giovedì 6 ottobre 2011

Al Cinema: “A DANGEROUS METHOD” di David Cronenberg


Psicanalisi e triangoli d’autore
Recensione di Osvaldo Contenti

Due curiosi triangoli paralleli sono alla base dell’interessante intreccio di “A DANGEROUS METHOD” di David Cronenberg (Videodrome, The Fly, Crash, A History of Violence, La promessa dell’assassino). Il primo è costituito dal libro di John Kerr “UN METODO MOLTO PERICOLOSO” (Frassinelli editore, titolo orig. “A Most Dangerous Method”) che ha ispirato l’adattamento teatrale di “The Talking Cure” (“La terapia delle parole”), andato in scena con gran successo al National Theatre di Londra dal 2003, che a sua volta ha fornito lo spunto per elaborare l’ottima sceneggiatura cinematografica realizzata dallo sceneggiatore Christopher Hampton, autore anche del testo della pièce. Il secondo triangolo, invece, è proprio quello raccontatoci dal film del regista canadese, cioè quello intervenuto tra Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein. In quanto la Spielrein, dal 1904, venne curata dal ventinovenne Jung, divenendo successivamente la sua amante. Il tutto mentre Jung si incontrava con Freud, o gli scriveva per lettera, anche a proposito della Spielrein, che una volta guarita, e laureatasi in psicologia, finì per influenzare con le sue tesi sia il padre della psicanalisi che l’”allievo”, poi antagonista, operante a Zurigo (…)

Giudizio: 4 su 5

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