martedì 28 giugno 2011

Film in Blu-Ray: “RANGO” di Gore Verbinski


Verbinski fa il ruggito del Leone!
Recensione di Osvaldo Contenti


I disegnatori di “RANGO”, uno splendido film d’animazione ben diretto da Gore Verbinski, hanno attinto le espressioni da apportare ai personaggi da quelle degli attori, che il regista ha ripreso in High Definition durante tutte le sessioni di doppiaggio.
Questo perché Verbinski volela che ogni personaggio animato fosse il più aderente possibile alle voci e alla mimica facciale dei doppiatori, in specie per Johnny Depp, che nel film in versione originale ha prestato la voce alla star del film: Rango, una lucertola che sbalzata fuori da un terrario domestico si ritrova nel bel mezzo del deserto del Mojave, con scarsissime possibilità di sopravvivenza.
Invece, Rango, aiutato dalla lucertolina Borlotta, non solo sopravvive, ma raggiungendo un’aridissima cittadina del West, non a caso chiamata Polvere, ne diventa rocambolescamente lo Sceriffo, e quindi l’eroe, in grado di risolvere il suo problema endemico: la siccità, che rischia di fare secca ogni forma vivente sul suolo di quella inospitale contrada.
Una cittadina del selvaggio West tradotta digitalmente dagli animatori della ILM, l’Industrial Light & Magic, fondata da George Lucas, che tra gli altri ha firmato gli effetti speciali dell’ormai celeberrima saga di “Guerre Stellari”, ma che in ambito di film d’animazione era alla sua prima esperienza, del resto come Verbinski, arcinoto per la riuscitissima serie de “I Pirati dei Caraibi”, ma un neofita nel genere dei cartoni animati.
Un doppio handicap che il regista ha trasformato in una duplice opportunità, scommettendo che egli stesso e l’ILM avrebbero prodotto qualcosa di estremamente originale, di mai visto prima, proprio perché “novellini” nel campo dell’animazione. Una scommessa che, a mio giudizio, Verbinski ha vinto a pieno merito, per tre motivi principali.
Primo, perché il nostro ha diretto la pellicola come fosse un film vero e proprio, con campi e controcampi, soggettive, primi piani, piani americani, dettagli, campi lunghi e totali, quindi con i “movimenti di macchina” propri della cinematografia convenzionale, il che per un film d’animazione è cosa più unica che rara. Secondo, perché ha fatto sua la lezione del regista italiano Sergio Leone, maestro nel drammatizzare e reinventare un genere western sino a quel momento ad esclusivo appannaggio del cinema americano. Terzo, perché ha lasciato che la ILM si sbizzarrisse in ciò che sa far meglio: la confezione iperrealista di ambienti e personaggi, che pur riflettendo un’impronta caricaturale della realtà, sanno sempre rendere sia nei micro che nei macrocosmi rapresentati una versione verosimile dell’esistente, per il tramite di un’intelligente e sapida ironia di fondo.

Curiosità
Durtante la visione del film, osservate le cose sparse tra gli edifici di Polvere, che all’apparenza normali sono invece costituite da logori pneumatici, bombolette spray e da bastoncini di ghiacciolo!

Giudizio: 4/5

In Rete

Sito italiano:
http://www.rango-ilfilm.it/

N.B. Articolo pubblicato sul Portale d’arte Pittura & dintorni all’indirizzo:
pitturaedintorni.it