martedì 19 aprile 2011

PAOLA TURCI - Photo: Osvaldo Contenti


La musicista e cantante Paola Turci in una mia foto del 1995. / The musician and singer Paola Turci in a 1995 picture.

“Il Giardino dell’Arte” di Osvaldo Contenti



Nel Giardino dell’Arte c’è una musa assopita che rappresenta tutte le altre sue otto sorelle. L’ultimo a risvegliarla dal sonno fu Giorgio De Chirico, quando nel 1917 dipinse “Le muse inquietanti”. Poi, più nulla o quasi. Presi com’eravamo, e come siamo, dalla frenesia di una nuova e ben più inquietante musa, tanto energica quanto eretica, quella dell’arte della guerra. Pablo Picasso, con il “Guernica” del ‘37, tentò di avvisarci che la disumanità della guerra, assieme ai corpi straziati dai bombardamenti, avrebbe decretato anche la morte delle arti. Ma noi non l’ascoltammo e col passar del tempo, in altre faccende affaccendati, dimenticammo persino il nome delle muse. Per cui, sdegnate dal nostro disinteresse, le muse si assopirono ancor più profondamente in attesa di un nostro risveglio, che in buona sostanza equivarrebbe al loro. E ora che dite, siamo pronti a questo risveglio?
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Un quesito al quale ha risposto in forma poetica il mio grande amico Gian Contardo Colombari,che saluto e ringrazio per il suo gentile pensiero.