti venivano incentivati spronati e applauditi affinché esternassero il loro talento senza remore. Ogni opera era un successo, cantori, figuranti, musicisti, e ballerini. Belli giovani e sorridenti come hai saputo descrivere tu. Bellissimo! Buon inizio di settimana, ciao.
ROBERTA MABILIA

Acconciatura da attore classico, sguardo ancora un poco acerbo ... che a mala pena trattiene lo sfolgorio di entusiasmi e speranze che gli albergano dentro... Icona del giovane aspirante a vivere a pieni polmoni! Incarnazione del talento che s'incammina a plasmarsi lungo i giorni vissuti tra le nuvole di sogni talmente introitati da vederli scorrere entro un quadro sinottico reale .... Applausi,sorrisi,ammiccamenti, pacche sulle spalle avvolgenti di calore e stima!!!!! Propositi, ma nel contempo, bisogno assoluto di accettazione per porre un sigillo sull'autostima in divenire.... Il giovane attore ha il piglio di colui che "osa passaggi arditi"... che tuttavia ancora cerca la sicurezza del "nido accogliente " per stabilizzare le proprie forze emotive " ...

Auguri a questo esemplare! Che la vita gli sia generosa....! Gli occhi sono senza dubbio la maggiore attrattiva di questo volto....dolci,limpidi!!!!!!! Complimenti, Osvaldo
MINA PENSI

Grandi occhi figli di fiabe sperdute e speranze ovattate.. e le labbra carnose a morder vita.
CARMEN CARAMAZZA

Non ho mai pensato a questo. Mi chiedo: attori/attrici per un giorno, come i divi del cabaret televisivo che, come le rose, durano un giorno e sono appassiti? Oppure (e qui voglio parafrasare la piccola/grande Federica Leuci) attori/attrici del calibro di Bogart o della Crawford che non tramontano mai? In verità, la parola attore è difficile da analizzare. Di questo passo, tutti i personaggi televisivi, compreso Vespa, saranno definiti attori.
ITALO RUSSO

sabato 12 gennaio 2013

Pittoscultura 09: “Il Malinconico” di Osvaldo Contenti

La malinconia è la gioia di essere tristi.
Victor Hugo

Quest’opera è dedicata a Mariangela Melato, una tra le poche artiste italiane che sapeva coniugare l’impegno civile con una superlativa professionalità d’attrice.

========

Quella delle pittosculture è una sperimentazione ancora in atto. E, detto tra noi, mi chiedo se abbia ancora senso continuare a creare questi ibridi che non sono né delle pitture né delle sculture. Ma forse l’importanza di questa ricerca non risiede in questo dubbio, ma nel fatto che opere come questa abbiano fatto scaturire delle forti emozioni in chi le ha osservate, commentate e criticate, come è capitato nell’agorà virtuale chiamata facebook, a firma di amici poeti e non, che, senza accorgersene, hanno riplasmato “Il Malinconico”, donandogli un ulteriore significato (quello che esula dalla visione parziale dell’artista) e perciò una nuova e autonoma linfa vitale.

La malinconia non è triste...
S'impossessa di tutta L'anima,
ne vuole vivere ogni piega remota,
ogni lembo passato..
Non ricusa,
ma assapora la bellezza l'amore
e ne desidera ardentemente
gustare l'aroma pieno
per nutrire le ore che avanzano!
Nulla dimentica ...
ha in dote una memoria rigogliosa e fiorente
che si veste di sogno ...
e canta con dolcezza e tepore
note indimenticabili
E timbra con languore
un sorriso appena accennato....
Occhi liquidi di cielo richiamano
stelle nascoste ,
Il volto dal pallore lunare brilla ...
La sua pelle argentata
seduce il cuore fragile
all'imbrunire
e si prepara a vagare nel cielo stellato.

