venerdì 23 settembre 2011

Al Cinema: “L’ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE” di Rupert Wyatt


Il ritorno delle scimmie intelligenti
Recensione di Osvaldo Contenti

Con la prossima uscita nelle sale dell’attesissimo “L’ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE”, diretto da Rupert Wyatt (Prison Escape), salgono a sette i film ispirati al romanzo “La planète des singes” di Pierre Boulle. Una saga cinematografica iniziata nel lontano 1968 con il capostipite “Il pianeta delle scimmie”, con un indimenticabile Charlton Heston, a cui hanno fatto seguito, con alterna fortuna: “L’altra faccia del pianeta delle scimmie” del 1970, “Fuga dal pianeta delle scimmie” del 1971, “1999 – Conquista della Terra” del 1972, “Anno 2670 – Ultimo atto” del 1973 e “Planet of the Apes”, remake de “Il pianeta delle scimmie”, del 2001.
Quindi, a conti fatti, con il film di Wyatt sono ben quarantatrè anni che le scimmie intelligenti create da Boulle ci mettono di fronte ad inquietanti interrogativi sul futuro della nostra specie…

Giudizio: 3 su 5

L’ARTICOLO PROSEGUE SUL PORTALE D’ARTE PITTURA & DINTORNI IN:
pitturaedintorni.it

mercoledì 21 settembre 2011

Al Cinema: “THE EAGLE” di Kevin Macdonald



Il mistero della legione scomparsa
Recensione di Osvaldo Contenti


La leggenda legata alla sparizione di 5.000 soldati della Nona Legione romana, di stanza in Britannia, avvenuta nel II secolo d.C., è ancor oggi avvolta nel più fitto dei misteri. Ed è grazie alla scrittrice inglese Rosemary Sutcliff e al suo bestseller “LA LEGIONE SCOMPARSA” (edito in Italia da Mondadori, titolo orig. The Eagle of the Ninth) se già dal 1954, anno di uscita della prima edizione del libro, tale vicenda viene dibattuta non solo da insigni studiosi, ma soprattutto da uno stuolo di appassionati, con in testa i lettori scozzesi, convinti che i popoli delle highlands abbiano tenuto testa all’invasione e allo strapotere dell’Impero Romano proprio in virtù dell’eliminazione della Nona legione. Una sorta di orgoglio nazionale che in Scozia equivale al piccolo David che sconfigge il terrorizzante e insolente gigante Golia del noto episodio biblico.
Una convinzione sulla quale gli storici non concordano affatto, asserendo che la Nona potrebbe essere stata stanziata su altre campagne di guerra, forse addirittura in Medio Oriente. Anche se il ritrovamento di un’aquila romana rinvenuta nella citta di York, l’antica Eburacum, nell’Inghilterra settentrionale, e la costruzione del Vallo di Adriano, attuata proprio per contrastare le forti ribellioni dei popoli del Nord, porterebbero a pensare l’esatto contrario, cioè che effettivamente quei cinquemila soldati romani potrebbero aver subito un violentissimo attacco, o più imboscate, con relativa decimazione, da parte di forti tribù scozzesi, alleatesi per dare una sonora lezione all’invasore romano.
Sia come sia, il libro della Sutcliff, stampato in più di un milione di copie in tutto il mondo, con lo scorrere dei decenni è divenuto una sorta di emblema nazionale per tutta la Gran Bretagna. Una lettura che a suo tempo affascinò anche il produttore inglese Duncan Kenworthy e il regista scozzese Kevin Macdonald (L’ultimo re di Scozia, State of Play), che dopo varie traversie e una serie di inconciliabili impegni incrociati, alla fine, grazie all’ottimo apporto dello sceneggiatore Jeremy Brock, hanno trovato la quadra e il terzetto ideale per mettere in cantiere “THE EAGLE”, una libera trasposizione cinematografica del romanzo originale, con esiti più che soddisfacenti, anche in considerazione del fatto che la pellicola non ha avuto un alto budget produttivo come Kenworthy sperava di avere…

