Galleria virtuale di dipinti, disegni, sculture, fotografie e recensioni dell'artista Osvaldo Contenti
lunedì 31 dicembre 2012
Margherita Buy, Stefania Rocca ed Elena Santarelli - Photo: Osvaldo Contenti
Le attrici Margherita Buy, Stefania Rocca ed Elena Santarelli in una mia foto del 2006. / The actresses Margherita Buy, Stefania Rocca and Elena Santarelli in a 2006 picture of mine.
sabato 29 dicembre 2012
Alessandro Manzotin meglio di Nostradamus!
Alessandro Manzotin, alla fine dell’ottavo capitolo dei Sommessi Sposi, quando Kenzo e Lucia Annunziata si stanno allontanando dal loro paese su una barca della Costa Crociere, con Don Schettino che li rassicura sulla buona riuscita del trasbordo, secondo una recente rianalisi del testo, avrebbe profetizzato la salita in campo di Mario Monti, come o forse meglio del famosissimo Nostradamus! Nella foto in alto potete vedere il noto regista Carlo Lizzani che ne dà notizia, con alle spalle un manifesto apocrifo dell’opera del Manzotin. Di seguito, invece, potete leggere l’incipit de “l’Addio, Monti”, per verificare di persona le doti profetiche del grande romanziere italiano.
Addio, Monti, sorgente dalle tenniche acque, ed elevato al cielo della politica; cima bocconiana, nota a chi è cresciuto a Varese, e impressa nella sua agenda, non meno che lo sia l’ichino aspetto de' suoi più familiari; correnti, de' quali distingue lo ciuffo di Montezemolo, come il bagnasco suono delle voci oltretevere; ville sparse a Macherio e olgettinanti sul pendìo, come branchi di escort pascenti; addio!
Addio, Monti, sorgente dalle tenniche acque, ed elevato al cielo della politica; cima bocconiana, nota a chi è cresciuto a Varese, e impressa nella sua agenda, non meno che lo sia l’ichino aspetto de' suoi più familiari; correnti, de' quali distingue lo ciuffo di Montezemolo, come il bagnasco suono delle voci oltretevere; ville sparse a Macherio e olgettinanti sul pendìo, come branchi di escort pascenti; addio!
giovedì 27 dicembre 2012
XIX Capalbio International Short Film Festival, dal 28 al 31 Dicembre 2012
È con vero piacere che pubblico il seguente comunicato stampa appena ricevuto, augurando agli organizzatori del Festival di Capalbio uno strameritato successo, con un saluto particolare alla sua fondatrice, l’infaticabile Stella Leonetti.
JERZY SKOLIMOWSKI ARRIVA A SORPRESA A CAPALBIO CINEMA E IL FESTIVAL DEDICA COSI' UN OMAGGIO AD UNO DEI GRANDI MAESTRI DEL CINEMA CONTEMPORANEO: GHEZZI INCONTRA IL"CAPITANO SPARROW"
Ecco rivelato il nome del secondo grande Maestro internazionale che visiterà il Festival di Capalbio: Jerzy Skolimowski! Sarà proprio il regista e attore polacco il "misterioso pirata" protagonista dell'evento "Ghezzi incontra il Capitano Sparrow" che si svolgerà il 30 dicembre p.v. nel corso della XIX edizione di Capalbio International Short Film Festival. Il pubblico del Festival avrà così la possibilità di incontrare un grande autore che, da vero pirata, ha saputo solcare i mari della cinematografia internazionale collezionando un ricco bottino di... successi tra cui l'Orso d'Oro a Berlino nel '67 con Le Dèpart. Jean-Luc Godard una volta gli disse: Non preoccuparti di quello che i critici americani scrivono del tuo cinema... io e te siamo i migliori registi del mondo!" I suoi compagni di scuola a Praga erano Milos Forman e Vaclav Havel, il suo vicino di casa a Londra Jimi Hendrix. Autore irriverente e geniale, le sue opere sono quasi introvabili in Italia e questa di Capalbio è una vera e imperdibile occasione per incontrarlo. Skolimowski porta al Festival Rysopis (Segni particolari nessuno). Si tratta del suo film d'esordio realizzato nel 1964 come saggio di fine corso della Scuola di cinema di Lodz. Il film è una sorta di monologo interiore in cui il regista mette in scena sè stesso attraverso il personaggio del giovane protagonista: il ventiquattrenne studente di ittiologia che, espulso dall'università, deve presentarsi alla visita di leva per fare due anni di servizio militare e passa le sue ultime ore di libertà vagabondando per la città. Composto da frammenti, da squarci di forte intensità visiva, è un film inquieto, ondivago, impressionista, scandito da piani-sequenza, che contiene già anticipazioni di quel 'cinema della sfida' che caratterizzerà l'evoluzione dell'intera attività cinematografica di Skolimowsky. Capalbio Cinema diretto da Tommaso Mottola è stato fondato da Stella Leonetti nel 1994. Padrino del Festival fu all'epoca Michelangelo Antonioni. Il Festival ha il sostegno del Ministero della Gioventù, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Toscana e del Comune di Capalbio e i patrocini di: Anica, Agpc, ADCI, FICE.
FONTE: Press information: Ufficio stampa: Lionella Bianca Fiorillo Storyfinders press.agency@storyfinders.it
Sito Capalbio International Short Film Festival
Festival information: info@capalbiocinema.com
JERZY SKOLIMOWSKI ARRIVA A SORPRESA A CAPALBIO CINEMA E IL FESTIVAL DEDICA COSI' UN OMAGGIO AD UNO DEI GRANDI MAESTRI DEL CINEMA CONTEMPORANEO: GHEZZI INCONTRA IL"CAPITANO SPARROW"
Ecco rivelato il nome del secondo grande Maestro internazionale che visiterà il Festival di Capalbio: Jerzy Skolimowski! Sarà proprio il regista e attore polacco il "misterioso pirata" protagonista dell'evento "Ghezzi incontra il Capitano Sparrow" che si svolgerà il 30 dicembre p.v. nel corso della XIX edizione di Capalbio International Short Film Festival. Il pubblico del Festival avrà così la possibilità di incontrare un grande autore che, da vero pirata, ha saputo solcare i mari della cinematografia internazionale collezionando un ricco bottino di... successi tra cui l'Orso d'Oro a Berlino nel '67 con Le Dèpart. Jean-Luc Godard una volta gli disse: Non preoccuparti di quello che i critici americani scrivono del tuo cinema... io e te siamo i migliori registi del mondo!" I suoi compagni di scuola a Praga erano Milos Forman e Vaclav Havel, il suo vicino di casa a Londra Jimi Hendrix. Autore irriverente e geniale, le sue opere sono quasi introvabili in Italia e questa di Capalbio è una vera e imperdibile occasione per incontrarlo. Skolimowski porta al Festival Rysopis (Segni particolari nessuno). Si tratta del suo film d'esordio realizzato nel 1964 come saggio di fine corso della Scuola di cinema di Lodz. Il film è una sorta di monologo interiore in cui il regista mette in scena sè stesso attraverso il personaggio del giovane protagonista: il ventiquattrenne studente di ittiologia che, espulso dall'università, deve presentarsi alla visita di leva per fare due anni di servizio militare e passa le sue ultime ore di libertà vagabondando per la città. Composto da frammenti, da squarci di forte intensità visiva, è un film inquieto, ondivago, impressionista, scandito da piani-sequenza, che contiene già anticipazioni di quel 'cinema della sfida' che caratterizzerà l'evoluzione dell'intera attività cinematografica di Skolimowsky. Capalbio Cinema diretto da Tommaso Mottola è stato fondato da Stella Leonetti nel 1994. Padrino del Festival fu all'epoca Michelangelo Antonioni. Il Festival ha il sostegno del Ministero della Gioventù, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Toscana e del Comune di Capalbio e i patrocini di: Anica, Agpc, ADCI, FICE.
FONTE: Press information: Ufficio stampa: Lionella Bianca Fiorillo Storyfinders press.agency@storyfinders.it
Sito Capalbio International Short Film Festival
Festival information: info@capalbiocinema.com
Pittoscultura 05: “L’attore teatrale” di Osvaldo Contenti
Gli attori sono gli unici ipocriti onesti.
William Shakespeare
=============
Apro il blog per vedere se ci sono commenti e, sorpresona, trovo una splendida poesia di Valeria Catania, che con la consueta maestria si esprime in perfetta assonanza con l’opera da lei omaggiata. Grazie di cuore, cara Valeria. Buon tutto per tutto il 2013!
Mentore tinge anfratto d'insaziabile sentire governando margini ambivalenti d'opacità madreperlata/---/
Valeria Catania
William Shakespeare
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Apro il blog per vedere se ci sono commenti e, sorpresona, trovo una splendida poesia di Valeria Catania, che con la consueta maestria si esprime in perfetta assonanza con l’opera da lei omaggiata. Grazie di cuore, cara Valeria. Buon tutto per tutto il 2013!
Mentore tinge anfratto d'insaziabile sentire governando margini ambivalenti d'opacità madreperlata/---/
Valeria Catania
mercoledì 26 dicembre 2012
Pittoscultura 04: “Lo Stregone” di Osvaldo Contenti
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone.
Stefano Benni
Stefano Benni
domenica 23 dicembre 2012
“Pensieri d’artista” di Osvaldo Contenti
È la mia ultima opera del 2012. Poi, finalmente, potrò dedicarmi a tempo pieno ad andare per mostre e gallerie d'arte, dove espongono degli amici o altri artisti, rinomati o meno. Perché, in ogni caso, c’è sempre qualcosa da imparare da questi meravigliosi colleghi che hanno tutti e tutte dei radiosi occhioni da bambino, con l’arte in tasca che spesso pesa molto più dei soldi per portarla avanti, con le dita sempre un po’ colorate e odorose di acrilici, tempere, acquarelli o carboncini, coi sorrisi velati da una stanchezza che gli divora gli occhi, con compagni e compagne, a volte tutt’e due assieme, che per strada li mandano a fanculo perché anche questo mese faticheranno a pagare l’affitto di casa, a causa di quella cazzo di fissazione di continuare a credere nell’arte! Perciò, quando ritrovo alcuni di questi artisti, mi mordo le labbra per trattenere le lacrime, dissimulando il tutto con un abbraccio fraterno e sincero, che però vuole nascondere i miei occhi umidi di amore per loro e per le loro vite appese ai muri, con cornice o senza.
================
Non avrei mai pensato che un’opera solo schizzata come questa, praticamente solo l’abbozzo di un’idea (che riprenderò più compiutamente nel 2013), potesse trovare una rispondenza in una poesia di altissimo livello come quella dedicatami dalla poetessa Valeria Catania, che ovviamente ringrazio per il privilegio riservatomi. Di seguito, il testo di detta poesia.
Nel vento di ponente girovaga sferzando l'Oltre / Accoglie difformazioni al limite sconfinando nell'irrealizzato =E= tutto diventa ospitale /---/
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Non avrei mai pensato che un’opera solo schizzata come questa, praticamente solo l’abbozzo di un’idea (che riprenderò più compiutamente nel 2013), potesse trovare una rispondenza in una poesia di altissimo livello come quella dedicatami dalla poetessa Valeria Catania, che ovviamente ringrazio per il privilegio riservatomi. Di seguito, il testo di detta poesia.
