mercoledì 6 luglio 2011

Fiorella Corbi omaggia “Lilith” nel suo blog



La scrittrice Fiorella Corbi, che ringrazio, autrice del romanzo “COEVA” (Bastogi Editrice Italiana) assieme a Maria Pia Carlucci, Maurizio Verdiani e Stefano Capecchi, all’interno del suo blog “Fiorella Corbi (Iridediluce)”, ha omaggiato la mia opera “Lilith” in questo suo post:
http://iridedilucecoeva.wordpress.com/2011/07/06/lilith-di-osvaldo-contenti/

In libreria: “RENDIMI ALTARE” di Angela Ragusa


Recensione e conversazione con l’autrice di Osvaldo Contenti

Sulle ali della poesia

L’atto del fare l’amore è un rito pagano con caratteristiche ancestrali e Angela Ragusa ce lo ricorda costantemente in questa sua matura raccolta di poesie, intitolata “RENDIMI ALTARE”, edita da LietoColle.
Poesie che non sembrano solamente tali, perché il loro andamento liturgico è talmente denso da sfociare nella mediazione simbolica del rito e nella sua conseguente rappresentazione plastica, con ampi richiami ellenistici, tanto da rammentare le poesie amorose di Teocrito.
Da questo punto di vista, la poesia “Il peccato della regina” è assolutamente emblematica, in quanto recita così:
Di passione il tuo sguardo / mi attende, giaciglio / nella dimora del prendersi. / Si compie un peccato divino / e sul trono del mio re / siedo trionfante.
Una lirica che ci fornisce subito la giusta chiave per aprire il ricchissimo scrigno poetico di Angela Ragusa.
Perché la scelta dei termini “giaciglio” e “dimora” già sottendono a non banalizzare il luogo, bensì ad elevarne lo status, che partendo dalla raffinata ambientazione simbolica ha tutte le caratteristiche essenziali per ospitare l’atto regale - quello del delizioso ossimoro di un “peccato divino” – in cui Re e Regina si incoronano a vicenda mediante l’efficacissima metafora del “trono”.
Così, tra “danze notturne”, “ciliege turgide” e “radici avvinghiate”, la poetessa imbastisce un assieme di emozioni senza tempo, pronte a sciogliersi e a ricomporsi dove e quando ve ne sia bisogno, senza mai perdere il filo del desiderio, unica condizione a che tutto si compia in una dimensione ideale, sfruttando i sensi come veicolo “musicale” per arrivare all’armonia degli stessi.
Al di là di questo, l’autrice a volte guarda altrove, magari verso direzioni molto meno quiete e idilliache.
E in quei casi il suo sguardo è smarrito, come in “Rosa avvizzita” o in “Declino”, o severissimo, come in “Marcia nuziale”. E allora ci accorgiamo che dietro il fitto sipario della passione spesso si celano delle ombre inconfessabili o delle ataviche ingiustizie, verso le quali l’analisi è cruda e assolutamente implacabile.
Quindi, Luna Piena e Luna Nera si affacciano nello stesso volume di poesie, una volta ricoprendoci di luce azzurrina e l’altra ammantandoci di cupi tormenti.
Quale fase lunare scegliere tra le due? Nessuna, ovviamente. Perché l’una non esisterebbe senza l’altra, per quella legge dei contrari che dà equilibrio al tutto, anche alla straordinaria produzione lirica di questa poetessa alla sua opera prima. Ma di cui sono certo sentiremo parlare a lungo, per la sua capacità di sublimare concetti eterni, con un’eleganza tutta da scoprire, come “un’aurora dei sensi che appare d’incanto”…

>>> l’articolo prosegue sul Portale dello Spettacolo PALCOSCENICO all’indirizzo:
palcoweb.net


NEWS! Il sito delle edizioni LietoColle, che ringrazio per l'attenzione, ha pubblicato per intero la mia recensione dedicata al libro "RENDIMI ALTARE" di Angela Ragusa all'indirizzo:
http://www.lietocolle.info/it/o_contenti_con_ragusa.html