martedì 19 aprile 2011

“Il Giardino dell’Arte” di Osvaldo Contenti



Nel Giardino dell’Arte c’è una musa assopita che rappresenta tutte le altre sue otto sorelle. L’ultimo a risvegliarla dal sonno fu Giorgio De Chirico, quando nel 1917 dipinse “Le muse inquietanti”. Poi, più nulla o quasi. Presi com’eravamo, e come siamo, dalla frenesia di una nuova e ben più inquietante musa, tanto energica quanto eretica, quella dell’arte della guerra. Pablo Picasso, con il “Guernica” del ‘37, tentò di avvisarci che la disumanità della guerra, assieme ai corpi straziati dai bombardamenti, avrebbe decretato anche la morte delle arti. Ma noi non l’ascoltammo e col passar del tempo, in altre faccende affaccendati, dimenticammo persino il nome delle muse. Per cui, sdegnate dal nostro disinteresse, le muse si assopirono ancor più profondamente in attesa di un nostro risveglio, che in buona sostanza equivarrebbe al loro. E ora che dite, siamo pronti a questo risveglio?
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Un quesito al quale ha risposto in forma poetica il mio grande amico Gian Contardo Colombari,che saluto e ringrazio per il suo gentile pensiero.

4 commenti:

  1. Arte;
    fragile pianta, sempre minacciata
    dalla quotidiana materialità
    eppure dalle radici talmente incisive
    dal rompere massi di granito
    per penetrare nelle profondità dell'anima.

    Arte: ascesi metaforica,
    sostanziata di allegorie figurative,
    che mira a un Oltre
    fatto di spiritualità e di domande,
    di vita interiore e di emozioni.

    Arte: silenziosa richiesta di dialogo
    fra pittori e fruitori di pittura,
    fra scultori e fruitori di scultura,
    fra poeti e fruitori di poesia,
    fra romanzieri e fruitori di romanzi,
    fra artisti che cercano il loro specchio
    nel pubblico che scruta le loro opere
    e appassionati che cercano negli artisti
    quello che la quotidianità non dà,
    non vuole dare.

    Arte: pianta, aiuola, giardino,
    in cui la persona coltiva anche
    un po' se stessa,
    per essere sempre più persona
    e sempre meno portatrice di istinti.

    Gian Contardo Colombari, 19 aprile 2011.

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  2. Splendida poesia, caro Gian. Grazie davvero! Osvaldo :O)

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  3. Si riprende la bella collaborazione di qualche tempo fa.
    Grazie a te, maestro Osva!
    Gian Contardo.

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  4. Certe buone abitudini è bene non perderle mai. Ciao poeta, a presto.

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