lunedì 18 aprile 2011

In libreria: “I GIORNI DELL’ACQUA” di Rossella Renzi



Prefazione di Osvaldo Contenti

Il richiamo agli elementi naturali è una presenza costante e immanente nella raccolta di poesie “I giorni dell’acqua” di Rossella Renzi.
Una rievocazione insolita in tempi ipertecnologici come i nostri, ma proprio per questo madida di significati dimenticati, di umori nascosti e di riletture neo-totemiche che non mancano di sorprenderci ad ogni nuovo rigo di lettura.
Questo in una rinnovata visione panteistica, in cui non solo Dio è percettibilmente nel tutto, ma le donne e gli uomini riscoprono il senso del Tutto tramite i segnali elargiti dalla natura.
In un ambiente che non è un’illusoria Arcadia, bensì il riuscito e tangibile tentativo di arrivare al dono della conoscenza tramite un’“ecologia della mente”, una pulizia interiore in cui “l’odore delle cose”, “i germogli inchiodati” o “l’urlo marino” ci riportano al contatto diretto con ciò che ci circonda e che chiamiamo ecosistema.
Del resto, in tal senso, i quattro capitoli contenenti le liriche di Rossella, così intitolati: “Di madre terra”, “Come cenere”, “Fra le mani” e “I giorni dell’acqua”, sono già esplicativi dei loro rispettivi contenuti.
Anche se la sorpresa dei versi dal significato sospeso, spesso duplice o marcatamente metafisico, non pone tregua ad un’attenta lettura, che sempre deve farsi portavoce di una possibile traduzione altra, tra le righe, pur nella composta comprensione del messaggio più evidente.
Poi, la poetessa, declinando in soggetto gli oggetti della natura, trova il modo di tradurre sulla sua futura prole la culla della vita rappresentata dall’acqua.
Ed è così che sgorgano, è il caso di dirlo, vibranti versi d’acqua come: “Fuori sarà il diluvio / tu la goccia sull’orlo di una foglia…”, così amorevoli e protettivi tali che solo una madre può immaginare e generare.
Da ciò la netta sensazione, dal punto di vista di una lettura maschile, di entrare di soppiatto nel giardino segreto del gergo femminile, tra quei germogli di parole da cui ne sbocciano altre, in una natura nella Natura, nella fitta vegetazione di una materna soggettività.
Dalla quale, però, l’autrice non fa scaturire preconcetti di sorta su chi la troverà inestricabile, perché anche se “Il morso è un privilegio / per le madri soltanto”, la Renzi sa che per immagini può favorire un racconto comune, tramite un linguaggio che solo con il medium della poesia evocativa diviene un esperanto davvero universale.
Il che porta alla sollecitazione, scorrendo il filo ininterrotto di ogni lirica, di condurre una lettura poetica senza barriere lessicali e senza tempo, da una visuale quasi ancestrale, dove i primordi rivivono nell’appartenenza a una natura invitta, seppur maltrattata e vilipesa nella colpevole sottovalutazione degli odierni dissesti ambientali che si diramano a livello globale.
Un tema, questo, che tramite l’ecologia della mente di cui parlavo prima, diverrà sempre più familiare al lettore che mano a mano vorrà approfondire, assieme all’autrice, la filiera del nostro atavico ruolo nella natura, fino a condividere con la poetessa il: “Non posso resistere all’acqua / alla sua spinta essenziale”. Che poi è il tratto distintivo, la chiave di volta di tutta la complessa struttura di questo commovente, maternale e preziosissimo libro di poesie, avvinto alle radici di una convinta e possibile relazione armonica tra Uomo e Natura che deve farci riflettere sia per l’interazione passata che per quella da vivere nel presente.

Una poesia di Rossella Renzi
(per gentile concessione dell’editore Gianfranco Fabbri):

Tremano le mani
in ogni angolo della casa
dove alloggiano le ore più dure
i lividi sulle braccia e gli occhi
sulla carne incisi a fuoco.
Conservo con cura ogni goccia che cade,
il bianco delle ossa,
l’ombra curva della madre.


Note biografiche sull’autrice

Rossella Renzi è nata a Castel S. Pietro Terme (Bo) nel 1977, vive a Conselice (Ra) dove lavora come come insegnante. Sue poesie sono apparse sulla rivista "Graphie", sul bollettino "land/box" (1 / 2009) e nell'antologia Pro-Testo (Fara Editore, 2009), con una silloge intitolata Sull'orlo del mondo. Dal 2003 è redattrice di "Argo-Rivista d'esplorazione" (Ed. Cattedrale, Ancona). Collabora con le riviste di letteratura e poesia "land", "clanDestino", "La Mosca di Milano". Si è laureata in Lettere Moderne all'Università di Bologna, con una tesi sull'ultima produzione poetica di Montale.

Siti della Casa Editrice L’Arcolaio:

L’Arcolaio home page
http://82.85.103.115/Arcolaio/

Blog di Gianfranco Fabbri
http://arcolaio.ning.com/

2 commenti:

  1. Caro Osvaldo, grazie assai di questa tua squisita ospitalità. Rossella ne sarà felice.
    La tua osservazione critica con il tempo riesce sempre più acuta e attuale.
    Un abbraccio fraterno.
    Tuo Gianfranco

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  2. Caro Gianfranco, giorni fa ho riletto il libro di Rossella e debbo dire che con questa seconda lettura ho apprezzato ancor di più le poesie dell'autrice. Da lì lo stimolo di pubblicare in questo nuovo blog personale il mio contributo in fase di prefazione.
    Ricambio l'abbraccio!
    Osvaldo :O)

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