***
Sì, questa tua
è l'immagine della lunare malinconia
dei poeti,
dei cuori innamorati,
dei sognatori....
Sempre grazie, Osvaldo, alla tua fervida creatività!
MINA PENSI

Per cortesia, Osva, mi dovresti dare il titolo del tuo ennesimo capolavoro: nuovi versi incombono ...
GIAN CONTARDO COLOMBARI

Eccellente
CLAUDIO TREZZANI

Beh per quanto riguarda Victor Ugo, niente da eccepire caro Osvaldo. Ammiro la sua vasta letteratura, nonché: "I Miserabili" Ma...essendo estremamente sincera, questa immagine, oltre ad essere quasi liquefatta è triste! Di una tristezza stanca...Vedi, io sto bene anche quando sto male, poiché aiuta molto avere uno spirito sereno e positivo, si affrontano infinite avversità, si scalano le montagne, è una forza vitale che non vedo nella tua bellissima opera. Un caro saluto artista mio. Grazie.
ROBERTA MABILIA

Affiora stranezza, esubera immagine…
malinconiche forme cercano spazio
creatura diversa, ma solo agli occhi
di chi non conosce natura ne i misteri
ai quali noi ,uomini ciechi, non
solleviamo la crosta a cercare,
in quel fondo disperso di ognuno,
un volto diverso e svelarlo alla vita.
ANGELA RAGUSA

Blu metallizzato,
sguardo emaciato
da quella spossatezza
che chiamasi tristezza;
sguardo trasparente
che rende evidente
quella malinconia
che gli fa compagnia,
sia essa accettata,
fors'anche ricercata,
oppure sia subita
nella sua amara vita.
GIAN CONTARDO COLOMBARI

giovedì 10 gennaio 2013

Al Teatro SKENE’ di Roma una rassegna di teatro al femminile lunga 100 giorni, dal 10 gennaio al 5 maggio 2013

Rassegna teatrale 10 ragazze per SKENÉ
incontri ravvicinati con autrici, registe, attrici

SKENE’ RISTO-TEATRO - Via Francesco Carletti 5 - 00154 ROMA
info@skeneroma.it | Tel. (+39) 06.57.555.61
www.skeneroma.it


Una rassegna di teatro al femminile lunga 100 giorni, dal 10 gennaio al 5 maggio, in cui il nuovo spazio nato a Roma darà voce a testi, regie e interpretazioni femminili.

Parlare di Donne attraverso l’incontro con decine e decine di interpreti per con-segnare al futuro un messaggio su chi sono e cosa vogliono le Donne: con-segnare prendendo spunto dal significato del verbo che vuol dire mettere insieme “segni” diversi, riunire in uno stesso spazio, lo Skené, segni diversi; ecco perché il calendario è così lungo e ricco di presenze, volutamente senza generi specifici, senza un tema particolare, senza predilezioni e preconcetti, ma liberamente aperto alla commedia, al monologo drammatico, alla parodia, al recital, alla rievocazione storica.

Tre mesi di incontri con decine di Donne per osservarle e ascoltarle, amarle e criticarle, liberamente, senza pregiudizi, senza paura di essere giudicati, in uno scambio alla pari, in cui non ci saranno vincitori e vinti ma solo artiste libere di raccontarsi e raccontare storie di ieri e di oggi, di sempre, con ironia o tenerezza, con umorismo o commozione.

“che cosa sarebbe l'umanità, signori, senza la donna? Sarebbe scarsa, signori, terribilmente scarsa” (Mark Twain)

il direttore artistico
Rosario Galli

10-11-12-13 gennaio TANTI AUGURI, MON AMOUR di e con Angela Calefato regia Erika Barresi

Spettacolo tragicomico tratto dal corto teatrale vincitore di ATTORI IN VETRINA 2009 e ARTELESIA FESTIVAL 2010. Una moglie perfetta, una madre perfetta...una quarantenne perfettamente infelice. Una donna che, stufa di una vita coniugale anaffettiva e ormai logora, si prepara a consegnare a suo marito un originale regalo di compleanno. L'ultimo. TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=EOM3dqiVZ0U&feature=youtu.be

17-18 gennaio MATURINA FANTESCA, EREDE di LEONARDO DA VINCI di e con Patriza La Fonte