Nel vento di ponente girovaga sferzando l'Oltre / Accoglie difformazioni al limite sconfinando nell'irrealizzato =E= tutto diventa ospitale /---/
sabato 22 dicembre 2012
venerdì 21 dicembre 2012
Pittopoesia: “DONNA AFRICANA” con tre omaggi poetici
Tre meravigliose poesie, di Valeria Catania, di Angela Ragusa e di Gian Contardo Colombari, traducuno, ognuna con peculiare e diversa sensibilità, questa mia creazione pittorica intitolata "Donna africana".
Abitacoli ampliano fluire/
Beltà ricama trasparenze d'Argani/
disvela clessida tratteggiando battigia/
Insaziabile rifrazione spezza temporalità proiettando/sinuoso/ bianco seno/
Profumi--------/---/
VALERIA CATANIA
Spinge il fuoco lo sguardo severo
donna africana fra tutte le donne
madre antica, conserva le tracce
di ciò che furono gli esseri umani.
Su lei mille soprusi,atavici tabù,
schiava nel corpo soggiace
al maschio che nascosta la vuole
dietro a quel velo prigione
o evirata del suo naturale piacere.
D'ebano la pelle come legno di fuoco,
statuaria immagine si impone
a quel mondo,che distratto e confuso,
dimentica quanto nel suo seno
è incarnato il seme-germoglio
di ogni figlio diletto,frutto
d’amore, a perpetuare la specie.
ANGELA RAGUSA
Origine del genere umano,
culla della specie,
ventre di una Civiltà
non ancora scissasi
in tante piccole,
parziali civiltà.
Figlia di vita dura,
d’oppressione e fame,
madre di una cultura
che non conobbe
calami e stili
ma che proprio per questo,
priva di superbia intellettuale,
affonda più di altre le radici
nel profondo, ancestrale archetipo.
Sensualità che sfida e batte il pregiudizio,
fatta di ombre che a buio non conducono
ma ad abissi di spirituale piacere
in cui solo il saggio rispettoso
può immergersi.
Sguardo volitivo, deciso,
di chi da secoli sa fondere
dolore e amore, vita e morte,
di chi contiene in sé
e trasmette agli altri
l’imperativo categorico
di sperare e di lottare
per un mondo migliore,
per un mondo più giusto.
GIAN CONTARDO COLOMBARI
Abitacoli ampliano fluire/
Beltà ricama trasparenze d'Argani/
disvela clessida tratteggiando battigia/
Insaziabile rifrazione spezza temporalità proiettando/sinuoso/ bianco seno/
Profumi--------/---/
VALERIA CATANIA
Spinge il fuoco lo sguardo severo
donna africana fra tutte le donne
madre antica, conserva le tracce
di ciò che furono gli esseri umani.
Su lei mille soprusi,atavici tabù,
schiava nel corpo soggiace
al maschio che nascosta la vuole
dietro a quel velo prigione
o evirata del suo naturale piacere.
D'ebano la pelle come legno di fuoco,
statuaria immagine si impone
a quel mondo,che distratto e confuso,
dimentica quanto nel suo seno
è incarnato il seme-germoglio
di ogni figlio diletto,frutto
d’amore, a perpetuare la specie.
ANGELA RAGUSA
Origine del genere umano,
culla della specie,
ventre di una Civiltà
non ancora scissasi
in tante piccole,
parziali civiltà.
Figlia di vita dura,
d’oppressione e fame,
madre di una cultura
che non conobbe
calami e stili
ma che proprio per questo,
priva di superbia intellettuale,
affonda più di altre le radici
nel profondo, ancestrale archetipo.
Sensualità che sfida e batte il pregiudizio,
fatta di ombre che a buio non conducono
ma ad abissi di spirituale piacere
in cui solo il saggio rispettoso
può immergersi.
Sguardo volitivo, deciso,
di chi da secoli sa fondere
dolore e amore, vita e morte,
di chi contiene in sé
e trasmette agli altri
l’imperativo categorico
di sperare e di lottare
per un mondo migliore,
per un mondo più giusto.
GIAN CONTARDO COLOMBARI
giovedì 20 dicembre 2012
“La chambre surréaliste” opera di Osvaldo Contenti
Tra i miei sogni ricorrenti quello che mi fa entrare in quella che chiamo la “camera surrealista” è sicuramente il più attraente e stimolante. Perché lì ritrovo il mio vero mondo interiore, con figure di plastilina che si autogenerano e si ricompongono in qualcos’altro, con pareti scorrevoli che a mo’ di caleidoscopio modificano repentinamente il loro aspetto e con luci saettanti che si affievoliscono e si ravvivano allo stesso ritmo del mio respiro. A volte, mentre sogno, riprendo con una videocamera quegli stessi momenti onirici che sto vivendo. Il che mi è sempre sembrato un chiaro e implicito invito a ricordare dettagliatamente quel tale sogno dopo il risveglio. Così, appena riapro gli occhi, con carta e matita in mano, aderendo all’invito di ricordare, riproduco con degli schizzi le scene salienti del sogno appena fatto. Stavolta, però, mi sono impegnato più a fondo in tale impresa, e grazie all’apporto della computer grafica ho realizzato un’immagine di una scena della “camera surrealista” che giudico davvero fedele rispetto all’originale onirico. Il risultato è ciò che vedete riprodotto in questo post. E adesso forse vi starete chiedendo quale sia il significato del “fermo immagine” di questo sogno. Io, pur non essendo Freud, un’ipotesi ce l’avrei… ma credo sia più stimolante e divertente lasciare ogni interpretazione aperta al vostro acume psicologico.
================
Con un gruppo ben selezionato di amici, facebook può diventare un vero e proprio “salotto culturale”, con tanto di approfondite analisi critiche, dotti pareri, acute osservazioni e persino col meraviglioso apporto di poesie scritte ad hoc per interpretare il sentimento dell’osservatore nei confronti dell’opera proposta in rete. Un valido esempio di tutto questo, lo trovate proprio qui di seguito. Buona lettura.
Marianna Micheluzzi
Il tuo sogno? Non saprei. La prima cosa a cui ho pensato è il bisogno che tutti avvertiamo di protezione. Di una "madre". L'immagine femminile la vedo proiettata in tutte le direzioni e con tutta se stessa che "si slarga" per alimentare, per curare, per accarezzare, per abbracciare...Una specie di grande "Madre". Non necessariamente la "mamma". Magari non è così. Complimenti, comunque, al tuo lavoro e, sopratutto alla scelta del colore...un viola-fucsia...tristezza-passione mai doma.
Renata Anna Bobbio
Non saprei dare un'interpretazione a questa immagine onirica perché mi dà l'idea di una voglia di scoprire il futuro, l'attesa di un desiderio di nuovo ma, come ho detto, non riesco a dare un'interpretazione definita. Comunque bravo per aver portato e lasciato all'interpretazione di tutti quest'immagine un po’ surreale.
Aldo Guadagnino
Io ci ho visto un essere alieno metà donna e metà uomo, che volge lo sguardo verso un mondo riflesso allo specchio di un'enorme attività cerebrale contenuta nel notevole cranio. Bravo Osvaldo, certo i tuoi sogni denotano anche nella cromaticità una forte personalità di artista, giammai banale.
Celestina Romito *(1)
Un'immagine densa di simbologie del passato (antico Egitto)... l'intenso sprigionarsi di energie dal profondo... in una sinergetica ricerca di nuova luce... l'ancestrale bisogno di sentirsi un tutt'uno con l'intero universo...
Stefania Guaranà Anella
So solo che è davvero bella come immagine, soprattutto i soli.
E' finito il mondo, possiamo cominciare noi...
Leva le spalle dal muro e incamminati
I giorni sono tanti e allora?
Guardiamoci negli occhi, vivi!
Il cielo ha avvertito i passi
E silente, dalle piramidi
Mia madre avanza fiera
Liliana Verdolin
Io vedo la vita in questa immagine....molto bella...
Araba Fenice
Rileggerti è un vero piacere...e arrivare con calore e colore sulle nostre bakeke..una gioia immensa, grazie di cuore.
Melina Gennuso
Che piacere rileggerti, caro Osvaldo. Ti auguro un bellissimo Natale! Cosa Penso? Penso al rigenerarsi, al cambiamento interiore, allo scoprire nuovi colori mescolandoli per vivere nuove emozioni...come stanchi del già conosciuto, la ricerca del misterioso futuro seguendo la luce, scoprire cosa ci riserva l'Oltre...
Eliane Micheluzzi *(2)
Je te souhaite de trouver cette chambre et de rester dans tes rêves surréels, si tel est ton désir profond comme cela le semble, bonnes fêtes Osvaldo..
Mina Pensi
Ecco l'impronta maestosa egemone del mistero ....
Corpo aitante resistente armonico che percorre il tempo...senza tempo!
Gli occhi avanzano decisi seducenti nell'avida ricerca,
tra ombre e barlumi di chiarezza improvvisa e fruttuosa!
Ombre che serbano l'ascolto nel silenzio
e lampi di conoscenza che traina la storia dell'umana presenza...
Ossimori essenziali e sostenitori della traccia umana su questa terra.
L'immagine egizia è simbolo delle radici dell'antichità
ed è spumeggiante potenza dominatrice
che serba in sé i semi della saggezza
che pian piano germoglieranno
in nuovi spazi e nuovi segmenti temporali....
UN ARDITO PASSAGGIO.
N.B. *(1) Durante il suo intervento, Celestina Romito aggiunge l’interessantissima segnalazione del link di Psychomedia,che può risultare utile come traccia iniziale per l’interpretazione del sogno in questione; *(2) Dopo le suggestioni linguistiche favoritemi dall’intervento di Eliane Micheluzzi, ho deciso di cambiare il titolo dell’opera riprodotta in questo post da “La camera surrealista” a “La chambre surréaliste”, semplicemente perché così suona meglio.
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Con un gruppo ben selezionato di amici, facebook può diventare un vero e proprio “salotto culturale”, con tanto di approfondite analisi critiche, dotti pareri, acute osservazioni e persino col meraviglioso apporto di poesie scritte ad hoc per interpretare il sentimento dell’osservatore nei confronti dell’opera proposta in rete. Un valido esempio di tutto questo, lo trovate proprio qui di seguito. Buona lettura.
Marianna Micheluzzi
Il tuo sogno? Non saprei. La prima cosa a cui ho pensato è il bisogno che tutti avvertiamo di protezione. Di una "madre". L'immagine femminile la vedo proiettata in tutte le direzioni e con tutta se stessa che "si slarga" per alimentare, per curare, per accarezzare, per abbracciare...Una specie di grande "Madre". Non necessariamente la "mamma". Magari non è così. Complimenti, comunque, al tuo lavoro e, sopratutto alla scelta del colore...un viola-fucsia...tristezza-passione mai doma.
Renata Anna Bobbio
Non saprei dare un'interpretazione a questa immagine onirica perché mi dà l'idea di una voglia di scoprire il futuro, l'attesa di un desiderio di nuovo ma, come ho detto, non riesco a dare un'interpretazione definita. Comunque bravo per aver portato e lasciato all'interpretazione di tutti quest'immagine un po’ surreale.