Giudizio: 4 su 5

L’ARTICOLO PROSEGUE SUL PORTALE PALCOSCENICO IN:
PALCOWEB.NET

domenica 11 settembre 2011

National September 11 Memorial Museum



Descrizione Progetto

Il Memorial Museum sarà una struttura destinata ad attività culturali. Il progetto rappresenta una prudente reazione al carattere orizzontale del memoriale disegnato dalle due grandi vasche, che sorgeranno nelle immediate vicinanze. Il museo avrà il compito di offrire ai visitatori l’opportunità di ricordare quanto accaduto l’11 settembre 2001 e di riflettere sulle conseguenze della cancellazione del ricordo. Alcuni elementi evocheranno chiaramente le torri gemelle, altri ne saranno solo un’allusione. Il cuore della struttura si svilupperà attorno ad un grande atrio vetrato farà da ingresso al museo e che consentirà ai visitatori di guardare all’interno del museo. Qui troveranno spazio i due “tridenti” del World Trade Center. Si tratta delle colonne portanti di acciaio che fungevano da sostegno strutturale alle Torri Gemelle, rimaste in piedi anche dopo il crollo. Pochi giorni fa è stato portato a Ground Zero il primo dei due tridenti. Il secondo sarà posizionato nei prossimi giorni. La struttura dell’atrio sostiene il carico di una complessa rete di strutture collocate nel sottosuolo. Ne risulta una soluzione strutturale disegnata da elementi diagonali che conferisco all’edificio una insolita identità scultorea che compensa la verticalità delle vecchie colonne esposte nell’atrio. Il museo sarà rivestito in metallo (facciata e copertura), composto da un mosaico di più superfici riflettenti; reminiscenza della facciata delle torri del WTC. La riflessività cangiante della superficie darà maggiore visibilità anche alle vicine vasche del memoriale.

Architectural intentions

The Museum Pavilion is the primary structure above ground at the Memorial site, serving to guide foot traffic and to provide a visual point of reference within a large area surrounded by several high towers. Its low, horizontal form can be seen easily from all directions and provides a sense of intimacy in an otherwise capacious urban space. Its materials and gestures are designed to create a transitional architectural link between the urban surroundings and the Memorial grounds, similar to the unifying architectural features of many other parks and squares in Manhattan. A significant aspect of the Pavilion’s identity is formed around a large glazed atrium situated over the Museum’s Memorial Hall and near the center of the Memorial Plaza. The atrium allows visitors to see into the Museum where two large steel columns from the original World Trade Center buildings are on display. These columns, often referred to as “tridents” because of their trunk‐like split shapes, form a harmonious visual link to the surrounding shrub oak trees of the Memorial Plaza. As authentic structural elements recovered from the former towers, the two tridents placed side by side will create an immediate visual reference to the distinctive “gothic arch” motif of the Twin Towers and, in their re‐erection at the site, will convey strength, fortitude, resilience, survival, and hope. At night, the atrium lighting will provide a distinctive glowing lantern for the Memorial Plaza, helping to create an inviting and safe environment for evening visitors. The unique structural design of the atrium accommodates its asymmetrical loading atop a complex network of structures below the ground. The web‐like form of the structural solution has varying diagonal orientations providing an uncommon sculptural identity that complements the sheer verticality of the trident columns of the former World Trade Center towers on display in the atrium. The exterior of the building is clad primarily in metal that is composed of a simple striated mosaic of varying reflective surfaces, the subtle design of which is reminiscent of the façade of the former World Trade Center towers. Photographs and narratives of the original towers describe a linear pattern sometimes broken by the shadows of passing clouds or the changing patterns of the sun throughout the day and the seasons. These images allow for the often harshly described Twin Towers to be seen in a more nuanced light. Through the changing reflections of the new Pavilion’s exterior, the design rekindles a suggestion of this endearing and ephemeral character of the former towers.