Quel che resta del genio prima che l’eredità venga divisa, nelle confidenze e ne’ singolari ragionamenti della domestica Maturina che “in remuneratione de’ suoi boni servitii n’ebbe per testamento due ducati e due vestiti”. Amboise, novembre 1519. In un disimpegno accanto alla cucina nel maniero di Clos Lucé gli scritti e alcuni ritratti su tavola attendono di essere consegnati agli eredi di Leonardo da Vinci, morto il 2 maggio, mentre era ospite del re Francesco I. Maturina, che ha vissuto accanto a Leonardo negli ultimi anni, si è fatta una sua idea delle cose e delle persone, e non mancherà di dirne ai visitatori in un discorrere in volgare cinquecentesco di sapore fiorentino. E se essi pure non son quelli che lei attende, avranno la bontà di non darlo troppo a vedere. *La cena in queste due sere è sulle ricette originali del tempo di Leonardo che Maturina racconta nello spettacolo. (prenotazione obbligatoria) Fonti consultate per la documentazione e per il linguaggio (web e cartacee): Leonardo da Vinci (scritti da codice Atlantico, codice Arundel, Trattato della pittura) Giorgio Vasari (Vite de’ più eccellenti pittori..) Matteo Bandello (Novelle) Maestro Martino de Como (Libro de arte coquinaria) Giovanni Boccaccio (Decameron)

19-20 gennaio LE MIE DONNE di e con Rosalba Mereu musiche di Miriam Chiappi

La violenza sulle donne non è una novità. La novità, secondo me, è l’attenzione che – finalmente – si “concede” a queste tragedie. La rabbia, l’ignoranza, la debolezza di spirito, portano alcuni maschi, che non sono Uomini, a cercare un capro espiatorio, qualcuno più debole e succube, che si concluda o no con un omicidio, “Sotto la mia furia riesco a sentirmi almeno per un attimo “vincitore”. Questo il pensiero, neanche tanto nascosto dei violenti–violentatori. Da queste considerazioni sono partita alla ricerca di un’idea che potesse rappresentare il capovolgimento di questa convinzione di troppi: noi Donne non siamo poi così deboli, né succubi; noi sappiamo, possiamo e dobbiamo imparare a difenderci, non solo fisicamente ma soprattutto mentalmente e intellettualmente, dobbiamo sentirci ciò che siamo: persone degne di esistere. Magari appoggiandoci a vecchie storie tramandate, dalla Bibbia ai racconti di Primo Levi e anche - perché no - ricordarci che intorno al 1300 in Sardegna una Donna che governava, promulgò un Codice di leggi - Civile e penale - che prendeva in considerazione la Donna come persona giuridica (stupro- eredità dei beni- etc..) dandole quei diritti che solo nel 1992 abbiamo ottenuto dalla Costituzione Italiana.

24-25 gennaio LE DUE SORELLE di Alberto Bassetti con Simona Masilotti e Roberta Gesuè regia di Massimo Roberto Beato e Jacopo Bezzi

Atto unico in cui due giovani sorelle, nell'attesa di un improbabile autobus meditano sul loro futuro di attrici che hanno appena visto fallire la propria piccola compagnia teatrale. Non di "teatro nel teatro" si tratta, bensì di un momento decisivo nella vita delle due protagoniste: Susanna, sorella maggiore, cerca di comunicare qualcosa di importante a Francesca, ma quotidianità e antiche abitudini offrono troppo spesso l’occasione per rimandare l’attimo in cui affrontare la questione. Francesca vive solo di teatro, ed è all'oscuro di ciò che realmente tormenta la sorella e non vede l'ora di tornare a casa. Tra le pieghe di un dialogo leggero e spesso divertente, si svolge intenso e di grande spessore drammatico, portando ad un epilogo inatteso.

26-27 gennaio CROCCANTE E PINOLI di Antonella Ottai con Adonella Monaco e Silvia Grande musiche dal vivo di Marco Paolucci regia Alessandra Felli

Andando via di casa una figlia chiede alla madre alcune ricette. Un gesto di continuità che si affida ai sapori assopiti nelle consuetudini domestiche. A destarli è la voce narrante che, con il suono vivo della musica, ascolta pratiche, occorrenze, affetti in cui si producono. Da una ricetta a un’altra le storie del cibo avvicendano i loro racconti. La scena recita le pietanze che la cucina elabora: il pubblico si nutrirà di un cibo che diventa narrazione e di una narrazione che diventa cibo.