Aldo Guadagnino
Io ci ho visto un essere alieno metà donna e metà uomo, che volge lo sguardo verso un mondo riflesso allo specchio di un'enorme attività cerebrale contenuta nel notevole cranio. Bravo Osvaldo, certo i tuoi sogni denotano anche nella cromaticità una forte personalità di artista, giammai banale.
Celestina Romito *(1)
Un'immagine densa di simbologie del passato (antico Egitto)... l'intenso sprigionarsi di energie dal profondo... in una sinergetica ricerca di nuova luce... l'ancestrale bisogno di sentirsi un tutt'uno con l'intero universo...
Stefania Guaranà Anella
So solo che è davvero bella come immagine, soprattutto i soli.
E' finito il mondo, possiamo cominciare noi...
Leva le spalle dal muro e incamminati
I giorni sono tanti e allora?
Guardiamoci negli occhi, vivi!
Il cielo ha avvertito i passi
E silente, dalle piramidi
Mia madre avanza fiera
Liliana Verdolin
Io vedo la vita in questa immagine....molto bella...
Araba Fenice
Rileggerti è un vero piacere...e arrivare con calore e colore sulle nostre bakeke..una gioia immensa, grazie di cuore.
Melina Gennuso
Che piacere rileggerti, caro Osvaldo. Ti auguro un bellissimo Natale! Cosa Penso? Penso al rigenerarsi, al cambiamento interiore, allo scoprire nuovi colori mescolandoli per vivere nuove emozioni...come stanchi del già conosciuto, la ricerca del misterioso futuro seguendo la luce, scoprire cosa ci riserva l'Oltre...
Eliane Micheluzzi *(2)
Je te souhaite de trouver cette chambre et de rester dans tes rêves surréels, si tel est ton désir profond comme cela le semble, bonnes fêtes Osvaldo..
Mina Pensi
Ecco l'impronta maestosa egemone del mistero ....
Corpo aitante resistente armonico che percorre il tempo...senza tempo!
Gli occhi avanzano decisi seducenti nell'avida ricerca,
tra ombre e barlumi di chiarezza improvvisa e fruttuosa!
Ombre che serbano l'ascolto nel silenzio
e lampi di conoscenza che traina la storia dell'umana presenza...
Ossimori essenziali e sostenitori della traccia umana su questa terra.
L'immagine egizia è simbolo delle radici dell'antichità
ed è spumeggiante potenza dominatrice
che serba in sé i semi della saggezza
che pian piano germoglieranno
in nuovi spazi e nuovi segmenti temporali....
UN ARDITO PASSAGGIO.
N.B. *(1) Durante il suo intervento, Celestina Romito aggiunge l’interessantissima segnalazione del link di Psychomedia,che può risultare utile come traccia iniziale per l’interpretazione del sogno in questione; *(2) Dopo le suggestioni linguistiche favoritemi dall’intervento di Eliane Micheluzzi, ho deciso di cambiare il titolo dell’opera riprodotta in questo post da “La camera surrealista” a “La chambre surréaliste”, semplicemente perché così suona meglio.
mercoledì 19 dicembre 2012
SCARLETT JOHANSSON – Photo: Osvaldo Contenti
L’attrice Scarlett Johansson in una mia foto del 2008. / The actress Scarlett Johansson in a 2008 picture of mine.
martedì 18 dicembre 2012
Calendario 2013: Ottobre, Novembre e Dicembre con le opere di Osvaldo Contenti
Avverto che ogni immagine riprodotta nel calendarietto è solo un particolare dell’opera originale e che il bordo nero presente in ogni foglio mensile è stato inserito per consentirne l’esatto ritaglio.
Calendario 2013: Luglio, Agosto e Settembre con le opere di Osvaldo Contenti
Avverto che ogni immagine riprodotta nel calendarietto è solo un particolare dell’opera originale e che il bordo nero presente in ogni foglio mensile è stato inserito per consentirne l’esatto ritaglio.
Calendario 2013: Aprile, Maggio e Giugno con le opere di Osvaldo Contenti
Avverto che ogni immagine riprodotta nel calendarietto è solo un particolare dell’opera originale e che il bordo nero presente in ogni foglio mensile è stato inserito per consentirne l’esatto ritaglio. Buonissime feste!
Calendario 2013: Gennaio, Febbraio e Marzo con le opere di Osvaldo Contenti
Quest’anno immetto in rete un calendarietto con dei miei lavori d’arte non più unitario ma diviso per mesi, così che la compressione jpeg non risulti troppo penalizzante per la qualità delle opere riprodotte per ogni mese del 2013. In questo post trovate le immagini relative a Gennaio, Febbraio e Marzo, mentre le restanti saranno scaricabili in post successivi, senza limiti di copyright. Il che significa che potrete stampare a piacimento copie per voi e per i vostri amici, optando così per un regalo originale e quasi a costo zero. Se invece volete “strafare”, vi consiglio di acquistare uno di quei graziosi mini cavalletti di legno in vendita presso molti negozi. Poi ritagliate un cartoncino spesso dello stesso formato di ogni foglio mensile che farà da base rigida a tutti i dodici mesi, che impilati e poggiati sul cavalletto racchiuso in un cellophane con annesso fiocchetto rosso, faranno la loro bella e porca figura natalizia. Detto questo, comunque la pensiate, vi auguro buonissime feste!
N.B. Avverto che ogni immagine riprodotta nel calendarietto è solo un particolare dell’opera originale e che il bordo nero presente in ogni foglio mensile è stato inserito per consentirne l’esatto ritaglio.
IMPORTANTE! PER SCARICARE LE IMMAGINI NEL LORO FORMATO MAGGIORE (414x581), CLICCATE COL PULSANTE SINISTRO DEL MOUSE SULL'IMMAGINE DESIDERATA, POI COL TASTO DESTRO SCEGLIENDO L'OPZIONE "Salva immagine con nome..." E INFINE RIPREMENDO IL PULSANTE SINISTRO PER INCAMERARE IL FILE JPG SUL PROPRIO PC.
N.B. Avverto che ogni immagine riprodotta nel calendarietto è solo un particolare dell’opera originale e che il bordo nero presente in ogni foglio mensile è stato inserito per consentirne l’esatto ritaglio.
IMPORTANTE! PER SCARICARE LE IMMAGINI NEL LORO FORMATO MAGGIORE (414x581), CLICCATE COL PULSANTE SINISTRO DEL MOUSE SULL'IMMAGINE DESIDERATA, POI COL TASTO DESTRO SCEGLIENDO L'OPZIONE "Salva immagine con nome..." E INFINE RIPREMENDO IL PULSANTE SINISTRO PER INCAMERARE IL FILE JPG SUL PROPRIO PC.
lunedì 17 dicembre 2012
Cinecittà apre le porte al 3D e all’innovazione
Ricevo e molto volentieri pubblico il seguente comunicato stampa, anche come gesto di solidarietà verso le maestranze, gli impiegati e gli addetti degli Stabilimenti Cinematografici di Cinecittà.
Laboratori 3D e corsi brevi specializzati dedicati ai segreti del Cinema tridimensionale e della nuova Televisione 3D. Previste agevolazioni per gli studenti DAMS
A partire da gennaio 2013, l’ACT Accademia del Cinema e della Televisione, con sede a Roma in via Tuscolana 1055 all’interno degli stabilimenti cinematografici di CINECITTA’, avvia i primi corsi di 3D. Una novità assoluta fortemente voluta dal Presidente dell’Accademia Vittorio Giacci, che parte proprio all’interno della città del cinema tra i più prestigiosi teatri di posa del mondo e che punta a trasmettere le competenze professionali tecnico-artistiche. In un momento in cui proprio a Cinecittà si stanno definendo gli assetti interni degli Studios e gli addetti che operano all’interno della più famosa fabbrica dei sogni, ecco che il mondo della cultura e della formazione guarda avanti senza nostalgia e si rinnova all’insegna della terza dimensione con il Workshop professionale “3DFilmmaking”, che affronterà i vari segmenti della filiera dalla regia 3D alla produzione 3D, dalle riprese stereoscopiche al montaggio 3D per affrontare le potenzialità del nuovo linguaggio e la grammatica della terza dimensione. Il coordinamento e la docenza sono affidati a Jordan River, esperto della materia, che introdurrà i partecipanti alle tecniche del 3D Stereovision e delle nuove forme di comunicazione tridimensionale affrontando, mediante l’utilizzo di tecniche e attrezzature 3D per il cinema e la televisione, gli argomenti essenziali a chi voglia entrare nel mondo del lavoro con un indispensabile bagaglio di competenze. Per i partecipanti al corso pratico full immersion di 3D, i cancelli di Cinecittà saranno aperti per una settimana e potranno così disporre di un badge temporaneo per l’accesso all’interno degli Studios. Agli iscritti che raggiungeranno l’intero ciclo formativo l’Accademia rilascerà un Attestato professionale. Sono previste altresì particolari agevolazioni per gli studenti DAMS, anche grazie ai numerosi accordi e convenzioni stipulati tra l’ACT e le varie strutture universitarie. Gli incontri dei laboratori si svolgeranno presso i prestigiosi teatri di posa, memoria storica di importanti film ivi realizzati e nella sede dell’ACT, adiacente ai più noti set di famose pellicole internazionali, fra cui ‘Gangs of New York’ e i 4 ettari destinati alla ricostruzione della Roma Imperiale.
Le richieste di accredito vanno inviate alla segreteria didattica: segreteria@actmultimedia.tv tel. 06 72293755. Indirizzo: Via Tuscolana, 1055 (Cinecittà Studios) ROMA.
FONTE: Ufficio stampa: Valeria Bruni
Corbec Film(press.office@corbecfilm.com)
Laboratori 3D e corsi brevi specializzati dedicati ai segreti del Cinema tridimensionale e della nuova Televisione 3D. Previste agevolazioni per gli studenti DAMS
A partire da gennaio 2013, l’ACT Accademia del Cinema e della Televisione, con sede a Roma in via Tuscolana 1055 all’interno degli stabilimenti cinematografici di CINECITTA’, avvia i primi corsi di 3D. Una novità assoluta fortemente voluta dal Presidente dell’Accademia Vittorio Giacci, che parte proprio all’interno della città del cinema tra i più prestigiosi teatri di posa del mondo e che punta a trasmettere le competenze professionali tecnico-artistiche. In un momento in cui proprio a Cinecittà si stanno definendo gli assetti interni degli Studios e gli addetti che operano all’interno della più famosa fabbrica dei sogni, ecco che il mondo della cultura e della formazione guarda avanti senza nostalgia e si rinnova all’insegna della terza dimensione con il Workshop professionale “3DFilmmaking”, che affronterà i vari segmenti della filiera dalla regia 3D alla produzione 3D, dalle riprese stereoscopiche al montaggio 3D per affrontare le potenzialità del nuovo linguaggio e la grammatica della terza dimensione. Il coordinamento e la docenza sono affidati a Jordan River, esperto della materia, che introdurrà i partecipanti alle tecniche del 3D Stereovision e delle nuove forme di comunicazione tridimensionale affrontando, mediante l’utilizzo di tecniche e attrezzature 3D per il cinema e la televisione, gli argomenti essenziali a chi voglia entrare nel mondo del lavoro con un indispensabile bagaglio di competenze. Per i partecipanti al corso pratico full immersion di 3D, i cancelli di Cinecittà saranno aperti per una settimana e potranno così disporre di un badge temporaneo per l’accesso all’interno degli Studios. Agli iscritti che raggiungeranno l’intero ciclo formativo l’Accademia rilascerà un Attestato professionale. Sono previste altresì particolari agevolazioni per gli studenti DAMS, anche grazie ai numerosi accordi e convenzioni stipulati tra l’ACT e le varie strutture universitarie. Gli incontri dei laboratori si svolgeranno presso i prestigiosi teatri di posa, memoria storica di importanti film ivi realizzati e nella sede dell’ACT, adiacente ai più noti set di famose pellicole internazionali, fra cui ‘Gangs of New York’ e i 4 ettari destinati alla ricostruzione della Roma Imperiale.