FONTE: archiportale.com

venerdì 9 settembre 2011

FABRIZIO BENTIVOGLIO – Photo: Osvaldo Contenti



Il regista Fabrizio Bentivoglio, a Roma, in un mio fotoritratto del 2005. / The director Fabrizio Bentivoglio, in Rome, in a 2005 picture of mine.

martedì 6 settembre 2011

Art in the Forest – Photo: Osvaldo Contenti



La Foresta Incantata è un groviglio di foglie e di arbusti che tra luci ed ombre ti avvolge in un manto di arcani misteri, di sensazioni sopite dal tempo, di sospiri sospesi e di pensieri che non sospettavi nemmeno di avere. Ma che ora riaffiorano, sorprendenti, come un reperto d’arte scaturito dalla fitta foresta delle tue emozioni.

:::::::

Da quella miniera di amici chiamata Facebook, ecco scaturire una serie di preziosi commenti, misti a poesie di pregio, che vi invito a leggere con molta attenzione.

Fabyennee L Etoile
Bellissima......e bello quello che hai scritto, grazie mille per il pensiero :) un caro saluto e buona giornata :)

Araba Fenice
ci si perde a volte, a volte ci si ritrova, bellissimo OSVALDO, tutti noi dovremmo far una sosta, tra questi grovigli, lasciare ke tutte le nostre incertezze entrino come spine nei nostri cuori, sapremmo almeno uscirne, ----ops lo sapevo ci vedo poco e molto mi pungoooo

Gian Contardo Filemazio Colombari
L'incanto della Natura, scultrice di statue vive. L'incanto della Civiltà, autrice di tracce che faranno sognare i posteri. L'incanto dell'Arte, filosofia creativa che fa da ponte fra sogno e realtà. L'incanto delle emozioni, che sgorgano dall'anima e si adagiano come un velo sulla psiche, sostenendosi a quei bastioni insostituibili che sono la Natura e l'Arte.

Valeria Catania
INCANDESCENZE ILLIBATE MODULANO EBBREZZA SISMICA/ ATTRAVERSANO ANTROPOLOGICO GETTITO / BRIVIDO PENNELLA -------------- / DENTRO IL TRANSITO IMPLOSO GUIZZA IL MINIMALE CLONE AMBIGUO GEMMAZIONE D'IMMANE BELLEZZA/--/ P.S. SOSTANDO NELLA FORESTA ABORIGENA DEPURAI LAMIA ANIMA DAL SUPERFLUO INVESTITA DA SMASCHERANTE E SEMPLICE AUTENTICITA'------------------------/----/

Marianna Micheluzzi
Condivido l'onda d'emozioni che avvolge la persona!Bellissimo lavoro. Complimenti e grazie.

Liliana Verdolin
bellissima foto...bellissimo pensiero....come sempre del resto....osvaldo...

Francesco Era
La foresta incantata è dentro ognuno di noi.....scoprirla in un viaggio che parte dall'interno di se stessi per poi,interagendo con l'esterno, scoprire cose che non pensavi di avere, paure che svaniscono come nebbia al sole, finestre che si aprono a visioni da sogno. Osvaldo, per me, sei (passami il termine ) una bella finestra!!! Mi piace usare come prezzemolo, una frase che come monito, stava scritta all'ingresso di una famosa grotta a Delfi, la sua traduzione è: "Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli Dei".:-)))