31 gennaio-1 febbraio A CENA CON ANNA da Annibale Ruccello con Serena Ventrella Adattamento e regia Maria Antonia Fama

Quasi sempre una tragedia comincia con una risata. E’ la crudeltà dell’esistenza, e anche quella del teatro che porta in scena la vita, con le sue assurdità. All’inizio di questa storia nessuno potrebbe immaginare cosa sta pensando Anna, una donna di provincia semplice, colorata. Anche un po’ naif. Annibale Ruccello delinea in questo suo testo un personaggio insospettabile, che cucina a fuoco lento la sua ossessione: quella del pronome MIO, un desiderio disperato di possesso che diventa una voragine, una fame insaziabile di sentimenti. Così Anna Cappelli spalanca la bocca ad un ingorgo di parole, rivolte a un interlocutore presente, ma irrimediabilmente assente, perché nascosto dove meno ci si aspetterebbe. Nella messa in scena di Maria Antonia Fama, Serena Ventrella si muove intorno a un lungo tavolo, dove il piano del ricordo e quello del qui ed ora irreparabile si incrociano. Gli spettatori-commensali sono gli ospiti d’onore di una cena molto speciale. A decidere il menù della serata sarà Anna, che supporta le sue ragioni con una logica incontestabile:“Io non posso sopravviverti, o ti perderei di nuovo. E io non posso concedermi il lusso di perderti di nuovo” . Se le regole dell’esistenza contemplano l’assurdo della perdita, la risposta umana non può che essere il delirio.

2-3 febbraio LETTERE D’AMORE di Dacia Maraini con Annalisa Picconi regia Roberto Agostin

Dall’insolito incontro tra due scrittori lontani e poliedrici come Dacia Maraini e Gabriele D’Annunzio, prende vita una drammaturgia di indubbio fascino. Il “Vate” è uomo dal tratto eroico ed eccentrico, capace di suscitare favolose e trionfali fantasie. Dacia Maraini è un’autrice elegante, la sua scrittura ricca di immagini è sempre accompagnata da uno stile levigato, essenziale, che ben si accorda con le voci necessarie e urgenti di un teatro di impegno civile. V’è un incontro possibile tra le lontananze di due scrittori così diversi, ed è nella ricchezza dei registri linguistici, unita alla volontà di affermare il potere della parola, di porlo al centro dell’azione teatrale, senza rinunciare a momenti di grande lirismo. In questo felice esperimento drammaturgico convivono armoniosamente le appassionate lettere di D’Annunzio a Barbara Leoni e gli interventi di Mara, il personaggio femminile creato da Dacia Maraini. La trama. Mara, frugando tra gli oggetti della madre defunta, scopre una scatola contenente delle vecchie lettere d’amore. Leggendole si accorge che sono indirizzate a sua madre Barbara. Il mittente non è suo padre, ma un non meglio identificato Gabriele. Mara è perplessa, non riesce a credere che sua madre, una donna semplice e tutta dedita alla vita domestica, avesse, negli anni del secondo dopoguerra, una vita parallela fatta di passione e trasgressioni. Il carteggio tra questa madre “sconosciuta” e il misterioso Gabriele condurrà Mara ad un inatteso finale.

7-8 febbraio ESERCIZI DI STILE di Raymond Queneau regia Leonardo Franchini con Annalisa Morsella musica di Alfeo Pacher

Dati i tempi, si potrebbe forse intitolare “Le Cirque Imaginaire 2.0” questo spettacolo, se non ci fosse un giusto copyright di Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierree. Perché la performance vede impegnati due interpreti in funambolismi di carattere del tutto particolare. Partendo dal famoso testo “Esercizi di stile” di Raymond Queneau, nella traduzione del guru della semiologia italiana Umberto Eco, lo spettacolo attraversa a ritmo serrato le possibilità offerta da diversi punti di vista linguistici su un unico banale fatto. Ma il “circo” non si limita a questo: rivisitando una nobile e riverita tradizione musicale fa fiorire decine di variazioni su un tema proposto all’inizio dal concertista, che si rivela essere uno spericolato esploratore delle possibilità delle note. Tutti ricordano una delle scene clou di “Amadeus” di Milos Forman, quella dove il giovane compositore improvvisa variazioni sul tema offertogli da Salieri. Ebbene, in questa scintillante serata il gioco viene riproposto più e più volte, con invenzioni sempre nuove. Un divertimento “colto” e di elevate origini, che tuttavia è godibile anche sul semplice piano spettacolare, un finto cabaret che trascina lo spettatore in un vortice di risate senza mai dimenticare di danzare con alcuni dei grandi della cultura contemporanea.