Le richieste di accredito vanno inviate alla segreteria didattica: segreteria@actmultimedia.tv tel. 06 72293755. Indirizzo: Via Tuscolana, 1055 (Cinecittà Studios) ROMA.
FONTE: Ufficio stampa: Valeria Bruni
Corbec Film(press.office@corbecfilm.com)
“Degas – Il corpo nudo” scritto e diretto da Sandra Paugam
Un documentario in onda su Sky Arte HD canali 130 e 400
Recensione di Osvaldo Contenti
Edgar Degas (1834 – 1917) è il primo pittore a rappresentare i corpi nudi femminili ammantandoli di un’esplicita aura di desiderio. Nel farlo, si trova costretto a mondare le proprie opere dalle pose classicheggianti, dai nudi accademici, puntando decisamente a rappresentare le nudità femminili in momenti e movimenti quotidiani, come l’asciugarsi i capelli o l’immergersi in una tinozza per un bagno. Momenti quotidiani, ma proprio per questo decisamente intimi, nei quali perciò l’artista parigino può riversare tutte le suggestioni di sensualità che una posa statica non potrebbe mai evidenziare. In buona sostanza, sono queste le conclusioni a cui arriva, dopo un’approfondita disamina, vagliando un ingente numero di opere, lo splendido documentario di 52 minuti “Degas – Il corpo nudo” (titolo orig. Degas - Le corps mis à nu), scritto e diretto da Sandra Paugam, con la voce narrante di Dario Oppido, andato recentemente in onda sui canali 130 e 400 di Sky Arte HD…
>> L’articolo prosegue sul Portale d’arte pitturaedintorni.it
Recensione di Osvaldo Contenti
Edgar Degas (1834 – 1917) è il primo pittore a rappresentare i corpi nudi femminili ammantandoli di un’esplicita aura di desiderio. Nel farlo, si trova costretto a mondare le proprie opere dalle pose classicheggianti, dai nudi accademici, puntando decisamente a rappresentare le nudità femminili in momenti e movimenti quotidiani, come l’asciugarsi i capelli o l’immergersi in una tinozza per un bagno. Momenti quotidiani, ma proprio per questo decisamente intimi, nei quali perciò l’artista parigino può riversare tutte le suggestioni di sensualità che una posa statica non potrebbe mai evidenziare. In buona sostanza, sono queste le conclusioni a cui arriva, dopo un’approfondita disamina, vagliando un ingente numero di opere, lo splendido documentario di 52 minuti “Degas – Il corpo nudo” (titolo orig. Degas - Le corps mis à nu), scritto e diretto da Sandra Paugam, con la voce narrante di Dario Oppido, andato recentemente in onda sui canali 130 e 400 di Sky Arte HD…
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sabato 15 dicembre 2012
FERZAN OZPETEK - Photo: Osvaldo Contenti
Il regista Ferzan Ozpetek, a Roma, in una mia foto del 2012. / The director Ferzan Ozpetek, in Rome, in a 2012 picture of mine.
venerdì 14 dicembre 2012
La Grillina Commedia
di Dante Allegretti
INFERMO
TANFO PRIMO
Nel mezzo del cammin di nostra gita
mi ritrovai con una Salsi oscura
che puro con Favia s’era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta gente selvaggia espulsa a forte
che nel cagar sfintere fa paura!
Tant'è amara che peto ancor più forte;
ma per Casaleggiar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de tali consiglieri ch'i' v'ho sciorte.
Io non so ben ridir com'evacuai,
tant'era pien il colon ch'a quel punto
anco democrazia defecai!
INFERMO
TANFO PRIMO
Nel mezzo del cammin di nostra gita
mi ritrovai con una Salsi oscura
che puro con Favia s’era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta gente selvaggia espulsa a forte
che nel cagar sfintere fa paura!
Tant'è amara che peto ancor più forte;
ma per Casaleggiar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de tali consiglieri ch'i' v'ho sciorte.
Io non so ben ridir com'evacuai,
tant'era pien il colon ch'a quel punto
anco democrazia defecai!
giovedì 13 dicembre 2012
Pittoscultura 02: "Il Filosofo" di Osvaldo Contenti
I filosofi si sono limitati a interpretare in modi diversi il mondo; si tratta ora di trasformarlo.
Karl Marx e Friedrich Engels
Karl Marx e Friedrich Engels
mercoledì 12 dicembre 2012
“La voce ancestrale” opera di Osvaldo Contenti
Quando tutto torna a tacere e il silenzio è come un balsamo di puro benessere, una voce ancestrale ci sussurra frasi sulla nostra vera essenza, sulle origini della nostra specie, con ragionamenti cristallini tipici di una mente libera da orpelli, seppur schiava del tirannico istinto di sopravvivenza. È un momento in cui sentirsi Uomini provoca un misto di gioia e di infinita tristezza, perché è questo che siamo: esplosive bracciate di vita in un oceano di sofferenza.
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Stavolta, la poetessa Valeria Catania, omaggiando l'opera proposta in questo post, supera se stessa proponendoci una poesia-capolavoro che vi invito a leggere e a meditare con molta attenzione. Grazie, Vale!
Inabissandosi oltre il limite estremo occupi il vuoto che è pura consapevolezza / tutto diventa specchio della verità dell’esistenza / tutto guerreggia con la nuda conoscenza / tutto diventa universo imploso/ tutto è potenziale in espansione / tutto si tramuta in ego ancestrale parallelo donandoci la possibilità di essere liberi triturando il gioco perverso delle umane amputazioni/----/
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Stavolta, la poetessa Valeria Catania, omaggiando l'opera proposta in questo post, supera se stessa proponendoci una poesia-capolavoro che vi invito a leggere e a meditare con molta attenzione. Grazie, Vale!
Inabissandosi oltre il limite estremo occupi il vuoto che è pura consapevolezza / tutto diventa specchio della verità dell’esistenza / tutto guerreggia con la nuda conoscenza / tutto diventa universo imploso/ tutto è potenziale in espansione / tutto si tramuta in ego ancestrale parallelo donandoci la possibilità di essere liberi triturando il gioco perverso delle umane amputazioni/----/
lunedì 10 dicembre 2012
VITTORIA PUCCINI - Photo: Osvaldo Contenti
L'attrice Vittoria Puccini in una mia foto del 2012. / The actress Vittoria Puccini in a 2012 picture of mine.
venerdì 7 dicembre 2012
“Leonardo – Il restauro del secolo” di Stan Neumann
Un documentario in onda su Sky Arte HD canali 130 e 400
Recensione di Osvaldo Contenti
Raccontare la genesi e i successivi sviluppi di un’operazione di restauro non è mai un’impresa semplice. Figuriamoci quando l’opera in questione è il dipinto “Sant’Anna, la Vergine e il bambino con l’agnellino”di Leonardo da Vinci. Un’opera capitale del genio del Rinascimento italiano, una vero e proprio patrimonio dell’umanità, che quindi ha comportato una mediazione di pareri sia a monte che a valle del lavoro di restauro. Una meditata trafila di pareri, suggerimenti e moniti che il regista Stan Neumann ha monitorato e visualizzato assai bene nel suo documentario “Leonardo – Il restauro del secolo”, (in onda su Sky Arte HD), che in soli 52 minuti ha la capacità di farci entrare nel vivo delle discussioni che hanno preceduto i lavori di pulitura dell’opera, sino al felice esito degli stessi…
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Recensione di Osvaldo Contenti
Raccontare la genesi e i successivi sviluppi di un’operazione di restauro non è mai un’impresa semplice. Figuriamoci quando l’opera in questione è il dipinto “Sant’Anna, la Vergine e il bambino con l’agnellino”di Leonardo da Vinci. Un’opera capitale del genio del Rinascimento italiano, una vero e proprio patrimonio dell’umanità, che quindi ha comportato una mediazione di pareri sia a monte che a valle del lavoro di restauro. Una meditata trafila di pareri, suggerimenti e moniti che il regista Stan Neumann ha monitorato e visualizzato assai bene nel suo documentario “Leonardo – Il restauro del secolo”, (in onda su Sky Arte HD), che in soli 52 minuti ha la capacità di farci entrare nel vivo delle discussioni che hanno preceduto i lavori di pulitura dell’opera, sino al felice esito degli stessi…
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mercoledì 5 dicembre 2012
"MUSICA!" opera di Osvaldo Contenti
Da moltissimi anni ho adottato l’ascolto della musica, da apparecchio stereo o da auricolari di un lettore mp3, come motore energetico per raggiungere e saldare velocemente e piacevolmente il rapporto tra ispirazione e atto creativo, sia per la pittura che per il disegno a mano libera, oppure, più raramente, per opere realizzate tramite lapis e tavolette elettroniche, tecniche alle quali, da pochi mesi, ho aggiunto degli esperimenti in “touch screen”, con l’ausilio di app grafiche che girano su un tablet con OS Android.
Comunque sia, per ognuna di queste tecniche, la musica (quella buona, che esclude ogni tipo di ciarpame acustico) è un veicolo che trovo davvero ottimale per far sì che l’idea si tramuti immediatamente in segno, imprimendosi in modo appassionato, coinvolgente o sognante proprio come la musica mi invita a fare. Ma non con una musica qualsiasi, perché dopo anni di esperienze e interazioni “pittomusicali” ho imparato a riconoscere gli autori che più che si confanno al mio modo di dipingere e di disegnare.
Tra questi, vi sono, a memoria: Pino Daniele, Sting e i Police, Ray Charles, Miles Davis, Keith Jarrett, Kate Bush, Frank Zappa, Charles Mingus, Pink Floyd, Vinicius de Moraes, Patti Smith, Paola Turci, Alanis Morissette, U2, R.E.M., Gino Paoli, Teresa de Sio, Vinicio Capossela, Zucchero, Andreas Vollenweider, Oasis, Giovanni Allevi, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Piero Ciampi, Simple Minds, Tori Amos, Anita Baker, America, Bruce Springsteen, Marillion, Dire Straits, Eric Clapton, Franco Battiato, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Tina Turner, Doors, Steve Ray Vaughan, Jeff Back, Luigi Tenco, Pierangelo Bertoli, Bob Dylan, Fabrizio De André, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Francesco Guccini, Claudio Lolli, Blind Faith, Dido, Diana Ross, The Beatles, Traffic, Jethro Tull, Mark Knopfler, Jefferson Airplane, Cream, Neil Young, Shakira, Simply Red, Inxs, Eugenio e Edoardo Bennato, CSN&Y, Jeff Healey, Joe Cocker, Caparezza, Dream Theater, Paolo Conte, Deep Purple, Robert Cray, Tool, Rolling Stones, Santana, Who, Jeff Buckley, Thomas Diethelm, Emerson Lake and Palmer, George Harrison, Ivano Fossati, John Lennon, Yes, Pat Benatar, Elton John, Ella Fitzgerald, Giorgio Gaber, Lionel Richie, Phil Collins, Carly Simon, Carole King, Alex Britti, Pearl Jam, Coldplay, Joe Bonamassa, Joni Mitchell, Mina, Elisa, Giorgia, Whitney Huston, Prince, Michael Jackson, Elvis Costello, B.B. King, Toquinho, Zed Zed Top e il mio amico Tiziano Novelli, ottimo musicista.
