lunedì 18 aprile 2011

Al cinema: “RIO” di Carlos Saldanha


Un carnevale di colori a tempo di samba!
Recensione di Osvaldo Contenti

Quando tra le spettacolari immagini in 3D di “RIO” appare l’imponente statua del Cristo Redentore (opera di Paul Landowski), a braccia aperte e a picco sulla baia di Rio de Janeiro, accompagnata dalle caldissime e trascinanti note del “Mas que nada” interpretato da Sergio Mendes, non c’è bisogno di essere degli esperti d’arte per apprezzare una delle sette meraviglie del mondo moderno, e con essa un film d’animazione di rara bellezza, che coniuga gli sfavillanti colori della fauna brasiliana ai ritmi frenetici, al samba del carnevale di Rio e al calore di un popolo che da sempre è maestro nella gioia di vivere.
Un potente imprinting da Pais tropical, cromatico e musicale, che il regista Carlos Saldanha, forte dell’esperienza acquisita con la saga de L’era glaciale, ha trasposto con un uso dell’mdp votato all’azione e al movimento fluidi, in cui gli ambienti e i personaggi sembrano essere un tutt’uno, con l’ausilio di un’ampia tavolozza digitale, che il team degli Effetti e del 3D dei Blue Sky Studios ha tradotto osservando i colori e il piumaggio dei pennuti ospitati in uno zoo del Bronx, registrando e riproponendo anche i loro movimenti più tipici.
Ed è da questa attenta osservazione dei volatili che sono nati i personaggi di Blu, un ara macao che non sa volare proveniente dal Minnesota, di Gioiel, un ara femmina di Rio de Janeiro destinata a “svezzare” e unirsi con Blu, del simpatico tucano Rafael e del cattivissimo pappagallo Miguel, alle prese, loro malgrado, con il temibile ma buon bulldog Luiz e soprattutto con la coppia di maldestri malfattori Tipa e Armando, tutti destinati a divenire un’icona nell’immaginario dei bambini e degli adulti più avveduti.
Pennuti, e non, interpretati vocalmente da un’affiatata quanto eterogenea compagnia di doppiatori, che, infatti, nella versione italiana del film, ha compreso: l’attore Fabio De Luigi per Blu, la conduttrice di LA 7 Victoria Cabello per Gioiel, l’ex calciatore e ora telecronista di Sky Josè Altafini per Luiz, il musicista e cantante Mario Biondi per Miguel, il Direttore responsabile di Sky TG24 Emilio Carelli per Tipa, il conduttore di Sky Cine News Francesco Castelnuovo per Armando e, dulcis in fundo, il più bravo di tutti, l’attore e doppiatore professionista Pino Insegno, che con la sua consueta maestria ha prestato la voce al personaggio di Rafael.

Curiosità
Il predetto gruppo di doppiatori è stato ottimamente orchestrato dal direttore del doppiaggio Marco Guadagno, che durante tutta la conferenza stampa del film, svoltasi all’Hotel Boscolo Exedra di Roma, è stato fatto oggetto di un simpatico tormentone che lo situava in un aereo per quel di Los Angeles, forse – aggiungiamo noi – impegnato a dar lezioni di volo all’ancora inesperto Blu!

News
RIO SPICCA IL VOLO E VA IN TESTA AL BOX OFFICE
Con un incasso Cinetel di € 1.674.289, Rio nel primo weekend di programmazione si è piazzato immediatamente al primo posto negli incassi italiani, superando l’attesissimo film di Nanni Moretti “Habemus papam” (fermatosi a € 1.298.524) e ottenendo da solo il 25% degli incassi totali del mercato italiano nel weekend. Il successo italiano è inoltre superiore a quello ottenuto in altri territori quali la Germania (dove nel primo weekend RIO aveva incassato €1.818.958 con 920 copie) la Spagna (dove ha incassato € 1.529.286 con 633 copie) e la Gran Bretagna (dove ha incassato 1.515.853 sterline con 1119 copie), tutti Paesi dove RIO ha comunque aperto piazzandosi subito in testa al Box Office. Il film, realizzato dagli stessi autori de L’ERA GLACIALE, ha inoltre avuto un’apertura del 25% superiore rispetto al suo illustre “predecessore” che nel primo weekend aveva incassato €1,334.511.
(FONTE: www.guidilocurcio.it)

In rete
Sito Ufficiale del film
www.rio-themovie.com/
Sito italiano
www.rioilfilm.it/
Trailer in italiano
www.guidilocurcio.it/scheda_video.php?idv=28
Rio - La Canzone di Miguel – feat: Mario Biondi
www.youtube.com/watch?v=stKreWOmtc8&feature=player_embedded

N.B. Articolo pubblicato su PITTURAEDINTORNI.IT all’indirizzo:
www.pitturaedintorni.it/artmovie.htm