9-10 febbraio ORGASMI e BALOCCHI di e con Carmela Ricci

Orgasmi e balocchi si articola in sette monologhi che offrono storie diverse tra loro, ma tutte unite dal filo conduttore del “gioco” nell’eros, inteso come divertimento, leggerezza, joie de vivre, Il gioco è il mezzo attraverso il quale i bambini scoprono il mondo, l'ambiente che li circonda e mettono alla prova il loro stesso corpo, chissà perché allora, diventando adulti, spesso si dimentica l'importanza di questa attitudine fisica e mentale e la si relega solo ai ricordi dell'infanzia, se non ad una protratta sindrome di Peter Pan. Uno spettacolo divertente e divertito, attraverso varie esperienze di gioco nell'ambito dell'eros, dall'utilizzo di sextoys, fino all'illustrazione di alcune tra le infinite possibilità che l'estro e il gusto individuale possono applicare ad oggetti o situazioni quotidiane, per non dire di ben altra origine.

14-15-16-17 febbraio VOLEVO FARE LA MIGNOTTA di e con Francesca Nunzi

Una professione di rilievo, una rispettosa posizione sociale, un sostanzioso conto corrente e un loft nel quartiere della Roma Bene … insomma, una vita da favola? Macché! Francesca tutto avrebbe voluto nella vita meno che questo! Il suo sogno era fare quello che realmente gli piaceva e che da sempre gli veniva bene: la MIGNOTTA. Ebbene sì … una vera vocazione: sin da giovane amava esibire e condividere il proprio corpo, studiare quotidianamente e affinare le sue tecniche … insomma una mignotta modello che avrebbe fatto di questo talento un mestiere, e ci sarebbe riuscita se non fosse vissuta in Italia! Infatti, dinamiche a lei poco conosciute, l’hanno condotta sino a divenire una persona altolocata, strappandola così ai sogni di gioventù. Che amarezza e che insoddisfazione! Francesca dopo un attento esame di coscienza, valuterà la possibilità di accantonare le decolté per calzare invece i vecchi stivali in latex, d’altronde questa è o non è la professione più antica al mondo e quella meno colpita dalle crisi economiche? Perché allora non rivisitare la storia e i personaggi che hanno fatto di questa predisposizione un arma per il successo, spesso inconsapevolmente?! Un monologo veloce, leggero e spensierato che con ironia e un pizzico di satira sconvolge gli schemi della società d’oggi, insomma una trama al contrario ma dal chiaro e critico sottotesto.

21-22 febbraio LA CINTURA DI IPPOLITA di Maria Letizia Compatangelo Musiche di Francesco Verdinelli con Maria Teresa Bax

Ippolita guarda le costellazioni nel cielo intorno alla luna. E’ la sua debolezza, avrebbe voluto averne una tutta per sé, come Orione. Fuma e si inalbera facilmente. Per esempio quando ripensa a Teseo, o quando si sente chiamare “amazzone”, cioè senza un seno: loro, le sacerdotesse della Grande Madre, tette da tutte le parti, ma andiamo! Eppure è stanca, desidera soltanto poter finalmente scomparire, non essere più. Ha avuto dei buoni momenti durante il suo regno, un’età dell’oro durata millenni Ma adesso il potere è nelle mani degli uomini. Qual è stato l’errore? Aver derogato alle regole antiche? Essere diventate simili a loro? E’ stata la pietà? … O l’amore?

23-24 febbraio LA BELLA GITANA di e con Ornella Giusto

La bella gitana affronta il mistero del doppio presente in ogni essere umano; senza alcuna pretesa di dare soluzioni ma solo con la modesta ambizione di raccontare una storia di scissione, di ambiguità e contrapposizione, che alla fine trovano umana sintesi nella ritrovata fusione della lingua siciliana. Ornella e Nella sono due donne all’interno di un corpo esplosivo, in cerca di passione e di poesia, di gioco e d’amore, nella continua rincorsa a escludere l’altra tentando di affermare il proprio lato a discapito dell’altro.