Ed è da questi artisti, dai loro brani che giudico migliori, che ho “tratto” buona parte delle opere che ogni volta vedete riprodotte in questi post. Ma stavolta e diverso, perché l’opera intitolata “MUSICA!”, qui riprodotta, è un omaggio in punta di pennello proprio a quei musicisti, cantanti e cantautori che ringrazio davvero di cuore per il loro fantastico contributo alla mia espressione d’arte.
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Anche stavolta l’inesauribile vena poetica di Valeria Catania si traduce in un limpidissimo omaggio in versi dedicato all’opera riprodotta in questo post.
Dislocazione/
Timbriche itineranti frammentano partitura/
Asettico Nitore isola contemplazione/
Segni tracciano flussi d’inerenza ordinando possibilità/
Respira un divenire senza meta/---/
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Anche stavolta l’inesauribile vena poetica di Valeria Catania si traduce in un limpidissimo omaggio in versi dedicato all’opera riprodotta in questo post.
Dislocazione/
Timbriche itineranti frammentano partitura/
Asettico Nitore isola contemplazione/
Segni tracciano flussi d’inerenza ordinando possibilità/
Respira un divenire senza meta/---/
venerdì 30 novembre 2012
“Michelangelo – Il cuore e la pietra” di Giacomo Gatti
Una docufiction in onda su Sky Arte HD nei canali 130 e 400
Recensione di Osvaldo Contenti
È estremamente difficile trovare un film o, come in questo caso, una docufiction che tratti della figura di Michelangelo Buonarroti senza indulgere nella retorica o nella pomposa agiografia, col triste risultato di rappresentarlo come un mito vivente, relegando sullo sfondo di questo suo distorto ritratto la vitalità del ricercatore, il tormentato rapporto col papato e l’eccezionale capacità di innovarsi, opera dopo opera. Quindi, è con molto piacere che abbiamo assistito in tv, su Sky Arte HD, canale 400, al docu-drama “Michelangelo – Il cuore e la pietra”, per la regia di Giacomo Gatti, che rappresenta l’eccezione alla regola di quanto esposto prima. Perché in esso il maestro del Rinascimento italiano, assieme al suo genio, non fa mistero, ad esempio, di svelare tutte le sue frustrazioni legate al fatto di essere stato chiamato ad operare in affresco, tecnica che non conosce perfettamente, invece che come scultore, tecnica che predilige…
Per leggere il resto della recensione cliccate su pitturaedintorni.it alla pagina:
http://www.pitturaedintorni.it/artmovie28.htm
Recensione di Osvaldo Contenti
È estremamente difficile trovare un film o, come in questo caso, una docufiction che tratti della figura di Michelangelo Buonarroti senza indulgere nella retorica o nella pomposa agiografia, col triste risultato di rappresentarlo come un mito vivente, relegando sullo sfondo di questo suo distorto ritratto la vitalità del ricercatore, il tormentato rapporto col papato e l’eccezionale capacità di innovarsi, opera dopo opera. Quindi, è con molto piacere che abbiamo assistito in tv, su Sky Arte HD, canale 400, al docu-drama “Michelangelo – Il cuore e la pietra”, per la regia di Giacomo Gatti, che rappresenta l’eccezione alla regola di quanto esposto prima. Perché in esso il maestro del Rinascimento italiano, assieme al suo genio, non fa mistero, ad esempio, di svelare tutte le sue frustrazioni legate al fatto di essere stato chiamato ad operare in affresco, tecnica che non conosce perfettamente, invece che come scultore, tecnica che predilige…
Per leggere il resto della recensione cliccate su pitturaedintorni.it alla pagina:
http://www.pitturaedintorni.it/artmovie28.htm
martedì 27 novembre 2012
Pittopoesie: “Il giardino dell’arte” con tre omaggi poetici
"Ali sensuali/
ingabbiano l'odore/
comprimono visione/
Sudore/
Piacere/
Desiderare/
Volere/
Stato virgineo/
vomita aderenze/
violenta voracità/
sommerge l'impossibile/------/
respira ritmicamente/-------/"
Valeria Catania
Grazie a degli straordinari poeti, e alla fortuna di averli incontrati su facebook, alcune delle mie opere si sono tramutate in pittopoesie, vale a dire in lavori pittorici che accorpano degli omaggi poetici formando un tutt’uno in una coerente soluzione grafica, tanto che ora mi è difficile pensare a quelle stesse opere senza l’ausilio dell’apporto poetico. Un apporto che si dimostra sempre sostanziale, in quanto le poesie interagiscono con l’opera facendone risaltare gli aspetti evidenti, oppure cogliendone i significati più reconditi, che l’autore ha immesso spontaneamente, ma che acquistano risalto solo grazie alla minuziosa “indagine poetica” che affianca l’opera stessa. Proprio come che si è verificato con “Il giardino dell’arte” e le bellissime poesie firmate da Valeria Catania, Gian Contardo Colombari e da Girasole. Buona pittolettura! Osvaldo Contenti
La tua anima è protesa verso l'Assoluto, vi si immerge, si lascia inondare dalla visione dell'Eternità. I tuoi sensi cadono in letargo: non vedono, non sentono, non assaporano il mondo che ti circonda; si fermano per dare la precedenza alla Percezione, all'Idea. Fra un po' un sussulto del corpo o un rumore improvviso ti riporteranno all'Immanenza e tu rivedrai gli intensi colori del Mondo e sentirai i tonificanti profumi della Vita. Gian Contardo Colombari
Hai occhi rapiti dal nulla nessun tremore li ravviva né le labbra si protendono verso un sorriso. Indecifrabili pensieri arricciano i capelli sparpagliati sul domani. Piccole ali ti sfiorano il sonno e ornando il tuo seno raccontano di te. Girasole
Grazie a degli straordinari poeti, e alla fortuna di averli incontrati su facebook, alcune delle mie opere si sono tramutate in pittopoesie, vale a dire in lavori pittorici che accorpano degli omaggi poetici formando un tutt’uno in una coerente soluzione grafica, tanto che ora mi è difficile pensare a quelle stesse opere senza l’ausilio dell’apporto poetico. Un apporto che si dimostra sempre sostanziale, in quanto le poesie interagiscono con l’opera facendone risaltare gli aspetti evidenti, oppure cogliendone i significati più reconditi, che l’autore ha immesso spontaneamente, ma che acquistano risalto solo grazie alla minuziosa “indagine poetica” che affianca l’opera stessa. Proprio come che si è verificato con “Il giardino dell’arte” e le bellissime poesie firmate da Valeria Catania, Gian Contardo Colombari e da Girasole. Buona pittolettura! Osvaldo Contenti
La tua anima è protesa verso l'Assoluto, vi si immerge, si lascia inondare dalla visione dell'Eternità. I tuoi sensi cadono in letargo: non vedono, non sentono, non assaporano il mondo che ti circonda; si fermano per dare la precedenza alla Percezione, all'Idea. Fra un po' un sussulto del corpo o un rumore improvviso ti riporteranno all'Immanenza e tu rivedrai gli intensi colori del Mondo e sentirai i tonificanti profumi della Vita. Gian Contardo Colombari
Hai occhi rapiti dal nulla nessun tremore li ravviva né le labbra si protendono verso un sorriso. Indecifrabili pensieri arricciano i capelli sparpagliati sul domani. Piccole ali ti sfiorano il sonno e ornando il tuo seno raccontano di te. Girasole
domenica 11 novembre 2012
“Ritratto femminile giallo e verde” di Osvaldo Contenti
Colori acquosi e slavati per rendere l’idea di un’opera che potrebbe sciogliersi in qualcosa di ancora più evanescente, mano a mano che la si osserva. Come se uno sguardo intenso avesse il potere di dissolverla e ricomporla a piacere con un semplice batter di ciglia. Sarà l’osservatore, insomma, a stabilire se e come il ritratto dovrà apparire o svanire davanti ai suoi occhi.
======== La poetessa Valeria Catania, che ringrazio di cuore, ha omaggiato quest'opera nell'area commenti con i seguenti, splendidi versi:
Liquefacendo-----------------/
Oltrepassando la soglia l'esistenza s'inabissa nella verità/
Sostandovi tutto diviene conoscenza e---------------------l'essere scopre il proprio non sapere/---/
======== La poetessa Valeria Catania, che ringrazio di cuore, ha omaggiato quest'opera nell'area commenti con i seguenti, splendidi versi:
Liquefacendo-----------------/
Oltrepassando la soglia l'esistenza s'inabissa nella verità/
Sostandovi tutto diviene conoscenza e---------------------l'essere scopre il proprio non sapere/---/
mercoledì 7 novembre 2012
In Blu Ray: “La Passione di Cristo” di Mel Gibson
La Passione di Cristo” di Mel Gibson
L’autoflagellazione di Mel Gibson
recensione di Osvaldo Contenti
Prologo futuribile…
Quando tra vent’anni su un display da polso uno spot del webcultura mi inviterà a partecipare al convegno interattivo su “La rivoluzione formale del Cristo di Mel Gibson”, mi verrà da sorridere ripensando allo strepito causato dall’uscita nelle sale italiane de La Passione di Cristo, in quel lontano 7 Aprile del 2004. Enrico Ghezzi, nel videodibattito, con sempre meno capelli ma sempre più stralunato, esordirà parlando di: «...sternocleidomastoideo vermiglio e violato del Messia». Allora, pensando che Enrico non cambierà mai, probabilmente spegnerò il minivideo cercando invece di ricordare ciò che The Passion all’epoca aveva effettivamente innovato. E tornando a quelle memorie, rammenterò che il film di Gibson aveva scardinato un tabù, disvelando una colossale rimozione psicologica che per duemila anni non aveva voluto vedere un Cristo insanguinato e crocifisso tra indicibili sofferenze per l’inaudita ferocia dei suoi aguzzini Romani. Perché tutto questo? Probabilmente per lenire un altrettanto colossale senso di colpa che ha sempre attanagliato l’animo dei devoti, artisti e non, i quali, nettando le ferite sul corpo di Gesù, rendendolo splendente, cercarono di elevarlo a simbolo della purezza interiore curandone l’estetica. Una visione romantica, un make-up psicologico, che Gibson ha irrorato di sangue non per gusto orrorifico, ma perché il suo più che un film è un Atto di Dolore, una preghiera per immagini, una rappresentazione di natura devozionale che ripercorre modernissimamente il motivo iconografico del Compianto sul Cristo morto. Nel 2024 ripenserò a tutto questo dandolo per scontato. Magari non ricorderò esattamente se Bin Laden fosse stato trovato esanime tra i suoi stessi escrementi prima o dopo l’uscita del film. Ma ricorderò con certezza che la sua fine e quella del terrorismo di Al Qaeda, in breve tempo, portarono alla costituzione di uno vero e proprio Stato palestinese, che accanto a quello israeliano vedeva finalmente i bambini scambiarsi la kufiya e la kippà in un vicendevole dono di giocatolli. Cosa che nel 2004 era impensabile, perciò il film di Gibson venne tacciato di istigare sentimenti antisemiti, ma solo perché il periodo storico di allora viveva ancora di conflitti armati e ideologici e non era preparato a vagliare serenamente il contenuto dei Vangeli.