In libreria: “I GIORNI DELL’ACQUA” di Rossella Renzi



Prefazione di Osvaldo Contenti

Il richiamo agli elementi naturali è una presenza costante e immanente nella raccolta di poesie “I giorni dell’acqua” di Rossella Renzi.
Una rievocazione insolita in tempi ipertecnologici come i nostri, ma proprio per questo madida di significati dimenticati, di umori nascosti e di riletture neo-totemiche che non mancano di sorprenderci ad ogni nuovo rigo di lettura.
Questo in una rinnovata visione panteistica, in cui non solo Dio è percettibilmente nel tutto, ma le donne e gli uomini riscoprono il senso del Tutto tramite i segnali elargiti dalla natura.
In un ambiente che non è un’illusoria Arcadia, bensì il riuscito e tangibile tentativo di arrivare al dono della conoscenza tramite un’“ecologia della mente”, una pulizia interiore in cui “l’odore delle cose”, “i germogli inchiodati” o “l’urlo marino” ci riportano al contatto diretto con ciò che ci circonda e che chiamiamo ecosistema.
Del resto, in tal senso, i quattro capitoli contenenti le liriche di Rossella, così intitolati: “Di madre terra”, “Come cenere”, “Fra le mani” e “I giorni dell’acqua”, sono già esplicativi dei loro rispettivi contenuti.
Anche se la sorpresa dei versi dal significato sospeso, spesso duplice o marcatamente metafisico, non pone tregua ad un’attenta lettura, che sempre deve farsi portavoce di una possibile traduzione altra, tra le righe, pur nella composta comprensione del messaggio più evidente.
Poi, la poetessa, declinando in soggetto gli oggetti della natura, trova il modo di tradurre sulla sua futura prole la culla della vita rappresentata dall’acqua.
Ed è così che sgorgano, è il caso di dirlo, vibranti versi d’acqua come: “Fuori sarà il diluvio / tu la goccia sull’orlo di una foglia…”, così amorevoli e protettivi tali che solo una madre può immaginare e generare.
Da ciò la netta sensazione, dal punto di vista di una lettura maschile, di entrare di soppiatto nel giardino segreto del gergo femminile, tra quei germogli di parole da cui ne sbocciano altre, in una natura nella Natura, nella fitta vegetazione di una materna soggettività.
Dalla quale, però, l’autrice non fa scaturire preconcetti di sorta su chi la troverà inestricabile, perché anche se “Il morso è un privilegio / per le madri soltanto”, la Renzi sa che per immagini può favorire un racconto comune, tramite un linguaggio che solo con il medium della poesia evocativa diviene un esperanto davvero universale.
Il che porta alla sollecitazione, scorrendo il filo ininterrotto di ogni lirica, di condurre una lettura poetica senza barriere lessicali e senza tempo, da una visuale quasi ancestrale, dove i primordi rivivono nell’appartenenza a una natura invitta, seppur maltrattata e vilipesa nella colpevole sottovalutazione degli odierni dissesti ambientali che si diramano a livello globale.
Un tema, questo, che tramite l’ecologia della mente di cui parlavo prima, diverrà sempre più familiare al lettore che mano a mano vorrà approfondire, assieme all’autrice, la filiera del nostro atavico ruolo nella natura, fino a condividere con la poetessa il: “Non posso resistere all’acqua / alla sua spinta essenziale”. Che poi è il tratto distintivo, la chiave di volta di tutta la complessa struttura di questo commovente, maternale e preziosissimo libro di poesie, avvinto alle radici di una convinta e possibile relazione armonica tra Uomo e Natura che deve farci riflettere sia per l’interazione passata che per quella da vivere nel presente.

Una poesia di Rossella Renzi
(per gentile concessione dell’editore Gianfranco Fabbri):

Tremano le mani
in ogni angolo della casa
dove alloggiano le ore più dure
i lividi sulle braccia e gli occhi
sulla carne incisi a fuoco.
Conservo con cura ogni goccia che cade,
il bianco delle ossa,
l’ombra curva della madre.


Note biografiche sull’autrice

Rossella Renzi è nata a Castel S. Pietro Terme (Bo) nel 1977, vive a Conselice (Ra) dove lavora come come insegnante. Sue poesie sono apparse sulla rivista "Graphie", sul bollettino "land/box" (1 / 2009) e nell'antologia Pro-Testo (Fara Editore, 2009), con una silloge intitolata Sull'orlo del mondo. Dal 2003 è redattrice di "Argo-Rivista d'esplorazione" (Ed. Cattedrale, Ancona). Collabora con le riviste di letteratura e poesia "land", "clanDestino", "La Mosca di Milano". Si è laureata in Lettere Moderne all'Università di Bologna, con una tesi sull'ultima produzione poetica di Montale.

Siti della Casa Editrice L’Arcolaio:

L’Arcolaio home page
http://82.85.103.115/Arcolaio/

Blog di Gianfranco Fabbri
http://arcolaio.ning.com/