28 febbraio-1 marzo ARSENICO TRA MADRI E PADRI scritto e diretto da Maria Inversi con Daph Mereu e Claudia Mei Pastorelli

S'incontrano in un caffè, Artemisia Gentileschi e Marietta Tintoretto che in vita non si conobbero. Tra loro vi erano trent'anni di differenza che nel testo, viene azzerata a favore di una dislocazione storica ove il passare del tempo è ininfluente. Le due pittrici, di diverso talento e biografia, dibattono sulla diversa libertà che padri e madri hanno trasmesso o potuto trasmettere. Dibattono, a tratti ilari e spiritose sugli amori, le ingenuità, la forza e la ragione di essere ciò che sono. S'intuisce la curiosità del sapere e di confrontarsi in una relazione, quella femminile, che cerca da sempre tra incontro e scontri di divenire complice senza riuscirci. Si arrabbieranno e in tale stato d'animo si lasceranno rinviando ad altro tempo, forse altra epoca, ciò che non riescono a dirsi. Nei loro studi pennelli, carte e tele, placheranno ogni tensione esistenziale.

2-3 marzo MONDO ROSA scritto e diretto da Duska Bisconti con Giovanna Barbero, Angela Massaro Duska Bisconti, Patricia Vezzuli

Che storie hanno le donne? Di che cosa parlano le donne? Delle stesse cose che si trovano sui settimanali di gossip e sui programmi televisivi? Oppure passano il tempo a parlare di uomini e corna come nei salotti borghesi del secolo scorso? Sono decerebrate come le dipingono in questo” mondo gossip” che ci appare in ogni dove? Queste le domande che hanno tormentato a lungo l'autrice e spinta a cercare testimonianze di un “mondo rosa”. Il suo occhio alla fine si è concentrato sul bar di Antonella, un piccolissimo posto di ristoro, quasi invisibile ai più, la cui clientela è esclusivamente femminile. È così che un piccolo pezzo di questo mondo si dispiega davanti agli spettatori: Monica, operatrice ecologica che consuma cappuccini a tutto spiano, Federica, neo allieva-infermiera, Samantha, la giornalista senza contratto, Antonella la proprietaria che ha un problema... le sue clienti affezionate cercheranno di aiutarla. Ma la soluzione sarà imprevedibile, proprio come le donne del mondo rosa.

7-8-9-10 marzo DESDEMONA, OFELIA, GIULIETTA E LE ALTRE… scritto e diretto da Donatella e Valerio Mei con Barbara Abbondanza Francesca Della Sala Donatella Mei Olga Garofalo

I cinque personaggi femminili più famosi della tragedia Shakespeariana: Desdemona, Ofelia, Giulietta, Caterina (la bisbetica domata) e Lady Mac (che in questo spettacolo sarà Lady MacDonald, un imprenditrice vegana che con successo gestisce la sua catena di fast food vegetariani), completamente rivisitati in chiave comica, si intrecciano in una esilarante attualità. Lontanissimi dalla tragedia, i personaggi, che interagiranno col pubblico in sala, pur mantenendo la motivazione shakespeariana si salveranno tutti, mentre un Romeo sfacciatamente donna farà il suo spiazzante outing confessando di essere un Capuleti e non un Montecchi.

14-31 marzo DONNE IN CERCA DI GUAI monologhi scritti e diretti da Pietro De Silva con Franca Abategiovanni, Alina Avagliano, Veronica Liberale, Claudia Mei Pastorelli, Nika Perrone

Quattro donne talentuosissime ... soprattutto nel cacciarsi nei guai, irrompono in scena con un energia travolgente. Si propongono con i loro stupori e gli entusiasmi che le contraddistinguono, in una girandola di eventi che le porta a confessarsi con spudoratezza e clamore. Buffe, curiose, inarrestabili si fanno trascinare dalla febbre da palcoscenico e diventano protagoniste di uno spettacolo “involontario” che le elettrizza fino allo spasimo. Dapprima ritrose poi via via sempre più intraprendenti, queste nostre “piccole donne” scopriranno a loro insaputa di essere molto meno piccole di quello che credono. Una commedia nella commedia, un copione che si dipana e si evolve con esiti imprevedibili... e il pubblico, parte integrante dello spettacolo-performance, verrà coinvolto in questo gioco esilarante e perché no... forse mai visto sulle tavole di un palcoscenico.