Maria Grazia Della Pietra

Nel timido soffio del vento
al nuovo sorriso del sol
si scopre la valle dorata
incanto d'anima e cor.
Sentiero che ormai ti nascondi
rivela la via che fu
tra quercia castano ed abete
al nostro passo silente.
Odori sfumati nel senso
colori ormai senza età
tra resine ed erbe inebrianti,
tra ombra e verità
leggiadra visione di sogno
e di parallela realtà
trascendi l'umana coscienza
pacando il mio fiero ardore.
O spelnde in me la tua luce
nel suo riflesso pace ed amor
il verde intimo manto
e della roccia il grigio pudor
incanto e pura energia
ricolma d'antica saggezza
io canto la tua meraviglia,
divina e mistica essenza
incanto e vera magia,
tra neve rugiada e tempesta
il sogno unito a leggenda
lo spirito della foresta.
Ti amo madre natura,
o vita che data mi fu
o splendi scintilla infinita
tra il verde il grigio ed il blu
vi amo creature dei boschi
pulsanti di vita e ancor più
custodi d'astrali pensieri
che a noi si celano arcani.
O spelnde in me la tua luce
nel suo riflesso pace ed amor
il verde intimo manto
e della roccia il grigio pudor
incanto e pura energia
ricolma d'antica saggezza
io canto la tua meraviglia,
divina e mistica essenza
incanto e vera magia,
tra neve rugiada e tempesta
il sogno unito a leggenda
lo spirito della foresta.

Da : Lo spirito Della Foresta

Roberta Mabilia
Fantastico Osvaldo, più bello di un sogno, di un desiderio di un prodigio agognato...E' qui! E' vera. Una meraviglia. Grazie amico caro, un bacio.

Melina Gennuso
Veramente meravigliosa, caro Osvaldo, è come sentirsi parte di quella natura incantata! Grazie!

Mina Pensi
Osvaldo,che rifugio attraente e misterioso...! Cortine di verde ed intrecci di arbusti e rami...Su ogni foglia piccole perle di rugiada e rughe e pieghe celate in sacche di liane! Fiori nascosti diffondono fragranze di stelle cadute ed impigliate nei rovi....Folletti dispettosi ridono mostrando denti aguzzi e lingua appuntita...Ad ogni passo la fantasia libera le catene di un mondo opaco sempre uguale dai colori sbiaditi! C'è luce soffusa nella foresta, ma anche tende d'ombra gettate da un brezza birichina....L'arte sprigiona un vortice di immagini e suoni che stordiscono ed invitano a tentare la sorte misteriosa di un tempo fuori dal tempo....un tempo sognato...un tempo di frontiera!!! Belle suggestioni suggerisce il tuo misterioso dipinto,carico di emozioni...Grazie,Osvaldo.

giovedì 1 settembre 2011

“Separè” di Osvaldo Contenti



Con tutti i locali open space e soprattutto i loft, che adesso vanno tanto di moda, la funzione di un divisorio temporaneo potrebbe tornare in auge per delimitare, proprio in quelle vaste superfici abitative senza mura, una zona privata demarcata da quelle delicate “pareti mobili” chiamate separè. Che dalla loro, a mio avviso, darebbero anche un tocco di vivacità e di romanticismo in più rispetto agli elementi di arredo, fin troppo minimalisti, che tutti possiamo osservare in versioni sempre più fredde e razionaliste. Così m’è venuto in mente di disegnare un separè molto intrigante, dai colori talmente vivaci tanto da “riscaldare” anche gli ambienti più gelidi.

:::::::

Su facebook, il poeta e mio carissimo amico Gian Contardo Colombari, che ringrazio, ha dedicato i seguenti, splendidi versi a "Separè":

Erotismo velato dall'ombra, / fatta di colori e di pasta di vetro: / ma è illuminante penombra, / che disvela ciò che si cela dietro. / La figura annuncia l'amore, / sesso libero eppur discreto, / vissuto senza falso pudore, / con disio appagato e lieto.


:::::::

Rivolgo i miei sentiti ringraziamenti anche alla poetessa Valeria Catania, che proprio su questo blog ha dedicato a "Separè" la bellissima lirica che segue:

Bucando la luce latita l'inespresso svestendo verità/ Oltre l'io lucida follia compatta desio del Sè foce d'immagini variegate/ Groviglio neuronale alimenta viva sensorialità/---/