… Ma, accidenti alla mia fantasia, eccomi ripiombato nel 2004. Ho promesso ad Hideout un recensione sullo “specifico filmico” de La Passione di Cristo e invece mi ritrovo a fantasticare sul futuro! Forse sarà meglio non scriverle quelle cose lì. O forse sì… perché in fondo quelle cose le penso davvero e Fabio Falzone, che vedo scrutarmi dalla colonna superiore, in questo modo capirà al volo da dove parte il mio punto di vista, liberissimo di pensarla all’opposto. Comunque, sarà meglio ricominciare da capo. Dallo specifico filmico, intendo dire. Ridò un’occhiata agli appunti ed eccomi pronto…
La critica vera e propria
Mel Gibson pennella le ultime dodici ore della vita di Cristo partendo dalle brume serali dell’orto del Getsemani. Gli Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, appena visibili nella nebbia, inconsapevoli di ciò che accadrà, dormono placidamente. Ma una musica grave ci avverte che qualcosa di ieratico sta avvenendo. Infatti, Gesù, percorrendo lentamente, come soverchiato da un peso, il Monte degli Ulivi, ora è conscio che l’amaro calice della Passione sarà fonte dal suo destino terreno. Tutto ciò in una sequenza piuttosto fedele rispetto ai Vangeli, ma già impostata sul tema cardine che interessa a Gibson: la Passione di Cristo come scelta consapevole del figlio di Dio fatto uomo, che col suo sacrificio redimerà i peccati del mondo con la sua morte e resurrezione. E non a caso il regista, in un primo tempo, avrebbe voluto intitolare il suo film semplicemente Passion, senza altra aggiunta. Consigliato diversamente, ha però mantenuto saldo il principio originario della pellicola che focalizza sulla Passione (flagellazione, calvario e crocifissione), e non sulla trasposizione lineare dei Vangeli sinottici, il tema costituente del film. Scelta criticabile, forse, che abbandona l’immensa lezione d’amore di Gesù. Ma comunque una scelta. Che va valutata e rispettata in quanto tale, e non per quello che ognuno di noi avrebbe voluto vedere nel film. Del resto, altrimenti, Gibson avrebbe dovuto confrontarsi con dei titani: Pier Paolo Pasolini e il tema della morte ne Il Vangelo secondo Matteo, Roberto Rossellini e il rigore storico de Il Messia e Martin Scorsese con le lucide provocazioni de L’ultima tentazione di Cristo, che sarebbe stato impossibile pensare di eguagliare sul terreno della narrazione relativa ai resoconti evangelici. Anche perché su quel versante tutto era stato già detto. Così, Gibson, intelligentemente, ha scelto di inquadrare solo una parte della vita di Cristo. Quella probabilmente a lui più congeniale in quanto rispecchia la sua personale devozione verso la figura di Gesù, e al contempo quella rivolta all’unica “parte molle” dei capolavori sopracitati che, invariabilmente, non sono intervenuti sulla “ritrattistica” del Cristo, se non affidandosi ad un’iconografia stereotipata. Ed è lì che Gibson ha espresso il suo vero colpo di genio, quadrando il cerchio delle sue duplici aspettative. Perché l’acuto realismo delle sofferenze patite da Gesù si evidenzia in un sangue effettivo ma anche simbolico, emblematico quindi del concorso di colpa che l’autore vorrebbe farci espiare in quanto compartecipi, come umanità, della messa a morte del Messia. Un’umanità che uccide il proprio Dio, sembra dirci Gibson, non ha altra strada che la devota preghiera del perdono per redimersi. Meglio se seguendo passo passo, e quindi condividendo, il cammino di Cristo verso la croce. Una visione penitenziale e autoflagellante che può non essere condivisa ma che comunque va rispettata. In specie quando la stessa trova sublimazione nel neorealismo a tema sacrale che come una rivoluzione scardina per sempre gli istituti formali precedenti, in un film che, in tal senso, non esito a definire epocale e magistrale.
Nota: Solo vedendo il film una seconda volta mi sono accorto che in una scena del Calvario, quando Maria (Maia Morgenstern) sorregge Gesù (Jim Caviezel) caduto sotto il peso della croce, la postura dei due assume, come in un fermo immagine istantaneo, la stessa che possiamo notare ne La Pietà di Michelangelo. Un pennellata d’autore tanto più stimabile perché non enfatizzata. Bravo Gibson!
L’autoflagellazione di Mel Gibson
recensione di Osvaldo Contenti
Prologo futuribile…
Quando tra vent’anni su un display da polso uno spot del webcultura mi inviterà a partecipare al convegno interattivo su “La rivoluzione formale del Cristo di Mel Gibson”, mi verrà da sorridere ripensando allo strepito causato dall’uscita nelle sale italiane de La Passione di Cristo, in quel lontano 7 Aprile del 2004. Enrico Ghezzi, nel videodibattito, con sempre meno capelli ma sempre più stralunato, esordirà parlando di: «...sternocleidomastoideo vermiglio e violato del Messia». Allora, pensando che Enrico non cambierà mai, probabilmente spegnerò il minivideo cercando invece di ricordare ciò che The Passion all’epoca aveva effettivamente innovato. E tornando a quelle memorie, rammenterò che il film di Gibson aveva scardinato un tabù, disvelando una colossale rimozione psicologica che per duemila anni non aveva voluto vedere un Cristo insanguinato e crocifisso tra indicibili sofferenze per l’inaudita ferocia dei suoi aguzzini Romani. Perché tutto questo? Probabilmente per lenire un altrettanto colossale senso di colpa che ha sempre attanagliato l’animo dei devoti, artisti e non, i quali, nettando le ferite sul corpo di Gesù, rendendolo splendente, cercarono di elevarlo a simbolo della purezza interiore curandone l’estetica. Una visione romantica, un make-up psicologico, che Gibson ha irrorato di sangue non per gusto orrorifico, ma perché il suo più che un film è un Atto di Dolore, una preghiera per immagini, una rappresentazione di natura devozionale che ripercorre modernissimamente il motivo iconografico del Compianto sul Cristo morto. Nel 2024 ripenserò a tutto questo dandolo per scontato. Magari non ricorderò esattamente se Bin Laden fosse stato trovato esanime tra i suoi stessi escrementi prima o dopo l’uscita del film. Ma ricorderò con certezza che la sua fine e quella del terrorismo di Al Qaeda, in breve tempo, portarono alla costituzione di uno vero e proprio Stato palestinese, che accanto a quello israeliano vedeva finalmente i bambini scambiarsi la kufiya e la kippà in un vicendevole dono di giocatolli. Cosa che nel 2004 era impensabile, perciò il film di Gibson venne tacciato di istigare sentimenti antisemiti, ma solo perché il periodo storico di allora viveva ancora di conflitti armati e ideologici e non era preparato a vagliare serenamente il contenuto dei Vangeli.
… Ma, accidenti alla mia fantasia, eccomi ripiombato nel 2004. Ho promesso ad Hideout un recensione sullo “specifico filmico” de La Passione di Cristo e invece mi ritrovo a fantasticare sul futuro! Forse sarà meglio non scriverle quelle cose lì. O forse sì… perché in fondo quelle cose le penso davvero e Fabio Falzone, che vedo scrutarmi dalla colonna superiore, in questo modo capirà al volo da dove parte il mio punto di vista, liberissimo di pensarla all’opposto. Comunque, sarà meglio ricominciare da capo. Dallo specifico filmico, intendo dire. Ridò un’occhiata agli appunti ed eccomi pronto…
La critica vera e propria
Mel Gibson pennella le ultime dodici ore della vita di Cristo partendo dalle brume serali dell’orto del Getsemani. Gli Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, appena visibili nella nebbia, inconsapevoli di ciò che accadrà, dormono placidamente. Ma una musica grave ci avverte che qualcosa di ieratico sta avvenendo. Infatti, Gesù, percorrendo lentamente, come soverchiato da un peso, il Monte degli Ulivi, ora è conscio che l’amaro calice della Passione sarà fonte dal suo destino terreno. Tutto ciò in una sequenza piuttosto fedele rispetto ai Vangeli, ma già impostata sul tema cardine che interessa a Gibson: la Passione di Cristo come scelta consapevole del figlio di Dio fatto uomo, che col suo sacrificio redimerà i peccati del mondo con la sua morte e resurrezione. E non a caso il regista, in un primo tempo, avrebbe voluto intitolare il suo film semplicemente Passion, senza altra aggiunta. Consigliato diversamente, ha però mantenuto saldo il principio originario della pellicola che focalizza sulla Passione (flagellazione, calvario e crocifissione), e non sulla trasposizione lineare dei Vangeli sinottici, il tema costituente del film. Scelta criticabile, forse, che abbandona l’immensa lezione d’amore di Gesù. Ma comunque una scelta. Che va valutata e rispettata in quanto tale, e non per quello che ognuno di noi avrebbe voluto vedere nel film. Del resto, altrimenti, Gibson avrebbe dovuto confrontarsi con dei titani: Pier Paolo Pasolini e il tema della morte ne Il Vangelo secondo Matteo, Roberto Rossellini e il rigore storico de Il Messia e Martin Scorsese con le lucide provocazioni de L’ultima tentazione di Cristo, che sarebbe stato impossibile pensare di eguagliare sul terreno della narrazione relativa ai resoconti evangelici. Anche perché su quel versante tutto era stato già detto. Così, Gibson, intelligentemente, ha scelto di inquadrare solo una parte della vita di Cristo. Quella probabilmente a lui più congeniale in quanto rispecchia la sua personale devozione verso la figura di Gesù, e al contempo quella rivolta all’unica “parte molle” dei capolavori sopracitati che, invariabilmente, non sono intervenuti sulla “ritrattistica” del Cristo, se non affidandosi ad un’iconografia stereotipata. Ed è lì che Gibson ha espresso il suo vero colpo di genio, quadrando il cerchio delle sue duplici aspettative. Perché l’acuto realismo delle sofferenze patite da Gesù si evidenzia in un sangue effettivo ma anche simbolico, emblematico quindi del concorso di colpa che l’autore vorrebbe farci espiare in quanto compartecipi, come umanità, della messa a morte del Messia. Un’umanità che uccide il proprio Dio, sembra dirci Gibson, non ha altra strada che la devota preghiera del perdono per redimersi. Meglio se seguendo passo passo, e quindi condividendo, il cammino di Cristo verso la croce. Una visione penitenziale e autoflagellante che può non essere condivisa ma che comunque va rispettata. In specie quando la stessa trova sublimazione nel neorealismo a tema sacrale che come una rivoluzione scardina per sempre gli istituti formali precedenti, in un film che, in tal senso, non esito a definire epocale e magistrale.