4-14 aprile TRE SORELLE TRE di Mario Moretti con Beatrice Gregorini, Tiziana Scrocca, Alessia Franchin regia Claudio Boccaccini

Tre sorelle Tre si sofferma su quella che è stata definita la “malinconia cechoviana”, cercando di individuarne una variabile che non perde di vista le “regole” del vaudeville. Ecco dunque la scelta di premere il pedale sulle possibilità offerte da una scrittura ricchissima di spunti musicali, di canzonette popolari, di interiezioni ritmiche, di motivi poetici canori e di filastrocche. “Tre sorelle Tre” si fonda sulle storie parallele di tre frustrazioni amorose: quella di Irina, che ha deciso di sposarsi senza nessuna partecipazione affettiva; quella di Mascia, moglie infelice, che assiste desolata ed impotente alla partenza del suo amante; infine quella di Olga, professoressa di ginnasio oppressa da una perenne emicrania e amata senza speranza dal cognato “cocu”. Su questo schema, fondato sulle reiterazioni paradossali e sulle trasformazioni umoristiche della materia drammatica del testo, si vuole liberamente e senza il timore di scivolate parodistiche, fermare l’attenzione. D’altra parte, quando ci si imbatte in Cechov, è difficile sfuggire alla logica del paradosso, come suggeriva Leonid Andreev: “ Ho letto “Tre sorelle”…Risultato incredibile: pianti, tristezze, e invece che straordinaria allegria e voglia di vivere ispira, questo testo! ”

18 – 28 aprile LA NOTTE DI LILA scritto e diretto da Enrico Bernard con Teodora Nadoleanu e Valentina Sinagra

Dopo aver stupito e intrigato il festival di Locarno nel 1999 col film Un mostro di nome Lila, protagonisti una spettacolare Eva Henger in versione erotico-filosofica e Arnoldo Foá, torna il testo di Enrico Bernard che anticipa la scabrosa e terribile notte di Cogne. All’alba una giovane donna che vive in una zona sperduta tra i boschi riceve la visita di uno sconosciuto in cui ella riconosce le sembianze sataniche prima di un sorprendente finale psicologico. L’opera teatrale di Bernard é anche questa volta interpretato da un conturbante cast: Teodora Nadoleanu nel ruolo di Satana e Valentina Sinagra nei panni di Lila. La scenografia si avvale delle proiezioni delle piú belle sequenze del film con Eva Henger. La nuova regia di Enrico Bernard sposta la tematica del complesso di Barbablú (l’uomo nero nei sogni delle donne) in un rapporto al femminile dove Satana compare nelle sue, altrimenti conosciute, sembianze di “femmina fallica”.

2-3 maggio SCARPE DA DONNA dalla raccolta ACCESSORIES di Gloria Calderon Kellet con Arianna Adriani, Alessandra Chiappa, Francesca Petretto Scene e costumi Giuseppe Santilli Regia Claudio Zarlocchi

Spettacolo brillante di monologhi femminili, tratto dalla raccolta "ACCESSORIES" di Gloria Calderon Kellet. Una vera e propria celebrazione della donna! un'ampia carrellata di esperienze e caratteristiche dell'autentica vita delle donne di oggi, audaci e finalmente libere dalla "fobia della padella antiaderente" . Una prosa elegante, che semplicità e lucidità rendono profonda. Una comicità all'apparenza semplice, tagliente, divertente e travolgente che prende spunto dalla realtà e ci presenta personaggi umanamente fragili, niente affatto perfetti ... giovani donne che chiedono solo di essere ascoltate.