Nota: Solo vedendo il film una seconda volta mi sono accorto che in una scena del Calvario, quando Maria (Maia Morgenstern) sorregge Gesù (Jim Caviezel) caduto sotto il peso della croce, la postura dei due assume, come in un fermo immagine istantaneo, la stessa che possiamo notare ne La Pietà di Michelangelo. Un pennellata d’autore tanto più stimabile perché non enfatizzata. Bravo Gibson!
martedì 6 novembre 2012
Sky Arte HD sui canali 130 e 400
Il primo canale televisivo dedicato all’Arte
Pittura, scultura, architettura, musica, letteratura, teatro, design e tutte le forme di espressione artistica troveranno spazio in un unico palinsesto dedicato sia agli appassionati, che avranno l’opportunità di approfondire i loro interessi, sia ai semplici curiosi che potranno avvicinarsi all’arte in un modo completamente nuovo attraverso le grandi produzioni internazionali (Sky Arts, BBC, Channel 4, Arte, PBS, Sundance Channel) e quelle originali del canale. E’ Sky Arte Hd, il primo canale televisivo dedicato all’Arte in tutte le sue declinazioni che dal 1° novembre sarà visibile a tutti gli abbonati Sky (che dispongono dell’Hd nel proprio abbonamento) sui canali 130 e 400 della piattaforma.
Segui la programmazione di Sky Arte HD all’indirizzo: http://guidatv.sky.it/guidatv/canale/sky-arte-hd.shtml
Pittura, scultura, architettura, musica, letteratura, teatro, design e tutte le forme di espressione artistica troveranno spazio in un unico palinsesto dedicato sia agli appassionati, che avranno l’opportunità di approfondire i loro interessi, sia ai semplici curiosi che potranno avvicinarsi all’arte in un modo completamente nuovo attraverso le grandi produzioni internazionali (Sky Arts, BBC, Channel 4, Arte, PBS, Sundance Channel) e quelle originali del canale. E’ Sky Arte Hd, il primo canale televisivo dedicato all’Arte in tutte le sue declinazioni che dal 1° novembre sarà visibile a tutti gli abbonati Sky (che dispongono dell’Hd nel proprio abbonamento) sui canali 130 e 400 della piattaforma.
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sabato 29 settembre 2012
MAURO PAGANI – Photo: Osvaldo Contenti
Il musicista e cantante Mauro Pagani in una mia foto del 2007. / The musician and singer Mauro Pagani in a 2007 picture of mine.
martedì 25 settembre 2012
Al cinema: “PROMETHEUS” di Ridley Scott
Recensione di Osvaldo Contenti
Adrenalinico come “Avatar” e filosofico come “Blade runner”, “Prometheus”, di Ridley Scott, è uno scrigno immaginifico ricolmo di preziose gemme filmiche, a cominciare dall’ottima e complessa trama, passando per le sontuose e accurate ambientazioni scenografiche e finendo con una ricca serie di colpi di scena, che hanno il pregio di non abbassare mai la tensione del film sino alle sue scene finali. Il tutto, badando sempre a svolgere le funzioni di quello che è un vero e proprio prequel di “Alien”, dello stesso autore ma del 1979, illuminando e chiarendo tutti i vuoti lasciati da quel capolavoro della fantascienza moderna…
L’ARTICOLO PROSEGUE SU PALCOSCENICO
Adrenalinico come “Avatar” e filosofico come “Blade runner”, “Prometheus”, di Ridley Scott, è uno scrigno immaginifico ricolmo di preziose gemme filmiche, a cominciare dall’ottima e complessa trama, passando per le sontuose e accurate ambientazioni scenografiche e finendo con una ricca serie di colpi di scena, che hanno il pregio di non abbassare mai la tensione del film sino alle sue scene finali. Il tutto, badando sempre a svolgere le funzioni di quello che è un vero e proprio prequel di “Alien”, dello stesso autore ma del 1979, illuminando e chiarendo tutti i vuoti lasciati da quel capolavoro della fantascienza moderna…
L’ARTICOLO PROSEGUE SU PALCOSCENICO
lunedì 17 settembre 2012
‘Come Scrivere un Libro’ (Bruno Editore)
Le tecniche e i segreti per scrivere un libro svelati in un ebook pubblicato da Bruno Editore.
È uscito in questi giorni l’ebook "Come Scrivere un Libro" di Michela Albanese, edito in lingua italiana da Bruno Editore, numero uno in Italia dell’editoria elettronica. Il libro è un verso corso di formazione digitale ricco di moduli per imparare tecniche narrative e strategie stilistiche per ideare, scrivere e pubblicare un’opera, sia essa un romanzo, un manuale, un saggio… la pubblicazione è suddivisa in cinque interessanti capitoli. Il primo insegna come pianificare e strutturare le idee, creare l’incipit e sviluppare un metodo per catturare da subito il lettore in una trama coerente e accattivante; il secondo spiega come gestire la strategia della tensione; il terzo come costruire le mappe creative e ideative ponendo attenzione sull’importanza dei dettagli e sull’utilizzo di tecniche di brainstorming per liberare al massimo il proprio potenziale creativo; il quarto e il quinto, invece, approfondiscono sia i segreti della revisione del testo fornendo utili metodi e strumenti di lavoro che come trovare il proprio editore, proponendo consigli pratici per la scelta di target e formati, ma anche suggerimenti per come presentarsi in modo vincente. Curato dalla scrittrice e giornalista romana Michela Albanese (esperta anche di scrittura creativa), "Come Scrivere un Libro" è stato pubblicato in questi giorni in formato elettronico (ottimizzato per PC, Mac, Ipod, iphone, Ipad, Lettori MP3) al costo di euro 9,97; il titolo è presente oltre che sul sito di Bruno Editore anche nelle più importanti librerie online, fra cui Amazon, IBS e Feltrinelli. Altra particolarità di questo fantastico manuale è la versione audio-eBook, certamente più comoda soprattutto per chi viaggia in automobile o usa molti i dispositivi di nuova generazione come tablet e lettori Mp3.
‘Come Scrivere un Libro’ (Bruno Editore) - ISBN: 9788861745322 | Anno: 2012| Pagine: 115
È uscito in questi giorni l’ebook "Come Scrivere un Libro" di Michela Albanese, edito in lingua italiana da Bruno Editore, numero uno in Italia dell’editoria elettronica. Il libro è un verso corso di formazione digitale ricco di moduli per imparare tecniche narrative e strategie stilistiche per ideare, scrivere e pubblicare un’opera, sia essa un romanzo, un manuale, un saggio… la pubblicazione è suddivisa in cinque interessanti capitoli. Il primo insegna come pianificare e strutturare le idee, creare l’incipit e sviluppare un metodo per catturare da subito il lettore in una trama coerente e accattivante; il secondo spiega come gestire la strategia della tensione; il terzo come costruire le mappe creative e ideative ponendo attenzione sull’importanza dei dettagli e sull’utilizzo di tecniche di brainstorming per liberare al massimo il proprio potenziale creativo; il quarto e il quinto, invece, approfondiscono sia i segreti della revisione del testo fornendo utili metodi e strumenti di lavoro che come trovare il proprio editore, proponendo consigli pratici per la scelta di target e formati, ma anche suggerimenti per come presentarsi in modo vincente. Curato dalla scrittrice e giornalista romana Michela Albanese (esperta anche di scrittura creativa), "Come Scrivere un Libro" è stato pubblicato in questi giorni in formato elettronico (ottimizzato per PC, Mac, Ipod, iphone, Ipad, Lettori MP3) al costo di euro 9,97; il titolo è presente oltre che sul sito di Bruno Editore anche nelle più importanti librerie online, fra cui Amazon, IBS e Feltrinelli. Altra particolarità di questo fantastico manuale è la versione audio-eBook, certamente più comoda soprattutto per chi viaggia in automobile o usa molti i dispositivi di nuova generazione come tablet e lettori Mp3.
‘Come Scrivere un Libro’ (Bruno Editore) - ISBN: 9788861745322 | Anno: 2012| Pagine: 115
martedì 11 settembre 2012
Alla Biennale di Venezia il fascino del 3D parla di futuro
Se il terzo millennio simbolicamente rappresenta la terza età dello spirito, forse veramente siamo già entrati pienamente - e magari senza accorgercene - anche nella terza dimensione. Di questo e d’altro si è parlato alla 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Si è svolto infatti il 7 settembre 2012, presso lo Spazio Luce-Cinecittà, l’evento “Le frontiere del 3D - le nuove tecnologie nella cultura e nei media” sotto l’egida della Commissione Europea, con il patrocinio istituzionale della rappresentanza in Italia.
L’apertura dell’incontro è stata riservata alla conferenza per la presentazione alla stampa del libro “3D Stereoscopico. Guida professionale per cinema, tv, new media” edito dalla FAG Edizioni e curato da Jordan River e Gianfranco Confessore. Il testo è in distribuzione nelle migliori librerie italiane ed è già molto apprezzato oltre che in ambito formativo e accademico anche in ambiente professionale, poiché come hanno sottolineato i maggiori rappresentanti del settore, al momento è l’unico libro completo che pone le fondamenta sull’argomento e in lingua italiana. Il testo infatti non mantiene in riserbo i segreti professionali del 3D stereovision, che pur essendo un fenomeno in continua evoluzione nel volume viene svelato senza mistero. Spesso infatti, come ha sottolineato anche Gianfranco Confessore durante la conferenza, ‘chi scrive non sa fare’, ma questa volta l’argomento è trattato da figure professionali che operano fattivamente nel settore da oltre dieci anni. È peraltro ormai una filosofia dello stesso editore FAG di Milano, che ricerca sempre attentamente gli autori nelle varie professioni con i contenuti raccolti direttamente sul campo.