4-5 maggio STORIE con Costanza Sabetta, Amelia Imparato, Paola Senatore Regia di Andrea Carraro

La lettera "s"di "Storie" è anche la lettera iniziale delle parole silenzio e solitudine. Il silenzio in teatro è codificato come , ma per la solitudine non v'è codice o regola: - la solitudine di chi (giovane) non conosce o apprezza il proprio sesso, ma grazie ad un uomo ne scopre il valore [da "I monologhi della vagina" di Eve Ensler] - la solitudine di una (giovane) ungherese, profuga negli U.S.A., che prova a costruire un legame con un cittadino americano [da "Confidenze di una ungherese a New York" di Mario Fratti] - la solitudine di chi (giovanissima) ha avuto solo rapporti violenti con gli uomini e scopre la dolcezza che solo un'altra donna può regalare [da "I monologhi della vagina" di Eve Ensler] - la solitudine di una donna di famiglia mussulmana, che (giovanissima) è stata infibulata. E' stata privata della possibilità di provare il piacere sessuale, che solo un evento fantastico e favoloso le potrebbe restituire [da "L'offesa" di Luciana Luppi] Il fascino di tutte queste quattro risiede nella risoluta autonomia tesa a riscattare la difficile condizione di "donne".

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UFFICIO STAMPA: Elisabetta Castiglioni elisabetta@elisabettacastiglioni.com

“Murale su vetro” di Osvaldo Contenti

In “Murale su vetro” l’influenza dei murales risulta evidente, ma in questo caso l’opera verrà pennellata su del vetro, con buona pace dei graffitari & affini, che non approvo solo quando con le loro bombolette spray fanno scempio di monumenti, facciate di palazzi comuni e di palazzi storici. Ai graffitari e ai muralisti, ricordo che molti comuni italiani mettono a disposizione spazi ad hoc per la creazione e l’esposizione permanente delle loro espressioni artistiche.

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Di seguito potete leggere e ammirare una bellissima ghirlanda di commenti, poetici e non, che alcuni amici e soprattutto diverse amiche di facebook hanno voluto dedicare all’opera riprodotta in questo post. Ringraziando Valeria Catania, Mina Pensi, Roberta Mabilia, Carmen Caramazza e Gian Contardo Colombari per la loro squisita gentilezza, vi auguro una buona lettura.

Duttilità emotiva stempera contrasti distruttivi esaltando iperbolica sofferenza/ allinea il quotidiano in uno spazio senza tempo avulso dalla neuronica volotà di conservarsi/Tutto diviene apaarire e nascondimento---/
VALERIA CATANIA

Un giovane volto...
lo sguardo assorto ..
che si muove con tenacia e decisione
su uno spazio indefinito....
Forse cattura il tempo
e lo dirige con le briglie
al proprio volere!
Trapela un sogno in azione ,
un progetto abbozzato
che alleggerisce le ali di un futuro immaginato...
La sua casacca profuma
di vita pensata,
intrecci sinaptici,
laghi e pinnacoli di colori,
volute di rimbalzi energetici...
Tutto un mondo di speranza
vibra intorno
e i suoi richiami sono echi
del suo spirito vitale....

*
Come in ogni tua opera
il volto o il corpo umano
assume una carica metaforica notevole
ed accentra un significato pregnante
che si nutre di un universo,
uno spazio -non spazio infinito
che gareggia e compete
dentro ad una atmosfera
che prima o dopo
raggiunge l'armonia.
Sei un artista particolarmente raffinato....Grazie, Osvaldo.
MINA PENSI *

Il tuo murale è bello nelle smerigliature luminose che completano il tutto gradevolmente.
ROBERTA MABILIA

Intanto lasciami dire che sono contentissima del Tuo tag, era un pezzo che non ci si incrociava .. come sempre hai utilizzato canoni creativi molto particolari e per i materiali e per la pluridimensionalità dell'immagine .. sembra muoversi . Bravissimo, Osvaldo, grazie.
CARMEN CARAMAZZA

Viso della gioventù,
pelle intonsa,
non ancora graffiata
dalle rughe della vita,
sguardo intenso
di chi spera ed ha
per l'avvenire progetti:
immagine che non finirà
a deturpare mura di palazzi
o monumenti,
anticipo del depositarsi
di agenti atmosferici
su intonaci e su graffiti,
immagine che finirà
su duratura lastra di vetro,
fragile come gli anni
in cui si ha ancora
tutto il futuro davanti,
trasparente strato
atto a raccogliere
la trasparenza
della verde età,
limpida superficie
su cui si posa
riflettendosi
l'intenso volto
di chi ci guarda
con l'immacolatezza
dei suoi
non ancora infranti
sogni.
GIAN CONTARDO COLOMBARI