Molti gli ospiti presenti al Meeting per parlare di 3D, fra cui il Presidente della Twentieth Century Fox Italia Osvaldo DE SANTIS che, in rappresentanza in Italia di una delle major Usa e tra le più importanti al mondo, ha voluto sottolineare che se da una parte a livello internazionale il fenomeno è sempre in continua espansione (non si poteva non citare il titolo in 3D e campione d’incassi “Avatar” di J. Cameron, prodotto appunto dalla sua major) dall’altra in Italia, soprattutto sul piano produttivo, tale sviluppo del settore viene visto con «falso scetticismo, poiché si tratta di tecniche e tecnologie che la maggioranza degli addetti ai lavori ancora non conosce». De Santis ha in tale contesto fatto presente che il 3D parte dalla sceneggiatura e che dev’essere vissuto prima come una forma espressiva e poi anche a livello commerciale. Importante anche l’intervento del Direttore del canale SKY 3D Italia Cosetta LAGANI, che ha sottolineato quanto il fenomeno sia sempre in forte espansione e che anche grazie a tale canale stereoscopico questo nuovo linguaggio di fruizione culturale può avere sempre più risvolti positivi. Quindi non solo le sale per proiettare in 3D, ma un canale interamente riservato al formato, il primo in Italia con il 100% di programmi in 3D che trasmette via etere, e che è sempre alla ricerca di nuovi contenuti in versione tridimensionale. Tra i relatori è intervenuta anche l’intraprendente produttrice cinematografica Manuela CACCIAMANI, AD di D2B, azienda leader in Italia nella grafica 3D, sottolineando come il 3D debba in qualche modo divenire «3T: Trama, Tradizione, Tecnologia». Articolato e interessante, altresì, l’intervento del Direttore Internazionale della SMPTE Society of Motion Picture and Television Engineers (ente internazionale che si occupa in particolare di standard degli audiovisivi) Angelo D’ALESSIO, che ha evidenziato l’importanza del libro ‘3D Stereoscopico’ che può essere molto utile anche da un punto di vista culturale. D’Alessio, da attento esperto di standard e formati, parlando di 3D e audiovisivo in generale, ha sottolineato infine quanto l’individuazione di standard qualitativi possa essere determinante nella resa finale di un’opera culturale audiovisiva dal suo concepimento sino alla fruizione finale, soffermandosi anche sull’importanza che riveste il suono in ambiente tridimensionale. A tal proposito durante l’apertura dei lavori lo stesso Jordan River, esperto di regia 3D e produzione stereoscopica, che sta recentemente seguendo da vicino anche alcuni progetti di ricerca del MIUR sulla Stereovisione 3D per conto della Delta Star Pictures, ha fatto presente come anche in ambito di ricerca scientifico-tecnologica stanno venendo fuori molte curiosità positive circa le implicazioni psicologiche di questa tecnica. Il regista ha sottolineato come occorra sfatare l’idea sbagliata che il 3D stanca la vista e il cervello: al contrario, se il 3D è curato magistralmente, questa è una tecnica che durante la visione rilassa anche la mente – si potrebbe definire un’operazione creativa di sinfonia della mente, poiché la mente agisce per archètipi. Occorre invece dire che il 3D sul piano professionale è ancora giovane e che il 99% delle opere prodotte in 3D sono scadenti, mal prodotte, spesso pensate e girate in 2D e poi convertite in stereoscopia. Ciò è dovuto a un problema di scolarizzazione sul tema. Non meno interessante, soprattutto per i professionisti del settore, la relazione esposta dal Consigliere della Regione Lazio On. Antonio PARIS – in molti, infatti, apprezzando la sensibilità e l’attenzione che il rappresentante della Regione Lazio riserva anche al settore dell’audiovisivo, a conclusione dell’incontro hanno voluto nominarlo ‘ambasciatore del cinema’. Paris ha ricordato l’importante legge quadro sull’audiovisivo che la Regione Lazio ha recentemente approvato in aula e che l’ente regionale ha messo a disposizione un fondo da 45 milioni di euro per il Cinema e l'Audiovisivo e l’intervento emendativo proprio sul 3D al quale Jordan River ha contribuito con la Regione Lazio. Lo stesso Jordan River ha sottolineato tuttavia, anche su indicazione di molti produttori con i quali collabora spesso, che i meccanismi ‘retroattivi’ di attuazione degli interventi regionali del Lazio per il cinema debbano guardare al futuro e non al passato, e quindi il riconoscimento dei finanziamenti dev’essere, così come avviene anche per tutti i bandi europei, approvato con tempi accettabili mediante apposito e formale decreto d’impegno per progetti meritevoli, e solo la rendicontazione finale deve riguardare la retroattività a saldo dell’intervento – un meccanismo sicuramente più democratico e a sostegno anche dei produttori meno tutelati. Paris ha rilevato durante il meeting la sua disponibilità ad intervenire riservando la dovuta premialità al 3D e quindi alle nuove tecnologie che sarà oggetto d’intervento anche nella programmazione del Centro regionale per il Cinema e l’Audiovisivo della Regione Lazio.
Durante l’incontro sono stati proiettati in anteprima spezzoni di alcuni recenti lavori in stereoscopia 3D, fra cui il documentario stereoscopico ‘Apollineum 3D’ diretto da Jordan River e girato a oltre 2000 metri di altezza sulle vette più alte del Parco Nazionale del Pollino (uno dei parchi più grandi d’Europa e ancora inesplorato) e alcuni spezzoni 3D inediti del film ‘Sacred Code 3D’ sempre diretto da Jordan River, progetto di fiction per cui è prevista anche la pubblicazione del romanzo di narrativa fantasy.
FONTE: Corbec Film -
- LINK
Sacred Code: http://www.sacrocodice.com/
venerdì 7 settembre 2012
AMBRA ANGIOLINI – Photo: Osvaldo Contenti
L'attrice Ambra Angiolini in un mio fotoritratto del 2011. / The actress Ambra Angiolini in a 2011 picture.
giovedì 6 settembre 2012
“Chat room Roberto Rossellini” di Renzo Rossellini e Osvaldo Contenti
Un'appassionata lettura del paesaggio mentale e artistico del pioniere del neorealismo e ispiratore della nouvelle vague. Dai ricordi del figlio emerge l'intimo romanzo della vita e lo spirito dei suoi progetti: una libera visione del mondo tra diffusione del sapere enciclopedico e vitale volontà di trasformazione.
Prefazione di Carlo Lizzani; postfazione di Vittorio Giacci.
Testimonianze inedite di: Marcella De Marchis Rossellini, Silvia D'Amico, Suso Cecchi D'Amico, Gillo Pontecorvo, Giuseppe Rotunno, Carlo Rustichelli, Enzo Verzini e Alessandro Curzi.
"Bisogna che l'educazione non sia più tenuta in conto di un tirocinio di durata limitata e introduttiva alla vita, bensì come una componente della vita stessa. Il mestiere che dobbiamo veramente imparare è il mestiere di uomo."
"Non ho mai voluto dimostrare niente, ho voluto soltanto osservare, guardare, obiettivamente, moralmente, alla realtà."
Roberto Rossellini
• Brossura: 160 pagine
• Prezzo: € 15.00
• Editore: Luca Sossella - Collana: Cosmopoli
"Chat room Roberto Rossellini" - sintesi recensioni e segnalazioni stampa:
Liberazione: "Un libro ricco di cinema e di umanità, di quelli che ti dicono cento volte più di un saggio "(Roberta Ronconi)
LA STAMPA: "...un libro esatto, amoroso e infinitamente simpatico che permette di discernere il vero dal falso "(Lietta Tornabuoni)
Radiocorriere TV: "...il libro Chat room Roberto Rossellini, scritto dal figlio Renzo con Osvaldo Contenti (Luca Sossella editore), ha la capacità di rendere il lettore l'attore principale, facendolo proprio "chattare" con il grande autore di Roma città aperta "(Caterina Eleuteri)
HappyWeb: "Chat room Roberto Rossellini (Sossella, 15 euro) - Storia della vita e del lavoro di Roberto Rossellini scritta in forma di chat: un dialogo elettronico illuminante "(Francesca Reboli)
Film Tv: "La verità su molti momenti cruciali dell'esperienza rosselliniana, i conflitti con i produttori e la diva di turno, la complessità e l'importanza della fase preparatoria del film, i rapporti, spesso ostici, con i critici, le sofferenze, i rifiuti, i film realizzati e i progetti evaporati, la creatività come processo maieutico raccontati in questa "stanza delle parole" ci avvicinano ancora di più a un maestro che si concedeva il lusso di un'unica nostalgia, quella per il futuro "(Enrico Magrelli)
Corriere della Sera: "Nella chat-room di Rossellini tutta l'opera del regista in un dialogo fra Roma e Los Angeles "(G. Gs.)
la Repubblica: "Sotto gli auspici del sindaco Veltroni e per iniziativa dell'Istituzione Roberto Rossellini, verranno presentati il libro "Chat room Roberto Rossellini" (Luca Sossella editore) frutto di una lunga corrispondenza telematica tra Renzo Rossellini e un giovane cinefilo romano, Osvaldo Contenti... "(Paolo D'Agostini)
Il Messaggero (intervista a Renzo Rossellini): "Come nasce "Chat room Roberto Rossellini"? - Da una corrispondenza via Internet, Los Angeles-Roma, tra me ed un critico romano, Osvaldo Contenti. L'idea era quella di ripercorrere idealmente la biografia di mio padre raccontando le tappe più importanti della sua carriera e della sua vita "(Leonardo Jattarelli)
l'Unità: "Una giornata per ricordare Roberto Rossellini a 25 anni dalla sua scomparsa. Appuntamento a Roma (ore 17,30) al Museo d'Arte Contemporanea (via Reggio Emilia). Per l'occasione sarà presentato il libro Chat room Roberto Rossellini del figlio Renzo Rossellini e Osvaldo Contenti... "(Alberto Crespi)
IL TEMPO: "Un libro nato come una normale comunicazione a distanza tra Roma e Los Angeles, che poi si è rivelato una grande fonte di informazione e di studio sulla vita e sull'opera del regista (...) "(Car. Ros.)
IL MATTINO: "...novità assoluta il libro scritto dal figlio Renzo insieme ad Osvaldo Contenti, Chat room Roberto Rossellini, edito da Luca Sossella"(Pasquale Iaccio).
mercoledì 5 settembre 2012
"Ragazza triste" disegno di Osvaldo Contenti
Ci sono sofferenze che scavano nella persona
come i buchi di un flauto,
e la voce dello spirito ne esce melodiosa.
Vitaliano Brancati
======== Con intensissima liricità, la poetessa Valeria Catania ha dedicato a questo disegno questi splendidi versi:
Luna fredda astrae ritrosia feconda/
Intermittenza adamantina illumina risacca cristallizzata/
Guizzo psichico cesella universi senza l'altro/---/
giovedì 26 aprile 2012
Al cinema: “Il castello nel cielo” di Hayao Miyazaki
Recensione di Osvaldo Contenti
Il film d’animazione Il castello nel cielo è l’ennesimo capolavoro del regista Hayao Miyazaki. Un autore celebrato a livello internazionale per la superlativa qualità delle sue pellicole, che tra le altre annoverano le pluripremiate La città incantata e Il castello errante di Howl.
La cui cifra poetica è costantemente incentrata sul concetto del volo come metafora di massima libertà individuale, sul sacrificio per il prossimo a base della rinascita del genere umano e sul richiamo un po’ mistico a miti e leggende del passato, dalle quali è possibile trarre insegnamenti (o moniti) che si dimostrano traducibili anche all’interno di società tecnologicamente avanzate…
>> L’articolo prosegue sul portale Pittura & dintorni alla pagina:
http://www.pitturaedintorni.it/artmovie.htm
lunedì 16 aprile 2012
Corso “L’arte del ritratto” – disegni degli allievi
Il corso “L’ARTE DEL RITRATTO”, tenutosi dal 12 Gennaio sino al 29 Marzo 2012, strutturato in dodici lezioni pomeridiane, di due ore ciascuna, svoltesi nell’aula di laboratorio della Scuola Secondaria di I grado “Sestio Menas” (appartenente all’I.C. “Viale dei Consoli, 16” di Roma, sotto il Dirigente Scolastico Dott.ssa Marilena Pera), mi ha visto impegnato come docente d’arte al fine di insegnare le tecniche-base del ritratto figurativo a degli allievi della Scuola Primaria Statale “Don Gioacchino Rey”, frequentanti le classi IV A e IV B, con gli ottimi risultati che è facile verificare nei raggruppamenti fotografici che vedete raccolti in questo post.
La notizia di questo corso è stata riportata anche nel sito ufficiale della Scuola “Don Gioacchino Rey”, grazie al Prof. Raffaele Crispino, che ringrazio per il fattivo interessamento.
“L’arte del ritratto” nel sito della Scuola “Don Gioacchino Rey”:
http://web.mclink.it/MM6975/vialedeiconsoli/page2.html
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